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03/11/18 - Cornacchini: ‘Ogni partita un esame‘

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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03/11/18 - Cornacchini: ‘Ogni partita un esame‘

Messaggioda U.C.N. PALO » sab nov 03, 2018 21:08


Confermare in trasferta quanto di ottimo visto nell'ultima in casa. Questo è l'obiettivo del Bari, che si appresta domani alla sfida in casa dell'Acireale dopo il travolgente 3-0 sul Locri, preceduto dallo zoppicante 1-1 in casa del Marsala. «Sono convinto che saranno tutte partire diverse - dice il tecnico Giovanni Cornacchini alla vigilia; soprattutto quelle fuori casa sono ancor più diverse per questioni ambientali e perché in alcuni casi giocheremo su campi più piccoli o che non sono in condizioni ottimali, quindi l'obiettivo è adattarsi velocemente a tutte le situazioni e fare il meglio possibile. Questo è quello che fanno le squadre forti, ed è quello che dobbiamo esser bravi a fare anche noi». A chi gli chiede del campo, dato in pessime condizioni, e della possibilità che questo condizioni le decisioni finali sulla possibilità di impiegare un calciatore come Brienza, Cornacchini risponde: «Non ho ancora visto il campo, quindi sono valutazioni e scelte che farò dopo averlo visto».

Ecco, quindi, che in stand-by rimane anche la scelta del modulo: «I moduli contano relativamente, perché poi in partita magari lo adatti in base a quello che succede in campo - spiega il tecnico marchigiano. Però credo che possa essere un modulo valido sia al San Nicola, sia in campi più piccoli. La differenza, come dico sempre, la fanno l'approccio e la giusta mentalità».

Resta il fatto che ad Acireale sarà la prima partita in casa di un avversario che ha ambizioni di alta classifica. Per Cornacchini, però, questo non fa nessuna differenza: «Ogni volta è un primo vero esame in questa categoria, perché le variabili sono tante e ti portano a doverti adattare di volta in volta, scegliendo soluzioni diverse in base alla situazione. L'unica cosa che non deve cambiare mai è la mentalità: dobbiamo essere consapevoli della nostra forza, ma sempre umili e non sottovalutare mai i nostri avversari». L'avversaria, sulla carta, è di quelle che se la giocano sempre a viso aperto. Il Bari, spiega Cornacchini, giocherà una partita «Come tutte le altre. Con l'intensità giusta e la voglia di fare il risultato sempre, senza crearsi troppi problemi. Noi dobbiamo giocare come sappiamo fare e pensare noi stessi, perché è l'unico fattore su cui possiamo agire direttamente migliorandoci di settimana in settimana».

Anche dopo la rotonda vittoria in casa, Cornacchini non esclude la possibilità di cambiare formazione: «Qui è facile scegliere i giocatori - ripete Cornacchini come un mantra. Hai l'imbarazzo della scelta e questo ti consente di poter adattare l'assetto anche in base alle diverse condizioni che incontri, soprattutto fuori casa». Potrebbe anche esserci la possibilità di vedere un Bari con due centravanti, ma il mister rimane abbottonato sull'ipotesi di giocare con Simeri e Pozzebon insieme dal 1': «Abbiamo provato diverse soluzioni e ne proveremo ancora molte altre. Cerco di dare un'occasione a tutti per poterla sfruttare al meglio: mi sembra che le cose stiano andando bene. Simone e Demiro sono forti, e credo possano anche giocare insieme. Resta il fatto che parliamo di una squadra forte, quindi qualsiasi scelta io faccia posso contare sulla qualità dei miei ragazzi».

E a chi gli chiede delle alternative a centrocampo e dell'impatto di Feola (di fatto diventato il primo cambio), Cornacchini risponde: «Non credo che il centrocampo sia il reparto con meno alternative, anzi. Abbiamo buone soluzioni in tutti i reparti. Certo, ora siamo un po' corti con gli under per via degli infortuni, ma abbiamo possibilità di spaziare anche a centrocampo. Credo che Feola abbia giocato molto bene in un campo complicato come quello di Marsala. È un giocatore molto affidabile, con grandi margini di miglioramento e che credo possa dare molto alla squadra».

Acireale, Città di Messina, Castrovillari, Palmese e Gela. Un calendario che sembra in discesa prima dello scontro diretto con la Nocerina, l'attuale seconda. Ma Cornacchini non vuole farsi ingannare e dice: «Non mi interessa guardare così in là. Io guardo sempre una partita per volta, perché mi interessa guardare i progressi che la squadra fa di partita in partita. Domenica contro il Locri credo si sia fatto un bel salto in avanti, ora dobbiamo farlo anche fuori casa. Le squadre sono tutte temibili. Tutte. Ciò che dobbiamo fare, oltre a lavorare con grande intensità in settimana, non avere - per quanto possibile - cali di tensione».

Nelle ultime ore è arrivato il parziale dietrofront del Prefetto di Catania, che ha aumentato la possibilità di vendere biglietti per il settore ospiti del Tupparello da 50 a 200 unità. Comunque pochi, ma meglio di niente verrebbe da dire: «A noi dispiace perché avere un pubblico importante come quello di Bari dietro sarebbe un valore aggiunto, perché sono sempre molto presenti sia in casa, sia fuori e sono in grado di darci sempre una grande carica».

Per il mister l'Acireale rappresenta un tuffo nei ricordi. Quando vestiva la maglia del Perugia, con la squadra siciliana Cornacchini si giocò la promozione dalla C alla B: «Il Perugia di quell'anno era simile al Bari di adesso: una squadra costruita assolutamente per vincere, quindi tutti ci aspettavano con il coltello fra i denti e giocavano con grande carica agonistica. L'Acireale era una delle squadra più ostiche e il loro livello di concentrazione era sempre altissimo, dovevi essere bravo a non cadere in trappole in cui in un paio di casi siamo caduti. Ho dei bei ricordi di quella stagione e con l'Acireale sono state sempre delle belle battaglie».

Adesso i paragoni si spostano verso il campionato che disputò il suo Ancona nel 2014, quando i marchigiani raggiunsero la promozione in Serie C. «Vedo molte similitudini - racconta Cornacchini: anche con l'Ancona abbiamo avuto giocatori che inizialmente hanno fatto fatica ad adattarsi perché venivano da serie superiori. Erano difficili i campi in cui tutte le squadre davano il massimo. Poi arriva un punto, fisiologico, in cui alcune squadre hanno mollato e siamo arrivati bene alla fine. Il segreto in questa categoria è la pazienza e la continuità di risultato».


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