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26/03/05 - Bari, chissà se è tempo di sorprese

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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il puma

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26/03/05 - Bari, chissà se è tempo di sorprese

Messaggioda il puma » sab mar 26, 2005 12:56


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Serie B: Dopo la sosta riprende l'inseguimento della formazione biancorossa, a caccia di punti salvezza. È il sabato di Pasqua...

Trasferta a Terni con un quint'ultimo posto addosso che pesa parecchio

TERNI.Oltre il risultato. Forse anche oltre la classifica. Il Bari è con le spalle al muro, inchiodato di fronte alle proprie responsabilità. E' passato un anno, ma sembra essere cambiato poco, almeno stando a quello che raccontano i numeri. Di sofferenza in sofferenza, di paura in paura. Uno stillicidio di cattivi pensieri e perfide sensazioni, tra ciò che è stato e quanto potrà essere da qui alla fine del campionato. Momenti già vissuti, salite già imboccate, sentieri già conosciuti. Il Bari è sempre lì. Ora zompettante, a spingere un rapporto duro come la pietra. Magari sui pedali, come fanno i grandi «grimpeur», gli scalatori che hanno scritto indelebili pagine di storia su una bicicletta. Ora balbettante, a guardarsi dentro scoprendo l'inferno di un presente che non diventa mai futuro. Una città eternamente incompiuta, che si sente «grande» anche senza esserlo, forse, mai stata. Una società «incartata», prigioniera dei propri errori (tecnici, ma non solo) e costantemente in grado di fare a cazzotti con la coniugazione del verbo programmare. Figurarsi ora con la crisi che divampa. E gli euro (da mettere in cassaforte) sempre più una fantastica chimera. Ternana-Bari nasce proprio così. In un clima che sa nuovamente di tetro. Sarà quel fastidioso quint'ultimo posto (se la B finisse oggi si spareggerebbe con l'Arezzo). O forse quella beffarda aria di primavera che riporta alla mente la grande illusione vissuta dodici mesi fa. Quando Pillon e i suoi ragazzi furono sul punto di compiere il miracolo. Sta di fatto che questa sfida mette i brividi. Con poca voglia di immaginare gli strascichi di un'altra sconfitta. Meglio, insomma, pensare positivo, prima che il campo si diverta a regalare qualche risposta. Più o meno convincente, in fondo conta fino ad un certo punto. Nessuno, ci mancherebbe, ha dimenticato i tre mesi che hanno preceduto la chiacchieratissima sconfitta di Genova. Quel Bari brillante e sbarazzino piaceva a tutti. E tutti, o quasi, si erano illusi di aver finalmente chiuso con un passato ingombrante. Meglio, imbarazzante. Nessuno ha dimenticato perché nessuno ha voglia di tirarsi fuori dalla lotta. Quelle partite, quelle vittorie, quelle prestazioni convincenti rappresentano, oggi più che mai, la speranza del popolo di fede biancorossa. Non può essersi dissolta nel nulla quella squadra. La aspetta Carboni che, poverino, continua a metterci sempre la faccia. Anche quando avrebbe voglia di fare tutt'altro. La aspetta anche Vincenzo Matarrese, straordinario a suo modo quando continua a urlare la sua fiducia nel gruppo e la sua voglia di tornare a primeggiare con il Bari. Anche a costo di sembrare fuori dal coro. E, perché no, anche fuori dai tempi. Un sabato di Pasqua col cuore in gola. Provando a giocare a calcio e, per un attimo, a credere che in fondo tutto è solo un gioco. Con un pallone che rotola e tanti baldi giovani ad inseguirlo. Serve un Bari con la testa sgombra e i pensieri veloci, quasi insinuanti. Un Bari che scacci la paura e zittisca i propri limiti. Una squadra che ricordi di essere stata convincente. E che per questo mostri un atteggiamento positivo e propositivo. Come conviene a chi, d'altronde, non ha altre strade da percorrere se non quella delle vittorie. La Ternana non è il Genoa, ma è squadra temibile. Forte, rocciosa, aggressiva. Anche senza Frick, Jimenez e Karhja, tre pezzi da novanta. Brini sta facendo un buon lavoro. E, buon per lui, che dal cilindro può estrarre pedine del valore di Max Vieri e Rabito. Attaccheranno gli umbri, o almeno proveranno a farlo. La classifica non sorride del tutto nemmeno a loro. Motivo in più per cercare bottino pieno, almeno in casa. Ma Carboni, ne siamo certi, non commetterà l'errore di alzare le barricate. Non sarebbe da lui. Ai suoi ragazzi chiederà testa e personalità. Dal primo all'ultimo minuto. Lasciando nello spogliatoio ansie e paure. E una classifica che non merita di essere guardata. Almeno per ora.

Antonello Raimondo
Due cose riempono l'animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione, quanto più spesso e accuratamente la riflessione se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. - I. Kant

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