"Un colpo di fulmine” si dice in questi casi e, visto il periodo dell’anno, calza a pennello. Iachini e Bari possono godersi un legame improvviso, inaspettato eppure già intenso. Accolto con grande entusiasmo da una tifoseria amaramente delusa, sono bastate un paio di conferenze e una partita per far scoppiare una vera e propria mania in città . La vittoria in casa con il Lecco si porta dietro il carisma del nuovo allenatore e, qualcuno, ha ricominciato a strizzare l’occhio ai playoff. Ecco i nostri 5 motivi per i quali Iachini ha già stregato la piazza biancorossa.
AMBIZIONE E PROGETTUALITA’ - Non a caso in vetta. In un momento di così forte tensione con la società , Iachini rappresenta una sorta di “assicurazione sul futuro” del galletto. L’allenatore ha infatti preteso progettualità e rassicurazioni anche per la prossima stagione, scaturite in un contratto da un anno e mezzo. L’ambizione dell’allenatore è quella di tentare di riportare il Bari in Serie A e, con lui, sono tornati a sperarci anche i tifosi.
LEGAME SENTIMENTALE CON LA CITTA’ – In una piazza così calorosa è indubbiamente un valore aggiunto. Nella storia di quel nonno “che raccontava il tifo per il Bari” si sono rivisti tantissimi figli e nipoti biancorossi, suscitando l’affetto di gran parte della tifoseria. Un senso di appartenenza che da queste parti vale molto più delle singole vittorie.
LA COMUNICAZIONE – Qualcosa di mai visto e sentito, almeno nel recente passato, a Bari. Una conferenza stampa di presentazione e una post partita, di cui già girano per i social spezzoni ed estratti. Una comunicazione diretta, sincera e appassionata, nel raccontare alcuni aspetti della professione e della squadra che da fuori non si riescono a cogliere. Manco a dirlo, uno stile che si avvicina enormemente al modo di fare barese e che sembra piacere tanto al pubblico.
LA PASSIONE – Estremamente collegato al punto di cui sopra, merita però una menzione speciale. Ciò che ha particolarmente colpito il pubblico biancorosso, è la dedizione nella la quale il mister si è da subito calato e che, allo stesso tempo, trasuda dalle sue parole. Le giornate intere passate allo stadio, come da lui stesso confermato, e quella voglia di raccontare il proprio lavoro non sono passate inosservate. Anche i giocatori stessi sembrano apprezzare, vista la festa riservata all’allenatore a fine partita.
L’ANIMOSITA’ IN PANCHINA – Non meno importante e d’impatto, l’incredibile vivacità dimostrata in panchina durante la gara con il Lecco. Urla, sbraitate, esultanze plateali e continui ingressi in campo hanno infiammato il pubblico che, a fine partita, ha ricambiato con applausi scroscianti.
TuttoBari
...vorrei un stadio da massimo 30 mila postazioni a sedere.... 
