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BERGAMO.Ha preso due gol ma non ha colpe. Jean Francois Gillet ha fatto per intero il suo dovere, anzi il «gattino» ha piazzato un paio di zampate decisivi altrimenti il punteggio sarebbe stato ancora più vistoso. «Una partita da dimenticare - analizza l'estremo difensore biancorosso - una sfida giocata senza la necessaria determinazione che abbiamo pagato a caro prezzo. L'AlbinoLeffe è entrato in campo determinato e voglioso di fare la partita, noi non siamo riusciti a stare sul loro stesso piano. Sappiamo bene che non siamo ancora salvi, che non ci manca molto ma che il cammino è ancora lungo, dobbiamo in fretta riprendere la marcia. Guardando gli ultimi risultati io penso che a quota 50 punti la salvezza sia sicura, ma dobbiamo ancora arrivarci. Sono sinceramente deluso della nostra prestazione, non ci dobbiamo attaccare a nessuna attenuante, non si è visto il vero Bari e non siamo nella condizione di poter buttare al vento una partita contro un avversario che sta lottando come noi per la salvezza. Ora però non bisogna fermarsi a piangere sul latte versato, dobbiamo solo riprendere a fare punti al più presto». Personalmente però anche a Bergamo ha ricevuto applausi per le sue parate, soprattutto per quell'intervento su incornata di Joelson da distanza riavvicinata letteralmente cacciato fuori dalla riga bianca. Gillet non ci sta, dei complimenti non sa proprio cosa farsene. «Non guardo alle mie parate se alla fine perdiamo, diventano importanti se fai risultato». Vittorio Micolucci è subentrato a Pianu, vittima di un infortunio, al 24' del primo tempo quando i lanieri di Mondonico erano già in vantaggio. «Una partita nata male e finita peggio - il commento del difensore centrale - una serata storta che può capitare ma che sarebbe stato molto meglio non far capitare. Non possiamo permetterci di giocare in questo modo e la dimostrazione sta nella partita e nel fatto che abbiamo giustamente perso. Non siamo mi riusciti a fare il nostro gioco e senza nulla togliere ai meriti dell'Albinoleffe, noi abbiamo i nostri demeriti. Per la salvezza bisogna stare attenti, certamente è alla nostra portata, ma diciamo che siamo vicini al traguardo ma non lo abbiamo ancora tagliato».
v.z.