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25/04/05 - Bari in corsia di accelerazione

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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25/04/05 - Bari in corsia di accelerazione

Messaggioda Marcomerlino » lun apr 25, 2005 10:45


(Gazzetta del Mezzogiorno)

Era dal sedici gennaio scorso, ultima di andata, che al Bari non riusciva di centrare un pareggio in trasferta. Finì, allora, senza reti sul campo dell'Empoli. Il primo pareggio del girone di ritorno è arrivato, ma da Salerno la formazione biancorossa è rientrata con una valigia piena di recriminazioni. Un punto che aumenta il distacco sul quint'ultimo posto (+4) e pone il Bari in una posizione favorevole in vista della stretta finale. Se il minutaggio del possesso palla gira a favore dei campani, il numero di occasioni-gol costruite pende chiaramente dalla parte biancorossa. C'è sempre qualcosa che manca, al Bari, per sentirsi definitivamente liberato da una sorta di senso di incompiutezza. Ma bisognerà, ovviamente, tenere alti i giri del motore. Perché le sette giornate che restano non regalano affatto avversari comodi, almeno considerando l'attualità della classifica. Treviso, trasferta a Venezia, Piacenza, poi a Modena, il Pescara al San Nicola, sul campo del Vicenza, chiusura contro l'Empoli. Fra chi «pensa» alla serie A e chi lotta per evitare la bassa classifica, c'è un bel menù da gustare. È un Bari, però, che ha le armi proprie per accumulare quei punti che mancano (sette) per essere al di sopra di ogni sospetto. La solidità, la compattezza e la condizione generale giocano a favore dei biancorossi. All'interno del mosaico, poi, tre storie che si intrecciano nel Bari che accelera il passo e tira diritto verso la salvezza. Tre storie di attaccanti, gente che alla fine conta perché nel calcio contano i gol. Vincenzo Santoruvo, Davide Dionigi, Luigi Anaclerio. L'attaccante di Bitonto sta vivendo un momento di eccezionale «fertilità». Tre reti nelle ultime cinque partite, otto il numero complessivo, cinque nel girone di ritorno. Un giocatore all'inizio discusso, ma che ha saputo far tesoro dei propri limiti girandoli in senso positivo e facendo segnare progressi notevoli nell'arco della stagione. Alla solita e nota generosità ha così affiancato miglioramenti sotto l'aspetto tecnico e soprattutto davanti al portiere avversario. I gol realizzati a Terni, Arezzo e Salerno raccontano di un attaccante che riesce a farsi rispettare benissimo anche in area avversaria. Discorso differente per Davide Dionigi, l'esperto bomber modenese che ha comunque regalato alla squadra barese quel pizzico di esperienza che in fondo mancava. Anche a Salerno, pur rimarcando la grinta che solitamente lo contraddistingue, è stato tradito dalla voglia di far gol e spezzare un digiuno che lo sta tormentando. È dal 27 febbraio che Dionigi (4 reti) non trova più la porta avversaria, trasferta sul campo del Genoa capolista. O meglio, Dionigi in realtà avrebbe pure segnato: gol fantasma contro l'Ascoli (palla oltre la linea...), gol annullato ad Arezzo per fuorigioco millimetrico. Ma se non si «entra» nel tabellino, c'è poco da fare, un attaccante non vive sereno. Ed è quello che sta accadendo alla punta emiliana. Il doppio errore nella trasferta salernitana (meno semplice da gestire la seconda palla gol, in acrobazia da posizione angolata; più facile la prima, piatto al volo fuori da pochi metri) è una fotografia distorta di un giocatore che di reti ne ha sempre realizzate e che si è calato con grande determinazione nel progetto salvezza dei biancorossi. C'è poi la scheggia impazzita che risponde al nome di Gigi Anaclerio, calciatore che ha fatto aprire molte discussioni fra il popolo di tifosi. Anche a Salerno il barese, ancora secco in fatto di gol, ha messo in mostra numeri eccellenti, mandando in tilt la difesa campana nei venti minuti in cui ha rilevato Dionigi. Proprio sulla stessa scia di quanto combinato soltanto una settimana prima al San Nicola contro la Triestina. Se vogliamo è l'arma a sorpresa di Carboni, l'uomo in grado di creare la superiorità numerica, diventare devastante quando l'avversario comincia a calare. La domanda che gira è: perché tenerlo in panchina, perché non utilizzarlo quale uomo di fascia? Tutto è opinabile nel calcio, ci mancherebbe altro. Il problema è che un Bari a due punte più Anaclerio, come in molti avrebbero voluto dopo la vittoria sulla Triestina, sarebbe di difficile concezione tattica. Una cosa è un cursore di fascia, seppur limitato tecnicamente, un'altra è un giocatore forte sotto l'aspetto tecnico, ma non altrettanto sotto il profilo della corsa. Liberi di storcere il naso, ma l'equilibrio è materiale fondamentale per chi, come il Bari è ancora in corsa per la salvezza. Differente il discorso su Anaclerio attaccante. Ma qui l'ultima parola tocca a Carboni. Fabrizio Nitti

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