(Gazzetta del Mezzogiorno)
Il guerriero modenese non molla di un centimetro. Fascite o meno, pianta del piede infiammata o meno, Davide Dionigi, che ieri ha preferito starsene tranquillo e saltare la seduta sul campetto dell'antistadio, alla trasferta torinese non rinuncia. E lunedì sera sarà in campo «Non ho mai detto nulla a nessuno - racconta l'attaccante - ma dopo la partita interna contro il Catanzaro ho cominciato ad accusare questo fastidio al piede destro. È come un chiodo che spinge e punge. Certi movimenti non riesco a farli con scioltezza. Ma stringerò i denti e sarò in campo». Un salto nel passato per il bomber biancorosso. Con la maglia del Torino disputò un campionato di serie A nella stagione 1995-1996, giovane ventunenne che sgomita nel calcio dei grandi: «È trascorso qualche anno - sorride - e sono ancora in giro per l'Italia... Accumulai ventidue presenze, segnando pure un gol. C'era Sonetti in panchina e ad un certo punto della stagione mi ritrovai titolare perché Hakan Sukur (un solo gol, guarda caso al Bari, ndr) non riusciva a inserirsi nel calcio italiano. Giocai in coppia con Rizzitelli, facemmo buone cose e conquistammo bei risultati. Poi arrivò uno slavo, credo Karic (un altro che segnò poco, ma che timbrò contro il Bari nel ritorno, ndr), e tornai fra le quinte. Ma è un'esperienza che mi ha insegnato molto». Spinto dalle nove giornate senza perdere, il Bari si affaccia sul match di domani deciso a giocarsi tutte le carte a disposizione, facendo affidamento pure sulla «mira» della punta emiliana: «Non voglio "piangermi" addosso, ma se avessi messo da parte già cinque reti nessuno avrebbe potuto dire niente e il Bari avrebbe anche qualche punto in più. Dopo la doppietta contro il Vicenza i portieri pare si siano passati parola. Un miracolo dietro l'altro... Gli ultimi giovedì sera contro il Cesena: dopo pochi minuti Indiveri si è ritrovato fra le mani la mia botta a colpo sicuro senza nemmeno saper come... Eppoi quel benedetto pallonetto, lo avevo visto dentro: ho calciato con il sinistro in modo perfetto, ma non avevo fatto i conti con il palo. Girerà la ruota, girerà . Magari mi riesce di segnare il gol dell'ex ai granata». Granata che stanno recitando un ruolo di primo piano nell'economia del campionato cadetto. Da un paio di giornate la squadra di Rossi ha di nuovo preso a marciare. Vittoria interna di rigore (due) sull'Ascoli, pareggio con rimpianti in casa del Genoa (gol annullato a Marazzina): «I valori del Torino sono sotto gli occhi di tutti. È una squadra costruita per disputare un torneo di primo piano, per puntare alla serie A. Chiaro che andiamo ad affrontare un match difficile, una partita che aprirà un poker complicato ma proprio per questo affascinante. Credo che il Bari non sia inferiore a nessuno, è una squadra che può giocarsela contro qualsiasi avversario. Fino ad oggi, almeno da quando sono arrivato in Puglia, nessuno ci ha messi sotto. Domani faremo lo stesso, magari provando ad annullare quelle distrazioni che ogni tanto compaiono e ci sono costate qualche punto. Fossimo stati più fortunati, avremmo potuto contare su un margine di tranquillità confortante». Fabrizio Nitti
