vito347 ha scritto:Tuco ha scritto:Letto le parole di Cutro, che figuraccia la società a differenza di noi tifosi.
Evidentemente cio' che è avvenuto sul campo sia durante le partite che ha giocato che durante gli allenamenti dove, a detta di Mignani stesso, è stato uno dei più professionali ed attaccati alla maglia, passa in secondo piano rispetto al fatto di aver <<disobbedito>> a gennaio quando gli furono proposte un paio di destinazioni che lui rifiutò avendo il desiderio di lasciare un segno e dare un contributo, cosa che la sfortuna gli aveva impedito l'anno scorso. Questa mancanza di rispetto, il non averlo neppure avvisato o salutato ci dice che a livello di <<permalosità >> e di <<politica aziendale>> forse i figli non sono così diversi dai padri.
Sul mio gradimento per Citro (anche rispetto ad altri calciatori osannati dalla piazza) non mi ripeto, l'ho già detto ampiamente (e più volte) in altri miei interventi.
Da amante del calcio e dei calciatori di talento e classe, posso solo augurargli di godere ancora di tante altre soddisfazioni personali, nonché di avere più riconoscenza, rispetto e meriti per il suo valore in altre società calcistiche.
Il tuo intervento, comunque, mi ha fatto riflettere su una cosa.
Sinora avevo pensato che il motivo della sua non riconferma fosse stato principalmente una scelta tecnica (non vado dietro a chi dice che è stato perché si aveva paura che potesse rompersi di nuovo o roba simile, altrimenti dovremmo avere la stessa paura per Botta, e quindi dovremmo augurarci la cessione dell'argentino ... follia per me), magari perché Mignani non lo trovava idoneo al suo modo di fare calcio.
Adesso, invece, non escluderei in toto quel tuo pensiero sulla "permalosità ", ma non tanto da parte del "figlio del padre", quanto più da parte di qualcuno che fosse in grado di formulare pensieri del tipo "finché ci sarò io, quel tale calciatore non giocherà più qui" oppure, perché escluderlo, che fosse in grado di confermare calciatori che pur se non hanno reso come ci si aspettava, erano certi di rimanere ancora un anno qui in quanto tale qualcuno, essendo persona che quando dà la sua parola la mantiene, aveva fatto loro una promessa sulla riconferma automatica in caso di promozione se fossero scesi dalla B per unirsi a noi in C.
Sarebbe bello se un giorno, magari dopo essersi ritirato dal calcio, Citro potesse raccontare qualche aneddoto più dettagliato sui suoi rapporti con la nostra società e con i vari membri che la compongono.