BARI CALCIO
Si fa avanti Blasi e incontra Decaro
Creditori all’attacco e cause al cda
L’imprenditore di Manduria il candidato numero uno a rilevare il Bari del futuro. Appuntamento con il sindaco fissato oggi a mezzogiorno a palazzo di cittÃ
di Pasquale Caputi e Vito Faticuso
BARI - È l’imprenditore Luigi Blasi di Manduria il candidato numero uno a rilevare il Bari del futuro e a ripartire dalla serie D: un appuntamento con il sindaco Antonio Decaro è già stato fissato per domani a mezzogiorno a palazzo di città .
Chi è
Blasi è il più noto imprenditore del Sud Italia nel settore dei macchinari agricoli, ha un’azienda da 120 milioni di fatturato annuo con sedi in diverse città italiane tra cui Manduria e Imola, ma anche in Francia e Israele. Il suo interesse per il calcio non è una novità : dal 2004 al 2009 è stato presidente del Taranto, tempo fa è stato vicino a rilevare il Lecce ed è anche uno dei mille soci che compongono la galassia Barcellona. I consulenti dell’operazione di acquisizione sono Vittorio Galigani (ex dg di Milan, Pescara e Foggia nonché nel recente passato consigliere con Tavecchio in Figc) e il commercialista barese Giorgio Treglia.
Lo scontro sui conti
Intanto mentre entrano nel vivo i contatti per assicurare un futuro al Bari, si accende lo scontro sui conti. I creditori della società sono stati inghiottiti da una gestione che ha reso vani anche gli ultimi e possibili tentativi di salvataggio della società . Ovvero il riconoscimento per tempo della condizione di obbligatorietà del ripristino del capitale sociale (articolo 2447 del codice civile) con versamenti in conto capitale o con la vendita del parco giocatori valutato in 15 milioni. E ora i creditori, con i giocatori svincolati, sono sul piede di guerra pronti a citare in giudizio tutti i componenti dell’organo amministrativo del Bari. Sino al 23 febbraio scorso il pallino era nelle mani del presidente Cosmo Antonio Giancaspro in qualità di amministratore unico. Poi è entrato in scena un consiglio d’amministrazione composto dallo stesso Giancaspro con altri quattro professionisti (due si sono dimessi) e un collegio dei sindaci di tre componenti (uno si è dimesso). Il punto è che le voci attive praticamente sono state azzerate e ciò che rimane è il debito di 16 milioni come iscritto a bilancio.
Il giudizio
Tra i soggetti che con tutta probabilità citeranno in giudizio il management ci sarà anche Gianluca Paparesta che avrà da mettere in evidenza dubbi sulle procedure attuate nell’assemblea dei soci e nell’aumento di capitale. A partire dalla mancata sottoscrizione dell’opzione che formalmente era inscindibile (avrebbe dovuto essere recepita per l’intero importo 4,6 milioni liquidi). Questo perché la successiva presenza di Giancaspro con il 30% ha difatti reso più difficile l’ingresso di altri soci (chi ha un quinto del capitale può chiede in ogni momento la nomina di un ispettore giudiziario o avviare l’azione di responsabilità sociale). In verità , questi aspetti sono stati all’attenzione di Andrea Radrizzani che seguiva le vicende del Bari già da tempo. Quasi sicuramente era in contatto con lo stesso Paparesta, visto che l’imprenditore aveva finanziato quattro anni fa parte dell’operazione Fc Bari 1908. Ieri il Tribunale, su azione proposta da Paparesta, ha accertato lo stato di scioglimento deliberato nei giorni scorsi dal cda del Bari Calcio che ora ha l’obbligo di convocare l’assemblea straordinaria dei soci, deliberare la messa in liquidazione e nominare un liquidatore. L’assemblea straordinaria sarebbe stata convocata per il 27 luglio a Roma. In quella sede sarà ratificata la liquidazione del club, anche se già domani sarà ufficializzata la mancata iscrizione del club. L’iscrizione al prossimo campionato. Dovrà avvenire entro il 26, con una società ancora da costruire.
Corriere del Mezzogiorno |19 luglio 2018 | 12:51