(Gazzetta del Mezzogiorno)
BARI Il Bari archivia la prima parte del mercato con grande soddisfazione. «Missione compiuta», ci ha tenuto a precisare con insospettabile entusiasmo Vincenzo Matarrese, felice di aver chiuso con successo tutte le operazioni più delicate. La cessione di Valdes al Lecce, prima di ogni cosa. Perché quel denaro era ritenuto necessario a chiudere altri movimenti, evidentemente in entrata. Vantaggiato in primis, considerate le pretese del Crotone. Una campagna di rafforzamento racchiusa, com'è noto, in due fasi. La prima, con la conferma in blocco degli uomini più rappresentativi. La seconda, forse ancora più complessa, poggiata sull'inserimento nello scacchiere biancorosso di due-tre pedine in grado di alzare il tasso tecnico della squadra. Il tutto, naturalmente, con un occhio al bilancio e uno alla gestione delle risorse umane a disposizione. Al direttore sportivo Pari si chiede non solo di comprare, ma anche e soprattutto di vendere. O, nella peggiore delle ipotesi, di sistemare, anche provvisoriamente, quelle pedine che non vengono ritenute funzionali al progetto di Carboni. Il mister aretino è poco loquace di questi tempi. Se ne sta beato a casa, con moglie e figli, ma sempre in contatto con i vertici societari. La fase è indubbiamente delicata. Le strategie sono delineate da tempo, ma la realtà è sempre più complicata di quanto si sia portati ad immaginare. Mancano i soldi, ovvero la materia prima. Si va avanti stancamente, con la solita politica degli scambi e dei prestiti. O, magari, dei parametro zero, di quei calciatori in scadenza di contratto il cui ingaggio non comporta alcun costo. E sì, perché i calciatori bravi difficilmente sono sul mercato: chi li ha se li tiene ben stretti, a meno di clamorose (ma anche improbabili) super offerte. Un po' quello che il Bari ha fatto e sta facendo per Gazzi, al quale verrà sicuramente riconosciuto un ingaggio più robusto, ma che sarà ancora uno dei perni della squadra che Carboni e Pari hanno in mente. «La società ha fatto un grande lavoro - dice Carboni raggiunto sul telefonino cellulare - con il presidente Matarrese e Pari avevamo concordato tutto nei minimi dettagli. Le conferme di Gazzi, Carrus e Scaglia erano considerate da tutti noi una priorità . Proprio come l'acquisto di Vantaggiato, un ragazzo che conosco benissimo e che sono certo tornerà molto utile al Bari. I casi Carrus e Scaglia? Non mi pare sia successo nulla di clamoroso. Sapevamo delle loro aspettative, ma nessuno può mettere in discussione il loro attaccamento ai colori biancorossi. Non si tratta di gente che vuole andare via perché non è contenta, ma di ragazzi che provano a salire su uno di quei treni che nella vita potrebbe anche passare una sola volta. Il loro mister non li frenerà di certo. Una cosa, però, deve essere chiara: Carrus e Scaglia potrebbero partire solo se qualcuno offre un bel po' di soldini. Finora, invece, mi è parso di sentire di squadre interessate al prestito gratuito... E no! Così non va mica bene. Noi quando chiediamo un calciatore ci sentiamo sparare cifre pazzesche per la comproprietà . E, comunque, tornando ai due voglio aggiungere un'altra cosa: a Mezzano ricominceranno la stagione con il piglio giusto, nessuno strascico di natura psicologica». «È chiaro che il nostro mercato non finisce qui - continua Carboni - con Fausto Pari ho contatti frequentissimi, lui sa quello che serve al Bari. Sono stati individuati alcuni calciatori interessanti, ma è chiaro che nessuna trattativa è in discesa. C'è da avviare un contatto con la società di appartenenza e da battere la concorrenza di altri club interessati. Insomma, ne vedremo delle belle di qui fino alla fine delle contrattazioni. Una cosa è certa: servirà calma e sangue freddo. L'affare giusto può andare in porto anche all'ultimo minuto dell'ultimo giorno utile». Nella serata di ieri, intanto, il Bari ha reso noto che Nicolas Cordova non rientra più nell'organigramma biancorosso. L'apertura delle buste ha regalato al Livorno la, forse, sgradita sorpresa: il cileno ora è tutto di proprietà del club toscano che, presumibilmente, avrà vinto (si fa per dire...) questa gara al ribasso con poche migliaia di euro. Tiene banco la questione portiere. Le difficoltà nel sistemare Gillet (Reggina e Lazio vorrebbero il cartellino quasi gratuito...) hanno «congelato» Spadavecchia, al quale era stato promesso il ritorno da protagonista. Una conferma del belga non va esclusa a priori. Antonello Raimondo