BARI - Il Bari sonda i presupposti per un’eventuale ripresa a breve termine. Sono ore intense nel club biancorosso. Richieste di preventivi, studio di locations, varo di diversi programmi di lavoro che saranno adattati a seconda di quanto emergerà dal consiglio federale (dovrebbe svolgersi il 20 maggio). Da lunedì prossimi gli allenamenti collettivi dei club saranno nuovamente permessi: si muoveranno di certo le società di serie A, data l’indicazione della Lega del massimo campionato, intenzionata a far ripartire il torneo dal prossimo 13 giugno.
Diversa è la situazione in serie C: la Lega Pro, come è noto, ha chiesto di valutare il definitivo stop del torneo, decretando i criteri per le quattro promozioni (in B Monza, Vicenza e Reggina in quanto capoliste dei rispettivi raggruppamenti, nonché il Carpi individuato secondo la logica del merito sportivo calcolata sulla media punti ponderata). Un orientamento che il Bari spera possa essere ribaltato dal Consiglio Federale, nell’auspicio che la Figc quantomeno istituisca un criterio di campo (i playoff, in formato pieno o ridotto, a seconda degli eventuali aderenti) per decretare l’ultima eletta in cadetteria. Occorrerà , però, capire se la Federazione stralcerà la posizione di serie B e Lega Pro fin dalla prossima riunione: è fin troppo facile intuire che la priorità sarà rimettere in pista la serie A e ridare vita a tutti gli asset (a cominciare dai diritti televisivi) collegati al massimo campionato. Possibile che solo in un secondo momento (soprattutto se la A riuscirà a ricominciare senza intoppi e se nel frattempo la pandemia da coronavirus dovesse definitivamente cambiare rotta andando verso l’attenuazione) si analizzi la situazione degli altri due tornei professionistici.
Fin quando non ci sarà una meta in vista, dunque, il Bari non varierà il programma attuale: allenamenti individuali da casa e squadra comunque confinata nel capoluogo fin quando non emergeranno nuove indicazioni. Tuttavia, l’intero staff dirigenziale dei galletti si è attivato per valutare gli impatti che avrebbe l’attuazione dei protocolli sanitari sull’allenamento collettivo. Servirebbe uno sforzo economico vicino ai 200mila euro, ma il club di Strada Torrebella è già in possesso dei preventivi per i controlli ai tesserati, per la soluzione alberghiera che ospiti un ritiro permanente, così come è stata contattata un’azienda che si occupi di sanificazione e sarebbe in grado di igienizzare gli ambienti del «San Nicola» ogni tre giorni.
Insomma, la società non vuole farsi cogliere impreparata, qualora il consiglio federale trovi il modo di riavviare pure la C. E soprattutto per dimostrare che sono stati posti in essere tutti gli sforzi possibili per terminare il campionato secondo il regolamento originario. Difficile dire se basterà . Ma una cosa è certa: anche nell’ipotesi meno favorevole, la proprietà moltiplicherà le attenzioni per cogliere qualsiasi opportunità pur ottenere il salto di categoria ed approdare in B.
Gazzetta del mezzogiorno