Ora Vivarini deve cercare l'intensità per tutto l'arco della garadi DAVIDE LATTANZI
Grande con le grandi. Il Bari non ha diminuito il ritardo dalla Reggina capolista che resta distante dieci punti. Ma la vittoria contro il Potenza ha confermato che contro le big del girone C i biancorossi sappiano come imporre la loro legge. Nel girone d’andata, i galletti hanno ormai concluso il tour dei confronti con le grandi: la prima parte del campionato si concluderà domenica prossima con la trasferta contro la Casertana, compagine ostica, ma non annoverata tra le favorite per la vittoria finale. Ebbene, i galletti hanno chiuso la prima tornata di scontri diretti da imbattuti. Nel dettaglio, sono arrivati i successi contro Potenza, Ternana e Catanzaro, nonché i pareggi con Reggina, Monopoli e Catania. Un ruolino invidiabile: ad eccezione della Reggina, ad ognuna delle rivali per la promozione è capitato di cadere nei confronti più complicati.
Da questo punto di vista, invece, il Bari ha mostrato una buona capacità di gestione, riuscendo a condurre in porto il risultato anche quando la brillantezza è venuta meno o la condizione è calata. Se il successo contro la Ternana è stato limpido negli interi 90’, infatti, quelli contro Catanzaro e Potenza sono arrivati anche attraverso sofferenze, alternando momenti di superiorità (davvero di livello la prima mezzora contro i lucani ad esempio) ad altri in cui è stato necessario tener botta sulla spinta dei rivali. Una maturità che a Di Cesare e compagni, ad esempio, è mancata in gare sulla carta abbordabili. Basti pensare ai cali di tensione che hanno propiziato i pareggi contro Avellino, Vibonese e Teramo: gare che avrebbero potuto produrre il risultato pieno se solo fossero state affrontate con il furore agonistico esibito con le big.
Anche nei frangenti più complicati, quando i pugliesi erano in crisi di identità nella gestione Cornacchini oppure all’inizio dell’era Vivarini, gli scontri diretti hanno messo in mostra la propensione del Bari a tali sfide: la Reggina, ad esempio, aveva dominato la scena nel primo tempo al San Nicola, ma nella ripresa ha subito la reazione nervosa biancorossa, così come un Monopoli in grande spolvero fu limitato dai galletti, appena reduci dal cambio in panchina. In una classifica così corta dal secondo posto in giù, il fattore di eccellere nei confronti diretti potrebbe rivelarsi determinante: basti pensare che oggi consente al Bari, pur essendo a pari punti con Ternana e Potenza, di spuntare la migliore posizione. Ovvero il terzo posto) rispetto ad umbri e lucani. Una dote, peraltro, che è bene conservare in vista di un girone di ritorno nel quale i biancorossi affronteranno i match contro le big sempre in trasferta (A Reggio Calabria, Monopoli, Terni, Catanzaro e Potenza), mentre al San Nicola arriverà il solo Catania.
In tali tipologie di gare, inoltre, è emersa la solidità difensiva barese: appena quattro le reti subite in sei match e mai più d’una per volta. Tale spirito ora servirà per tentare il blitz nella delicata trasferta di domenica prossima con la Casertana: occasione in cui mancherà per squalifica capitan Di Cesare. Traguardo importante, intanto, raggiunto dal club manager Matteo Scala che ieri ha superato anche la prova orale del corso per direttori sportivi: il dirigente genovese dovrebbe ottenere prima di Natale l’iscrizione all’albo di categoria.
GDM