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Luci a San Siro, ma il San Nicola rimane all'oscuro. Colpo di scena questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dell'accordo tra le società di serie B e la piattaforma televisiva a pagamento Sky Tv. Doveva essere solo una formalità , un bentornato a tutte le società cadette su un unico piccolo schermo, quello dell'emittente di Murdoch.
E invece ecco l'annuncio a sorpresa di Tullio Camiglieri, responsabile della comunicazione di Sky: tutte le società di serie B hanno firmato l'accordo per far parte della scuderia milanese, tranne una. Quale? Facile: il Bari. Facile perché il pensiero è corso subito alla vecchia querelle tra il club di strada Torrebella e Sky.
Tra le parti, infatti, è sorto tempo addietro un contenzioso in sede legale abbastanza complesso e ingarbugliato. La società biancorossa riteneva ancora valido il contratto firmato con Telepiù. Dopo la fusione, finanziata dal magnate australiano, tra la stessa Telepiù e Stream, la nuova emittente aveva però dichiarato nullo l'accordo precedente. I legali baresi hanno impugnato invece una comunicazione della piattaforma milanese, datata maggio 2003, considerata alla stregua di una manifestazione di volontà di rispettare il contratto.Contratto che è scaduto lo scorso giugno.
In definitiva, almeno in teoria, il problema non sussisterebbe. Niente accordo scritto, ergo si può ricominciare. Punto e accapo. Anche considerando le dichiarazioni di Camiglieri, che a maggio si era lasciato sfuggire parole eloquenti a tal proposito. "Quella barese è una piazza importante - aveva detto il direttore della comunicazione di Sky -, sicuramente una squadra che rientra nei nostri piani. Non nego che con il Bari, qualora dovesse conquistare la salvezza, sussistono buoni margini di discussione".
Difficile quindi capire il perché di questo improvviso cambio di rotta, ora che la salvezza, sebbene a "tavolino", sia in cassaforte.
"Nulla di scandaloso - tiene a freno le tensioni Ettore Mazzilli, responsabile marketing del club di Matarrese - è solo una questione di tempo. Abbiamo preferito prendere tempo prima di firmare l'accordo con Sky. Ovvio che le vecchie pendenze incidano, ma ci tengo a precisarlo, solo relativamente, da un punto di vista prettamente giuridico. Entro il 18 di questo mese, giorno della prima casalinga in campionato del Bari, prenderemo una decisione. Per il momento, però, il presidente preferisce valutare attentamente le condizioni proposte dall'emittente in questione, che rientrano in un discorso di cessione collettiva dei diritti".
Nulla di strano, ammettendo la scarsa incidenza del contenzioso legale, che la chiave di lettura sia un'altra. Nella contrattazione collettiva, le squadre iscritte alla B sono state suddivise in "grandi" e "piccole", con un rapporto, a livello di incassi, di 1 a 2. Per intenderci, il Genoa percepirà , dalla cessione della propria immagine, il doppio dell'Albinoleffe, ma non un euro di più. Probabile, quindi, che il Bari voglia rientrare nella prima categoria, nonostante la fresca onta della retrocessione.
"Per una questione di norme comportamentali interne alla società , preferiamo non affrontare pubblicamente l'argomento economico - chiosa Mazzilli, che però resta possibilista -. Nulla è perduto, sarebbe un errore grave parlare di rottura tra Bari e Sky. Vogliamo solo pensarci bene prima di accettare. Direi che sussistono buone possibilità di trovare un'intesa, anche se è vero che fin quando non c'è una firma in calce...".
La... telenovela continua.