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07/05/05 - Bari, niente scherzi in Laguna

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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07/05/05 - Bari, niente scherzi in Laguna

Messaggioda Marcomerlino » sab mag 07, 2005 13:31


(Gazzetta del Mezzogiorno)

VENEZIA Il tempo (poco meno di undici mesi) ha lenito, ma non cancellato. Troppo grande l'amarezza, forte il dolore, viva la vergogna. La notte di Venezia è ancora negli occhi e nei cuori dei baresi. Perfida, sfuggente, incancellabile. Il culmime di una sofferenza cominciata qualche stagione fa, quando si decise di annullare un progetto e bruciare le aspettative di una città che sentiva di meritare la massima serie. Storie vecchie, ormai. Ma sempre attuali. Almeno quando si parla di quel maledetto e freddo «San Nicola» che proprio non vuol saperne di vestirsi a festa. Diciannove giugno 2004, una data scritta a caratteri cubitali negli animi di tifosi dalla fede incrollabile e nelle coscienza di chi in quello sfascio ha giocato un ruolo fondamentale. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. La voglia di chiudere con un passato ingombrante e anche un po' sconcio. La necessità di programmare un futuro privo di cordone ombelicale. Il dovere di dare risposte ad una tifoseria confusa e sgomenta. Ecco «l'anno zero», via libera alla grande epurazione. Via molti dei rami secchi. E nuove strategie.Vincenti o meno sarà solo il tempo a dirlo. Si torna in Laguna e il Bari è ancora lì, impelagato nei bassifondi della classifica. Ma se i numeri non sembrano far presagire nulla di realmente diverso, la sostanza apre il cuore alla speranza. Questo è un gruppo sano. Questa è una squadra che ha un'anima. Capace di esaltarsi nelle difficoltà, di contrastare la diffidenza. E, perché no, anche di mettere in imbarazzo chi aveva decretato, forse con troppa fretta, la fine di un amore lungo una vita. E' il Bari di Carboni, sbarazzino e spregiudicato. Aggrappato ad un'idea, forte di alcune personalità di spicco, fresco nella testa e nella gambe. Un Bari che lotterà fino alla fine per evitare la seconda retrocessione di fila, ma che dà la sensazione di rappresentare un'entità sulla quale poter costruire un futuro con meno stenti e maggiori slanci. Venezia rappresenta nuovamente un bivio. Meno opprimente dell'ultimo in Laguna, ma ugualmente carico di significati. Vincere è il progetto di base. Ipotecare la B, un'idea meravigliosa che da qualche giorno aleggia insinuante sul «San Nicola». A quota quarantasei pare legittimo pensare positivo, ma la classifica tremendamente corta, spiega come non siano ammesse distrazioni. Un passo falso e tutto potrebbe tornare come prima. Occhio, ragazzi. Troppo spesso a questo Bari è mancato il colpo del ko. Troppe volte si è creduto, sbagliando, che il peggio fosse alle spalle. Carboni, da questo punto di vista, è un «martello» niente male. Lui è toscano e quindi diffidente di natura. Il Venezia? Avversario come gli altri, da affrontare con la testa sulle spalle e le gambe cariche a mille. Senza farsi suggestionare dalle fantasie tipiche di questa fase della stagione. Lagunari con un piede e mezzo in C. E beh? Sbaglia chi pensa ad un avversario ramingo e rassegnato. Qui, nella città dell'acqua alta, è già cominciato il futuro. Sembra esserci Scoglio, l'intramontabile «professore», all'orizzonte. Un motivo in più per fare le cose per bene. E, magari, mostrare il lato forte del carattere. Gli stimoli, si dirà. Il Bari ne ha da vendere. C'è un campionato da onorare, una tifoseria da gratificare, una società da incoraggiare. Servono punti, inutile girarci attorno. Tre, possibilmente. Per i pareggi c'è sempre tempo, magari a giugno quando il profumo del mare ti annebbia la vista e allenta i riflessi. Se non è un match point, poco ci manca. Carboni vuole vincere e non ne fa mistero. L'obiettivo è fin troppo chiaro: evitare che le ultime due-tre partite assumano i connotati di veri e propri spareggi. Come quello di un anno fa. Quando il sogno salvezza svaniva e l'incubo C si impossessava delle anime biancorosse. Un boccone amaro che nessuno ha mandato giù. E nessuno provi a coniugare il verbo dimenticare. Anche per questo vincere stasera avrebbe un sapore speciale. Da gustare tutto d'un fiato, attimo dopo attimo. E gli occhi brilli di felicità. Antonello Raimondo

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