(Gazzetta del Mezzogiorno)
BARI Jean Francois Gillet sente che il momento è propizio. Per l'allungo decisivo, pensando ad una salvezza da ipotecare prima che comincino gli strani «giochini» di fine campionato. Il pareggio contro il Treviso potrebbe aver rappresentato il classico punto di svolta. Risultato sofferto, forse anche immeritato: ma tremendamente importante. Per la «testa» e la classifica. «Una risposta a chi sostiene che, con la regola dei tre punti, un pareggio assomiglia ad una sconfitta - dice con la solita verve dialettica Gillet - prendete il punto di venerdì. Vogliamo considerarlo inutile? Basta dare un'occhiata alla classifica per rendersene conto. È passata una giornata e il Bari ha mantenuto il vantaggio di quattro punti sulla quint'ultima, la Triestina, aumentando quello sulla quart'ultima (l'Arezzo di Spinesi, ndr). Ergo, questo punticino ce lo teniamo stretto e guardiamo avanti con rinnovata fiducia». «La strada è ancora lunga, questo lo sappiamo benissimo - dice ancora l'estremo difensore belga, contratto in scadenza nel 2006 ma qualche trattativa di mercato in piedi - esattamente come conosciamo bene le difficoltà di una partita come quella di Venezia. Loro sono con un piede in C, ma non penso proprio che stiano già smobilitando. La società sta già tracciando i programmi per la prossima stagione e queste partite finali servono a valutare fino in fondo l'organico attualmente a disposizione. Servirà un Bari tonico. Vogliamo vincere per avvicinare la salvezza e giocare le ultime cinque gare senza l'ansia di chi sa di non poter più fallire. Non sarà facile, ma possiamo farcela. Soprattutto se il Bari dovesse esprimersi come quasi sempre ha fatto lontano dal «San Nicola». E chissà che Gigi (Anaclerio, ndr) non ci abbia preso gusto proprio nella fase decisiva della stagione». Antonello Raimondo