(Gazzetta del Mezzogiorno)
BARI Alessandro Gazzi non finisce mai di stupire. Bravo, bravissimo, destinato ad un futuro da «grandi». Di lui si sa praticamente tutto. Della sua forza, della personalità , di quella «testa» sempre ben piantata sulle spalle. Ma l'avete visto a Salerno? Una roccia, nonostante un mese trascorso a guardare i compagni (è stato operato di ernia inguinale). Subito in partita, subito reattivo. Subito Gazzi. Il «rambo» tanto caro a Guido Carboni, l'uomo che più di tutti (e prima di tutti) ha scommesso su questo ragazzone nato tra le montagne bellunesi. Bentornato, Gazzi. «Ho fatto una fatica del diavolo, ma è andata benino. Soprattutto perché il Bari ha disputato una buona partita e ha conquistato un meritatissimo pareggio». Temeva il rientro? «Mi sono allenato con attenzione. Non è mai facile mettere alle spalle un intervento chirurgico. Poi ha deciso il mister. E io ho risposto presente». Partita scorbutica. «Direi di sì. La Salernitana è un brutto cliente. In certi momenti abbiamo anche sofferto, ma se andiamo a contare le occasioni da gol... la bilancia pende dalla nostra parte. Che rabbia quel gol sbagliato alla fine! Sarebbe stata tutta un'altra storia». La classifica è migliorata, ma resta l'emergenza. «Non ci spaventa. Personalmente cerco di guardarla il meno possibile. Normale che i giochi siano mai aperti. Avete, per caso, mai visto un campionato chiuso a sei sette giornate dalla fine? Io mai». Possiamo, però, parlare di un Bari in salute. «Beh, è da un bel po' che ci esprimiamo su certi livelli. Poche volte abbiamo sbagliato partita. La squadra ha una propria identità e, soprattutto, costituisce un gruppo molto ben affiatato». Peccato per Scaglia. «Perdita gravissima, ma ce la faremo lo stesso e gli dedicheremo la salvezza». Arriva il Treviso, forse la squadra più in forma del momento. «Nessuno pensava potesse arrivare così in alto. Squadra organizzata e aggrappata alle qualità di due-tre giocatori di categoria superiore». Come si batte la squadra di Pillon? «Giocando come abbiamo fatto nel match di andata, naturalmente con meno errori. Se penso a quella sconfitta...». Il Treviso ha corsa e ritmo. «Stanno benone, ma anche noi non siamo da meno. Nessuno ci ha messo sotto sul piano atletico. Sarà una battaglia». Quanti punti servono per salvarsi? «Sei o sette, a quota cinquantadue non ci dovrebbero essere sorprese. E noi cercheremo di farli il prima possibile». Se l'aspettava così il primo anno barese? «Sono venuto qui per imparare. Ho avuto la fortuna di giocare con continuità , ma so che devo migliorare. Un anno importante per me. Soprattutto se la squadra dovesse centrare l'obiettivo che si è prefissato». In città si discute già del futuro. Lei Carboni lo confermerebbe? «Io sono di parte, col mister sono diventato calciatore. Credo che i fatti siano dalla sua parte. Almeno finora. Ha lavorato bene, questo penso di poterlo dire. Non sono, però, il presidente e quindi non decido io. Certo è che la continuità è importante nella costruzione di un progetto. E la salvezza sarebbe il primo mattone». E Gazzi resta? «Qui sto bene. Quindi penso di sì». Ieri pomeriggio, intanto, Max Scaglia è stato operato a Pisa dal professor Castellacci, che gli ha ricostruito i legamenti del ginocchio. Dovrebbe tornare in campo nel giro di quattro mesi. Antonello Raimondo
27/04/2005
MILANODue giornate di squalifica per il difensore della Fiorentina Dario Dainelli ed una per il centrocampista della Sampdoria Aimo Diana. È quanto ha deciso il Giudice sportivo dopo aver fatto ricorso, su segnalazione del procuratore federale, alla prova tv. Dainelli è stato protagonista di un comportamento non regolamentare non rilevato dall'arbitro nei confronti di Torrisi nel corso di Bologna-Fiorentina; Diana, invece, nei confronti di Cufrè nel corso di Sampdoria-Roma. Il Giudice ha anche visionato le immagini relative ad uno scontro tra Motta e Grosso in danno di quest'ultimo nel corso di Atalanta-Palermo ma ha deciso di non adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del giocatore palermitano. Oltre alle squalifiche arrivate attraverso la prova tv, il giudice sportivo ha fermato altri 18 giocatori, tutti per una giornata. Si tratta di Ambrosini, Kaladze, Maldini (Milan), Emre, C.Zanetti (Inter), D'Aversa (Siena), Vidigal (Livorno), Dabo, Oddo, Siviglia (Lazio), Di Biagio (Brescia), E.Filippini (Lazio), Mutarelli (Palermo), Pazienza, D.Zenoni (Udinese), Pinardi (Lecce), Rivalta (Atalanta), Tonetto (Sampdoria). Fra le società ammende a Lazio (7.500 euro), Lecce (4.250 euro), Atalanta (4.000 euro), Livorno (3.000 euro), Bologna (2.000 euro), Siena (1.750 euro), Fiorentina e Reggina (1.500 euro). Sono diciannove i calciatori squalificati dal giudice sportivo, in merito alle gare della 14.a giornata di ritorno della serie B. Fermati per una giornata: Gentile (Arezzo); De Martis (Ascoli); Silvestri (Catania); Pierotti (Catanzaro); Confalone e Della Morte (Cesena), Vannucchi (Empoli); Fusco (Pescara), Salgado (Ternana); Munari (Triestina); Biliotti, Garcia, Landaida, Maldonado e Miramontes (Venezia); Mazzola (Verona); Fissore, Gonzalez e Paganin (Vicenza). In relazione alla gara Triestina - Modena, il giudice sportivo, in merito a degli striscioni esposti dai sostenitori della Triestina, ha deciso di acquisire ulteriori dati e si è riservato la decisione all'esito di ulteriori accertamenti dell'ufficio indagine. Ammende sono state comminate a: Venezia (3.500 euro), Ascoli (3.250), Crotone (2.250), Torino (2.000), Bari (1.750), Genoa (1.750), Catania (1.500) e Salernitna (1.500).
