Il Bari cerca ispirazione sul mercatoAuteri spera di fare il salto di qualità : con la Ternana in fuga non ci sono più margini d'errore
di ANTONELLO RAIMONDO
Lo chiamano il mercato di riparazione. Per quasi i tutti i club il mese di gennaio rappresenta l’occasione per sistemare squadre, magari, costruite in fretta e furia. O, piuttosto, per mettere riparo a qualche errore di valutazione certificato dai primi mesi di campionato. È indubbio, tuttavia, come quella invernale sia sicuramente una sessione molto più complessa. Difficile fissare obiettivi importanti e sperare di cavarsela a buon mercato. Servono soldi, proposte intriganti, progetti credibili. Anche perché, di solito, chi ha calciatori buoni fa fatica a disfarsene nel cuore della stagione.
Il Bari si presenta ai nastri di partenza con l’etichetta di club abbastanza virtuoso. Non c’è bisogno di rivoluzioni. E l’esigenza di puntellare la rosa non è certo la prova di un mercato estivo che possa definirsi fallimentare. Ci sono situazioni che evolvono e, dunque, meritano approfondimenti. Sia in uscita che in entrata. Nella consapevolezza che non ci sono più margini di errore. Ora o mai più, insomma. Poi resterebbe solo la stagione dei bilanci. Con promozioni e bocciature. E senza il paracadute degli alibi.
Il Bari, già . La stagione è cominciata in modo contraddittorio. Da un lato alcune incertezze in partite chiave, dall’altro il cammino straordinario di una Ternana che, bel oltre la legittimità della vittoria nello scontro diretto giocato al «San Nicola», ha dimostrato di meritare il primato in classifica (gli umbri sono ancora imbattuti). Da un punto di vista numerico i biancorossi non hanno fatto malissimo, almeno guardando i dati degli altri gironi. Ma è altrettanto vero che, alla luce della qualità e della profondità della rosa, c’era da aspettarsi qualcosina di più. Aver fallito due delle partite più importanti della stagione (l’altro flop è arrivato nell’infausto derby di Foggia) non può essere certo considerato alla stregua di un dettaglio. Le grandi squadre sono tali soprattutto perché esibiscono forza e cinismo proprio nelle occasioni in cui non si può sbagliare. Ovvio che ci possano essere alcune variabili in grado di condizionare il cammino di una squadra. Ma la «pezza» della sfortuna non può reggere a certi livelli.
Questo lo sa bene una proprietà esperta come quella del Bari. E non è un caso che si parli di un ingente investimento (all’incirca tre milioni di euro) da dirottare sul mercato di riparazione. De Laurentiis vuole mettere Auteri nelle condizioni di poter esprimere il massimo potenziale esaltando la sua idea di calcio. E per far ciò si è arrivati alla determinazione che la rosa vada completata. Non servono «figurine» e nemmeno elementi per fare numero. Il Bari ha bisogno di tre-quattro pedine di qualità . Funzionali alle idee tattiche dell’allenatore siciliano ma anche gente già pronta. E sì, perché non c’è tempo da perdere e questo Bari va corretto in fretta.
Come? La questione della personalità non può essere relegata in secondo piano. Parliamoci chiaro, in alcune gare è stato il vero tallone d’Achille in casa biancorossa. Auteri pretende una squadra dominante per lunghi tratti della partita ma i suoi ragazzi lo hanno accontentato in pochissime occasioni. Per non parlare delle tante false partenze. E allora ovvio che alla società si chiedano, in questo mese di gennaio, mosse giuste. Non ci sono più margini di errore. Servirà un mercato ai limiti della perfezione. Operazioni ispirate, intuizioni di qualità . Solo così il traguardo della serie B sarà molto più vicino alla realtà . Con buona pace dei tifosi del Bari.
GDM