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Siamo appena alla sesta giornata di campionato e già si comincia a parlare di sfida-salvezza. Un'annotazione forse prematura, ma quasi inevitabile se si considera l'ultimo posto in cui il Bari si è cacciato. Così sull'erba del "Bentegodi" la squadra di Carboni cerca l'orientamento giusto per non perdere di vista il sentiero del campionato. Non basta più giocare discretamente solo un tempo, lasciando sempre l'iniziativa all'avversario di turno. Carboni continua a crogiolarsi nelle sue alchimie tattiche, cambiando e scambiando a ripetizione i giocatori. Certo, con la partita infrasettimanale che costringe ad accelerare ritmo e preparazione, il turn-over è giustificato. Ma l'intelaiatura non può e non deve essere sottoposta a continue modifiche, con ovvie ripercussioni sul rendimento del collettivo. Il Verona, rinsavito dopo la vittoria in extremis sul campo del Cesena, ha le suo buone cartucce da sparare. Il tecnico Ficcadenti, nonostante un inizio stentato, sta cominciando a raccogliere i primi frutti. Mettendo, però, a confronto l'organico delle due squadre, non ci sono sostanziali differenze; sia il Verona che il Bari non hanno le potenzialità per puntare in alto. Siamo a livello di una classifica incastonata tra le mediocrità e la precarietà , con quel preoccupante saliscendi che in serie B non si sa mai dove può portare. Tra le due squadre ci sono appena quattro punti di distacco, ma il team di Carboni è già costretto a rincorrere. Bellavista e compagni fanno professione di ottimismo, schierandosi sulla stessa lunghezza d'onda dell'allenatore che spera di poter fare breccia, di colpire nel segno, di conquistare la prima vittoria. E' un Bari che prepara con meticolosità l'assalto ai veronesi, pur dovendo mettere in conto le carenze oggettive di una rosa incompleta. Come ormai sta accadendo in ogni contesa di questa stagione non proprio felice, i calciatori biancorossi (ma anche Carboni va incontro alla stessa sorte) sono sottoposti a esami severi, sia a livello individuale che di squadra. Non c'è più tempo per concedere alibi e attenuanti. Chi non è all'altezza del compito, dovrà farsi da parte; anche lo stesso Carboni comincia a prendere atto di quanto sia indispensabile attuare una selezione per non ripetere pedissequamente gli stessi errori, le solite amnesie. Contro il Verona il Bari si presenterà con due attaccanti di ruolo. Santoruvo potrebbe questa volta avere al suo fianco Luigi Anaclerio, sempre che Carboni non torni nuovamente indietro inserendo Motta. Una cosa è certa: è necessario imprimere una robusta accelerazione. Un'altra sconfitta acuirebbe il disagio della squadra e dei tifosi. Ci vuole una serata davvero magica per questo Bari incerottato che non riesce a trovare la cura giusta per risalire la china. La svolta, purtroppo, finora non c'è stata. Chissà se comincerà da Verona.