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21/07/20 - GdM - Sale la febbre da B, Bari incrocia le dita

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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21/07/20 - GdM - Sale la febbre da B, Bari incrocia le dita

Messaggioda U.C.N. PALO » mar lug 21, 2020 10:13


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Sfida a porte chiuse con la Reggiana, la febbre dei tifosi è ora sui social

di FULVIO COLUCCI

BARI - «Ma quando arriva mercoledì?». Il profilo Instagram «Ssc Bari Mania» racchiude un sentimento popolare e lo sintetizza con il corollario di ansia crescente, al di là del tifo. È attaccamento, dedizione, più pieni e densi perché comuni a tutta la città e non solo ai supporter.

L’ATTESA - Bari aspetta dopodomani, il Mercoledì da leoni che prende il titolo dal film di John Milius adattandolo: dal surf (tema della pellicola) al pallone (tema del «duello al sole», lo spareggio con la Reggiana). Ogni smisurato sentimento d’amore - se di amore bello e difficile si tratta - deve sempre fare i conti con un ostacolo di fronte a sé. In questo caso non è sbagliato definirlo proibitivo. Parliamo dell’impossibilità di recarsi allo stadio, causa regole anti-covid, e sostenere i biancorossi in trasferta, alle prese con l’ultimo, difficile, miglio: la finale playoff con la Reggiana per conquistare la serie B.

L’OBIETTIVO - La sfida si presenta ardua e complessa ma, a questo punto, per la società di De Laurentiis, l’occasione è unica. Come unica è per la comunità barese tutta, sportiva e non. Il salto di categoria rappresenterebbe un passaggio decisivo non solo verso il ritorno in... paradiso, quella serie A obiettivo fondamentale che Bari attende da quasi dieci anni. La promozione sarebbe, insieme, un momento nel quale l’intera città affermerebbe: la sua voglia di crescita, riscatto e ripresa (sportivi e non, in particolare dopo questi mesi difficili); l’unità sociale e la solidarietà. Un premio agli sforzi di tutti.

LA PASSIONE - Chi pensa che i divieti, le distanze, gli inevitabili timori alimentati dalla forza dell’avversario, abbiano la meglio sulla passione, commette però un clamoroso errore. La linfa biancorossa scorre ancor più impetuosa dopo il gol di Simeri che, ai supplementari, ha risolto la durissima sfida di semifinale con la Carrarese, facendo volare la squadra guidata da Vivarini. Quella linfa alimenta i canali SOCIAL diventati i nuovi bar sport con la virtualizzazione del tifo imposta dal coronavirus.
la febbre social Per comprendere il clima di attesa, provate a leggere, sempre su Instagram, sempre sulla pagina «Ssc Bari Mania», le reazioni dei tifosi al sondaggio lanciato per commentare le parole del direttore sportivo Matteo Scala. Alla domanda sulla sede della finale, il ds ha risposto: «La partita andava giocata in campo neutro». Aldo ha tagliato corto: «Vincere e basta!», mentre Nicola, meno perentorio, ha spiegato: «Non iniziamo a trovare scuse!!» per poi aggiungere, sportivamente, «Vinca la migliore», ma sempre: «Forza Bari». Lapidario un altro tifoso: «Non c’è pubblico». Per i sostenitori biancorossi e per la società il cruccio più grande.

LE BANDIERE - A rendere meno virtuale l’attesa il vecchio, vecchissimo e scaramantico, rito di bandiere e striscioni alle finestre e ai balconi. Sono già visibili in tutti i quartieri, con le loro dimensioni variabili: dai piccoli vessilli alle «lenzuola» EXTRALARGE in cui è raccolto, come smisurata preghiera, l’auspicio di vittoria nel segno del «galletto» e dei suoi alfieri: da San Paolo a Carbonara, da Carassi a Poggiofranco. Le ore corrono, pur con l’esasperata lentezza (è uno dei tanti controsensi del calcio) che accompagna l’attesa di ogni finale sportiva. Il clima di amarezza per la mancanza del tifo allo stadio aleggia, anzi grava. Ma c’è chi consola e si consola, come Domenico su Facebook, nel gruppo «Tutti Pazzi per la Bari»: «Le finali si possono vincere come si possono anche perdere. Nonostante tutto credo in questi ragazzi e in questa società che ci sta pian piano portando ai livelli dove meritiamo di essere. Ai veri tifosi del Bari dico che qualunque sia il risultato non cambierà mai nulla. C'ero, ci sono e ci sarò. Al di là del risultato!».

L’INVITO - Spicca un tifoso che, sempre su Facebook, scrive: «Chi ci crede si unisca al nostro #priscio». Il priscio cioè quel gusto di tifare e crederci fino alla fine (un messaggio per tutta la città) in qualcosa che sembrava irrealizzabile. E se non si potrà andare allo stadio, al bar sport virtuale c’è chi gioca la carta di riserva. Sognando la Bari da lontano. È Andrea: «Lavoro a Roma e sono in contatto con un locale per vedere la partita mercoledì. Stavo pensando di radunare più gente possibile e assistere tutti insieme all’incontro». E sperare di ascoltare l’urlo del gol giungere dalla lontana Emilia e, sorvolando l’Italia, portare la «lieta novella» della Serie B nella città di San Nicola. Per ora, intanto, scaramanticamente, i tifosi rispondano al dilemma social di Vito: «Uagnù il piccione mi ha cacato sulla bandiera... Port frtun???». Una città intera, trepidando, si augura di sì.

GdM

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