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I rinforzi di gennaio hanno probabilmente dato qualcosa in più al Bari. Tuttavia siamo ancora lontani da livelli elevati di competitività . "I rinforzi erano necessari considerato che l'organico, soprattutto a causa dei numerosi infortuni, si era assottigliato. Ma c'era anche la necessità di dare un valore aggiunto alla squadra che stava perdendo colpi in classifica. L'incombente rischio di retrocessione ha convinto i dirigenti, sollecitati anche da Carboni, ad intervenire sul mercato. Sono arrivati dei buoni giocatori; ma non credo si tratti di elementi capaci di garantire quel salto di qualità da tutti auspicato". Insomma, stiamo assistendo al solito campionato interlocutorio. "La stagione del Bari è cominciata nella mediocrità più assoluta e probabilmente finirà così. Ho sempre detto che questa squadra non avrebbe avuto problemi nel raggiungere la salvezza, anche se qualche infortunio di troppo ha messo in difficoltà Carboni. Ci sono alcuni buoni giocatori come Pagano, Carrus, La Vista, Gazzi, Santoruvo. Il Bari al completo è decisamente più solido rispetto a quello visto all'opera nelle stagioni precedenti. Ma per puntare alla serie A ci vuol ben altro. Bisogna avere un progetto ben definito ad inizio campionato". Che idea si è fatto della proposta avanzata dall'imprenditore Cazzaniga di voler acquistare il Bari? "Mi auguro che la trattativa vada in porto, per il bene del Bari, dei tifosi e della città . E' giusto e opportuno che d'ora in poi tutto si svolga nelle sedi competenti e nella più totale discrezione. Vedo Cazzaniga molto determinato nella sua scelta. Spero che i Matarrese non mettano in difficoltà il potenziale acquirente. Con questo non voglio dire che debbano svendere la società . Però credo sia arrivato il momento di passare la mano. Serve un cambiamento radicale, anche perché i tifosi da tempo si sono allontanati dal Bari".