di Redazione LaBariCalcio
Le lacrime di Maiellaro, le “insonnie†di Terracenere e Di Gennaro conserva gelosamente una fotografia…Averlo sfidato resta un punto d’orgoglio nelle loro carriere. Anche diversi ex calciatori del Bari piangono la morte di Diego Armando Maradona. E fa effetto che nei loro racconti, emerga il lato umano del Pibe de Oro, prima ancora che le doti di straordinario campione. “Conservo gelosamente la fotografia di Bari-Napoli, match di Coppa Italia del 1988″, svela alla Gazzetta del Mezzogiorno, Antonio Di Gennaro. “Vincemmo quel match 2-0: l’immagine che ho nel mio archivio riguarda il momento in cui io e Maradona scambiammo i gagliardetti, da capitani delle due squadre. Indossavamo entrambi il numero dieci. Io c’ero pure nel suo esordio in Italia: in Verona-Napoli 3-1, segnai anche un gol, nell’anno in cui vincemmo in Veneto uno scudetto incredibile. Va via il più grande di tutti i tempi. Una persona buona, rispettata da tutti. L’ho visto l’ultima volta ad Istanbul, per la finale del 2005 di Champions League, Milan-Liverpool. Ci abbracciammo: impossibile descrivere il sentimento che prova chiunque abbia avuto la fortuna di incrociarlo dal vivoâ€.
Angelo Terracenere lo ha marcato più di una volta. “E la notte precedente all’incontro con lui non dormivoâ€, svela l’ex centrocampista molfettese. “Era il calciatore più carismatico, determinante e geniale in assoluto. Il più forte nella storia. La sua vita privata sarà pur stata tumultuosa, ma in campo non negava mai un sorriso: era impossibile non volergli beneâ€. Ha addirittura la voce rotta dalla commozione, Pietro Maiellaro: il celebre coro “Ho visto Maradona†che i napoletani dedicavano a Diego, a Bari diventava “Ho visto Maiellaroâ€. “Ho perso il mio idolo, il campione che guardavo con ammirazione cercando di imitarne qualche giocata. Sfidarlo è stato un onore. In un Bari-Napoli dissi a Terracenere di non esagerare con gli interventi duri, ma lui mi rispose: “Tranquillo, lui mena me e io meno luiâ€. Diego era così: meraviglioso, ma semplice. Il Napoli in quegli anni mi cercava: giocare con lui sarebbe stata un’esperienza unica, ma ammetto che ero troppo felice di essere il “Maradona†di Bari. Fa troppo male sapere che non c’è più: il calcio non sarà mai più lo stessoâ€.