(Gazzetta del Mezzogiorno)
Stop and go, come nel gergo automobilistico. Mercato chiuso, si riparte. Il Bari è questo qui, almeno per il momento e salvo ripescaggi alla voce «svincolati», dove il club biancorosso potrebbe ancora agganciare un difensore. È, sarebbe, l'ultimo desiderio di Carboni, che vorrebbe mettere da parte un mosaico completo dal punto di vista numerico.
«Sì, perché dietro - dice il mister toscano - siamo davvero in pochi, contati direi. Micolucci è in fase di recupero, in più dovrò rinunciare a Bianconi per la prima di campionato: è squalificato. Se dovesse presentarsi un'occasione fra quelli "liberi", non ce la lasceremo sfuggire di certo. Altrimenti si andrà avanti così».
Barriere chiuse ai fuori rosa, fra i quali figurano anche due difensori, Mora e Brioschi: «È una eventualità che non è contemplata», commenta Carboni.
Contemplata, invece, la possibilità di variare l'assetto tattico o di spostare qualche pedina: «Ho a disposizione gente duttile, come Bellavista o Gazzi a centrocampo e Michele Anaclerio in difesa, uno che può fare anche il centrale. Non è da escludere una difesa a tre allargando Bellavista da una parte e Scaglia dall'altra. In generale, comunque, dovrà essere un Bari in grado di cambiare pelle».
Centrocampo ovviamente da rivedere al completo, quando anche Goretti e Scaglia saranno disponibili. Ma l'arrivo di La Vista completa un reparto che a Carboni è piaciuto anche contro l'Acireale: «Nel complesso benino contro i siciliani. Carrus aveva svolto poco più di due sedute con noi, il resto è andato secondo le previsioni. Quando saremo al completo potrà contare su buoni numeri».
Mirino puntato sul reparto offensivo: «Ai miei attaccanti non chiedo il gol a tutti i costi, altrimenti rischierei di ottenere l'effetto contrario. A me piace gente che getti in campo grande volontà , dia una mano in possesso, rientri. Hanno giocato di più Lipatin e Santoruvo perché il loro minutaggio, ad oggi, era inferiore rispetto agli altri. Per me sono tutti sullo stesso livello, ripongo in loro grande fiducia. Spero che almeno uno esploda... altrimenti giocherò senza punte, mica è un problema».
Carboni ha deciso di sposare il profilo basso: «Partire a fari spenti è meglio, ma siamo consapevoli di poter fare bene. La scelta di disertare gli spalti va rispettata, toccherà a noi assumere il ruolo di calamita, provare a far riaffezionare la gente alla squadra. È impensabile andare avanti senza poter contare sull'apporto della gente. Qui voglio porre basi per un programma più lungo».
Ricetta unica: lavoro e umiltà . «Dopo la sfida con l'Acireale è emerso che ancora c'è da lavorare, da mettere a punto qualcosa. Ho notato cose buone e altre meno buone. Gestione e personalità mi hanno convinto: doveva essere poco più di una amichevole, invece ho visto i ragazzi lottare come in un campionato, segno che ci tengono da matti. Sono entrati in campo contratti, hanno rischiato di regalare subito un gol all'Acireale: questo non deve accadere. Va bene essere concentrati, ma serve lo stesso serenità . Dopo il gol preso, sono riapparse vecchie paure, vecchi fantasmi: ma in B oltre che dal punto di vista tecnico, bisogna essere bravi con la testa, allontanare il passato. Il prossimo torneo di B racchiude una serie di grandi squadre contro le quali sarà vietato distrarsi. Ma riusciremo a regalare soddisfazioni ai nostri tifosi: non occorre avere in lista grandi nomi, visto cosa è accaduto proprio qui negli anni scorsi?».
Il Bari, intanto, non presenterà domenica sera a Crotone la squadra titolare, nella famosa partita di Coppa Italia bloccata dal giudice di Napoli due settimane fa. «Considerando che andrebbero via oltre due giorni fra andata e ritorno e che la gara non conta più nulla perché il Messina è già qualificato, con il campionato alle porte preferisco far evitare questo stress alla squadra. Magari ci andrà a giocare la Primavera, vedremo come fare».
