di Antonio Bellacicco
L’estremo difensore biancorosso si racconta in conferenza stampa
Pierluigi Frattali, portiere del Bari, parla a qualche ora di distanza dal pareggio di Avellino in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:
BILANCIO PERSONALE – “Il ruolo del portiere è un ruolo delicato e a volte i giudizi vengono modificati dai risultati o dai periodi nei quali riesci a fare parate più belle. Il mio obiettivo è quello di essere il più continuo possibile, le parate a questi livelli le fanno tutti; il mio obiettivo è quello di commettere meno errori possibili, rimanendo concentrato e sul pezzo e dando tranquillità al reparto. Quest’anno difendiamo in maniera diversa, abbiamo un’ottima fase difensiva. Davanti a me ho tutti difensori fortissimi, a prescindere da chi gioca, per me è più semplice fare bene”.
AVELLINO – “Un po’ di rammarico c’è, fino a 5 minuti dalla fine la stavamo portando a casa. Sapevamo quello che ci aspettava, sono orgoglioso dei miei compagni. Non mi piace parlare degli arbitri ma l’episodio del rigore nostro è soggettivo e a discrezione dell’arbitro, mentre quello del gol loro è stato oggettivo perché era fuorigioco. Con il Var il rigore sarebbe stato assegnato e il fuorigioco loro ravvisato. Se c’è una squadra che deve recriminare sugli errori arbitrali quella è la nostra, anche perché Dossena doveva essere espulso prima dopo 10 secondi e poi quando ha fatto un intervento da wrestling su Mazzotta. Il punto va bene, giocavamo in un ambiente particolare e contro un’avversaria diretta perché alla lunga l’Avellino verrà fuori. Non so quante squadre andranno a fare punti al Partenio, abbiamo dimostrato di essere cresciuti anche a livello mentale”.
RAMMARICO – “Quando l’avversario è ferito bisogna ucciderlo, molte volte quest’anno ci è mancato questo e ci stiamo lavorando. C’è anche da dire, però, che non era semplice contro una squadra aggressiva che non lasciava spazi. Ci stava abbassarsi un pochino nell’ultimo quarto d’ora di fronte alla loro foga, dispiace perché con un po’ di attenzione in più da parte nostra e da parte del guardalinee l’avremmo vinta”.
L’IMPORTANZA DI TROVARE IL VANTAGGIO – “Se fossero passati in vantaggio loro credo che su 90 minuti di gioco se ne sarebbero giocati 20. E’ stato importantissimo non prendere gol e passare noi in vantaggio. Questa è la forza di questo gruppo che anche nelle difficoltà si esalta”.
UNA SQUADRA DI LEADER – “Quest’anno abbiamo un gruppo al quale non è necessario dare consigli particolari. Ciascuno di noi sa dove si vuole arrivare, ciascuno ha disputato campionati importanti, ciascuno è leader di se stesso. Di Cesare resta il nostro punto di riferimento, è una figura di supporto anche quando non gioca, nessuno può scavalcare la sua figura”.
LA MIGLIORE PARATA FIN QUI – “Quelle di ieri sono state parate normali, parate che si fanno. La parata più difficile è stata quella su Bombagi perché sono stato bravo a non buttarmi prima e ho avuto il riflesso di mettere la mano. Anche quella su Carletti è stata bella ma secondo me è stata più semplice”.
IL CAMPIONATO – “Se siamo primi la stagione non può che essere positiva. Avere cinque punti di vantaggio sugli avversari non è roba da poco, la distanza poteva essere maggiore ma, viste le difficoltà incontrate, anche minore. Abbiamo messo delle basi importanti, ora dovremo essere il più continui possibile. Penso che il mese fondamentale possa essere quello di marzo, ma tutto il girone di ritorno sarà difficile: dovremo andare a giocare a Catanzaro e a Torre del Greco in trasferta ad esempio, ma non dobbiamo avere paura di nessuno”.
TARANTO – “E’ una partita sicuramente difficile perché loro verranno con il dente avvelenato. E’ un derby e ci tengono entrambe le tifoserie, noi lo giochiamo in casa e avremo la spinta in più dal nostro pubblico. Per la classifica inoltre sarebbe importante andare a Palermo con almeno 5 lunghezze di vantaggio. Anche il Palermo ha un derby difficile dalla sua, potremmo anche guadagnare qualcosina”.
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