Torna a farsi sentire il numero del club biancorosso in vista del consiglio federale della Figc che potrebbe dare indicazioni sull'esito della stagione della Lega proBARI - «Il Bari contesta il merito sportivo per la quarta promozione in B: la mia proposta è di scendere in campo e giocarcela sul campo. E’ la soluzione migliore, il merito sportivo passa dal campo»: il presidente del Bari Luigi De Laurentiis ha puntualizzato la posizione del club in vista del consiglio federale della Figc che potrebbe dare indicazioni sull'esito della stagione della Lega pro (l'assemblea della C ha votato a maggioranza per la quarta promossa con il contestato criterio del merito sportivo).
«Proponiamo i play off con chi vuole partecipare. Le finali con 16 squadre consentirebbero - ha aggiunto - un tempo più breve per svolgerli e finire il torneo». Poi una battuta riservata al presidente della Lega pro Ghirelli: «Se sedici squadre vogliono i play off, significa che non siamo in pochi».
Non si escludono nemmeno appendici extracalcistiche: "Difenderò i miei interessi. Abbiamo investito in una piazza che rappresenta molto. Perché dovrei arrendermi al primo segnale?». De Laurentiis ha anche dichiarato di vivere «in maniera nervosa queste settimane, da quando si è fermato il campionato. Contiamo i giorni per capire come ripartire e salvaguardare gli investimenti di tempo, lavoro e denaro per questo campionato».
E se il consiglio federale non dovesse decidere domani, il presidente del Bari interpreterebbe così la scelta: «Sarebbe una ulteriore attesa difficile, nel rispetto dei protocolli futuri, per ricominciare in tutta tranquillità . Il calcio è una industria importante come altre. Abbiamo difficoltà in più perché abbiamo persone in campo senza protezione. La valuterei (la scelta di Gravina, ndr) come una ricerca di certezze migliori. Sarebbe una apertura. Finora Gravina ha sempre tenuto la stessa linea per concludere i campionati, a salvaguardia di tante economie». Poi una chiosa sulla Lega Pro: «La C è una campionato che con questi problemi economici non sta in piedi».
Gazzetta del Mezzogiorno