Iachini come Caronte, il traghettatore di anime che ritroviamo nel Canto III dell’Inferno di Dante Alighieri. Se, come descritto dal “Sommo Poeta”, lui nella Divina Commedia traghettava solo le anime dannate, per Iachini non sarà lo stesso. I “peccati” commessi dai principali attori dell’universo biancorosso sono numerosi ed è per questo che il tecnico marchigiano sta cercando di tenere su una barca che rischia seriamente di affondare.
I numeri, purtroppo, non sono dalle parte del tecnico, anzi: risultano essere peggiori rispetto a quanto prodotto sia da Mignani che da Marino. Tra l'altro c'è da considerare come fra le varie esperienze da subentrato, quella a Bari in termini di risultati sia una delle più negative fra Palermo, Sampdoria, Siena, Sassuolo, Fiorentina ed Empoli.
Il Bari della finale play-off dello scorso 11 giugno era ad un passo da toccare il Paradiso, l’attuale, invece, è a pochi centimetri dall’Inferno. Di mezzo, vi è il Purgatorio della B che in caso di ulteriori risultati negativi, in molti potrebbero rimpiangere. Per alcuni l’ex allenatore di Chievo e Sampdoria continua ad essere a rischio esonero e lo potrebbe essere ancora di più se a Como dovesse arrivare un’ulteriore sconfitta che sarebbe la sesta nelle ultime otto.
Sorge spontanea una domanda: perché cambiare allenatore a cinque partite dal termine? Ma soprattutto, chi avrà il coraggio di prendere in mano una patata così bollente? Gli interrogativi sorgono spontanei, ciò che appare certo all'8 aprile è che il Bari non può che continuare ad affidarsi al suo Caronte, con l’auspicio che tutte le anime possano ben presto essere traghettate verso la permanenza in cadetteria.
TuttoBari
