(Gazzetta del Mezzogiorno)
Stampata sul volto del presidente c'è una malcelata delusione. Vincere con il contagocce al San Nicola davvero non va giù al numero uno biancorosso. Amarezza amplificata anche dal gol beccato dalla difesa, ancora beffata su calcio da fermo. Calcio d'angolo contro il Catanzaro, punizione ieri sera, cambiano le opzioni, non purtroppo il risultato: «Dormono dietro - accenna il massimo dirigente barese - dormono davvero. Non si possono prendere questi gol, un altro pallone inattivo. Non è la prima volta che succede, e si continuano a perdere punti importanti». Serata fredda, poco pubblico, seppur caldo. Ma il «San Nicola» resta un nemico... in casa: «Stregato, questo stadio evidentemente è stregato. Non so che altro pensare - ammicca Matarrese - qui non riusciamo più a vincere. Spero che il vento possa cambiare al più presto. Pensavo che si potesse vincere, ma non era la serata giusta. I ragazzi come al solito hanno gettato in campo grande cuore e impegno. Una volta realizzato il vantaggio, pensavo si potessero mettere da parte i tre punti. Invece, non è andata così. Peccato, avremmo potuto mettere un'ipoteca su un campionato più tranquillo». Il tecnico Guido Carboni analizza la partita masticando amaro e guardando anche all'immediato futuro. In proiezione il Bari è atteso da un poker di partite niente male, controllare per credere: Torino e Albinoleffe in trasferta, poi Verona in casa, Genoa a Marassi. Ecco perché il pareggio di ieri sera diventa pesante: «Abbiamo avuto la fortuna di segnare nel momento meno propizio, quando stavamo un po' soffrendo il Cesena. Ma trovato l'eurogol di Vincenzo, il più era stato fatto. E invece di nuovo una palla inattiva. È chiaro che bisogna migliorare sotto questo aspetto, ci stiamo rimettendo un bel po' di punti. Certo avevamo meno centimetri rispetto al Cesena ed in grande emergenza, ma pensavo che una volta in vantaggio...». Recrimina per il raddoppio mancato, quel palo di Dionigi in avvio di ripresa: «Si poteva chiudere la partita, non siamo stati fortunati. E ci siamo anche un pizzico innervositi. Ma è anche vero che abbiamo sbagliato nelle ripartenze. Questo accade quando in campo ti ritrovi con qualità in meno». Il riferimento è alle assenze di Goretti e Carrus: «Ho dovuto reinventare il centrocampo, disegnando un modulo diverso. Nel complesso direi benino nei primi dieci minuti del primo tempo, dopo il primo quarto d'ora della seconda frazione invece abbiamo smarrito le distanze e il Cesena ne ha approfittato. Credo che avremmo dovuto sfruttare meglio le fasce con gli inserimenti di La Vista e Scaglia». Divagazione sul direttore di gara: «Non mi piace parlare degli arbitri, ma quello di stasera (ieri, ndr) decisamente non mi porta bene». f.n.