(Gazzetta del Mezzogiorno)
«State sicuri che alla fine ci lasceremo dietro cinque squadre. Ve lo metto per iscritto. Anche se all'ultimo secondo, il mio Bari si salverà ». Il giorno dopo la sconfitta di Torino rabbia, coraggio e determinazione agitano lo stato d'animo di Guido Carboni. Il tecnico non ha ancora digerito lo stop sul campo dei granata, una battuta d'arresto che lascia i biancorossi ai margini immediati della zona retrocessione. Un punto di vantaggio sulle quint'ultime, una delle quali è una Salernitana che vanta un potenziale differente e migliore, è chiaro che non trasmette serenità (l'altra è una Triestina in affanno). «Non ho ancora mandato giù la serata del Delle Alpi - racconta l'allenatore - ma non perché si sia perso, perché perdere sul campo della seconda può starci. Mi ha fatto arrabbiare moltissimo il fatto di aver gettato a mare tutto in pochi secondi. Nel primo tempo abbiamo fatto quanto dovevamo, anche se non ci siamo proposti molto in fase offensiva. Avremmo dovuto procurare maggiori fastidi ai granata. Comunque, non si è rischiato nulla. Nella ripresa, però...». Nel mirino di Carboni l'atteggiamento della formazione biancorossa a cavallo fra il primo e secondo gol torinista: «Preso il primo gol, d'accordo. Ma il raddoppio subito dopo non ci sta davvero. Ci siamo "sbragati", offrendo il fianco all'immediato 2-0. Avremmo invece dovuto ragionare, risistemarci visto che avevo dovuto cambiare due uomini per necessità , ritrovare le posizioni. Una rete è sempre possibile recuperarla, magari facendo affidamento sulla paura che avrebbe potuto far capolino nel Torino negli ultimi minuti. Vabbè, è andata così, ma ne parlerò con i ragazzi». Lo farà oggi, Carboni, dopo averci dormito su un'altra notte. Ieri, infatti, la squadra ha svolto una leggera seduta di allenamento, rinviando ad oggi l'inizio della preparazione in vista della trasferta di Bergamo contro l'Albinoleffe, seconda tappa di un poker da brividi (Verona in casa, Genoa a Marassi): «Siamo con gli uomini contati e non tutti gli altri poi sono in buone condizioni. Non mi frega nulla di quello che si potrà dire, ma in questo momento bisognerà fare il passo della formica, camminare a vista. C'è gente che non gioca da parecchio, altra che deve recuperare. Allora sarà necessario soprattutto evitare rischi». Bellavista e Dionigi squalificati, La Vista da verificare dopo il problema agli adduttori, Carrus e Goretti in via di... rifinitura. Non è escluso che a Bergamo scocchi l'ora del croato Rajcic, fino ad oggi ai box a causa di una vecchia squalifica di due giornate rimediata con il Chieti. Piccola nota di contorno: forse non era un caso, in passato, la semi-crociata di Carboni per avere in rosa almeno un esterno di ruolo in più. Tirato via La Vista per motivi inderogabili, il «Toro» ha trovato spazio proprio sulla corsia destra barese, non più occupata da «specialisti». Ma l'importante è ripartire. Rimettersi subito in carreggiata, come se a Torino si fosse incappati in una serata strana. Così, detto in tutta serenità , il 2-0 in Piemonte per certi versi ha suscitato qualche perplessità di troppo. Perché la corsa non si faccia «dolcemente» in salita, è necessario che la squadra ritrovi la mentalità messa in campo fino ad Empoli. Magari inconsciamente, ma quella partita ha segnato un bivio ingannatore. E i segnali si sono colti anche successivamente, nei pareggi interni contro Catanzaro e Cesena in particolare. Deve essere chiaro a tutti che anche a causa di una partenza ad handicap per svariati motivi, l'obiettivo non può prescindere dal raggiungimento della salvezza. In anticipo o all'ultimo minuto di campionato che sia, è un dettaglio abbastanza marginale. Non lo è, invece, rientrare in un ordine di idee che, forse inconsapevolmente, era stato leggermente messo da parte. Fabrizio Nitti IL CONCORSO DEL SITO ASBARI.IT - È cominciato da ieri il concorso a premi «Gioca e vinci con asbari.it». A partire dalla partita di Bergamo contro l'Albinoleffe, bisognerà indovinare risultato e marcatore del Bari. Due biglietti di tribuna ovest al primo classificato, due di «est» al secondo, due «curve» al terzo.