Bari calcio, ombre sulla promozione in A del 1997.
Due testimoni in tv: "Il risultato fu truccato"
A La7 Massimo Giletti intervista un ex calciatore avversario che racconta: "Il 3-1 fu deciso a tavolino". L'ex presidente degli abruzzesi è Gabriele Gravina, numero uno della Lega Pro
di GIANVITO RUTIGLIANO
Un'ombra su una dei momenti sportivi più esaltanti per il Bari calcio? È quanto emerge dalla puntata di domenica 18 febbraio di Non è l'arena, condotta da Massimo Giletti su La7. Al centro delle discussioni in studio c'è la partita Bari-Castel di Sangro del 15 giugno 1997, ultima giornata di campionato, che consegnò ai pugliesi la promozione in serie A.
Partendo dalle rivelazioni contenute nel libro del 2001 'Il miracolo di Castel di Sangro' scritto dall'americano Joe McGinnis, la tesi portata avanti è quella per cui la gara sia terminata per 3-1 grazie a un accordo tra le squadre. I biancorossi avevano bisogno dei 3 punti per arrivare quarti e salire nella massima categoria dopo un testa a testa con il Genoa, mentre gli abruzzesi erano già salvi.
Se il contenuto del libro era già noto, a confermarlo arrivano ora due testimonianze. La primo è di un anonimo presunto calciatore dell'epoca (oscurato in volto e con la voce camuffata) che parla di una partita evidentemente truccata, con tanto di premio salvezza e 'premio Bari' incassato grazie all'intermediazione dei colleghi più esperti.
Il secondo è Luca Albieri, allora 22enne in forza al Castel di Sangro che esplicitamente riferisce di un coinvolgimento del club, all'epoca presieduto da Gabriele Gravina, numero uno della Lega pro e recentemente in corsa per guidare la Figc.
"Non la preparammo da professionisti", dicono, parlando anche del fatto che risultato e marcatori erano stati già decisi prima del fischio d'inizio. La sfida terminò 3-1 con i gol di Ventola, Guerrero e Volpi per il Bari e di Bonomi su rigore per gli ospiti, tutti nel primo tempo.
http://bari.repubblica.it