(Gazzetta del Mezzogiorno)
VENEZIA Lui non c'era, ma qualcuno deve avergli raccontato. I suoi ragazzi, forse. I tifosi, magari. O, chissà , il presidente Matarrese, che quella notte non c'era, ma che di quella notte porta ancora i segni. Guido Carboni era ancora a Viterbo quando il Bari spronfondava all'inferno dopo uno spareggio dal sapore amaro. «Non credo che pensare al passato sia la cosa più saggia - dice l'allenatore biancorosso al termine della seduta di rifinitura e prima della partenza per il capoluogo veneto - sappiamo tutti quanto quella partita di Venezia sia stata alla base di grandi sofferenze. Ma oggi è un altro giorno. Devo, anzi dobbiamo pensare al Bari di oggi, che non può assolutamente fallire l'obiettivo. Da quella retrocessione siamo ripartiti con forza, nella consapevolezza che questa città merita molto di più. Vogliamo restare in B e costruire un futuro più importante. E per farlo è necessario fare bene a Venezia, contro un avversario che va preso con le molle». «Non mi pare, almeno a giudicare da quello che vedo in tv, che la squadra lagunare abbia mollato gli ormeggi - continua Carboni - la loro classifica lascia poco spazio alla speranza, ma credo che ci sia ancora voglia di mettersi in mostra. Com'è giusto e corretto che sia. Ai ragazzi l'ho detto chiaramente: non aspettiamoci regali, sarebbe l'approccio peggiore ad una partita che può segnare la svolta nel nostro sofferto campionato. Quattro punti di vantaggio non sono il massimo, ma rappresentano comunque un piccolo, grande tesoro che vogliamo e dobbiamo difendere. Chiaro che tre punti potrebbero voler dire tantissimo. Forse l'allungo decisivo. Chissà ...». Nella chiacchierata con Carboni il capitolo formazione è solo sfiorato. Sibilano (squalificato dopo la doppia ammonizione rimediata contro il Treviso) l'unico indisponibile. Micolucci reclama spazio dopo la panchina di venerdì scorso: il difensore di Giulianova potrebbe fare coppia, al centro del pacchetto arretrato, con il redivivo Doudou. Per il resto non sembrano potersi prevedere cambi rispetto alla squadra che ha imposto lo stop all'ex Beppe Pillon. Fiducia a Goretti nel vivo del gioco, mentre lì davanti Gigi Anaclerio sembra destinato a vestire ancora i panni di uomo «part time». ant.raim.
