Rose ridotte e salary cap in serie B,
ma i calciatori minacciano lo sciopero
"Tutto fatto", ha annunciato Adriano Galliani, gongolante. Tutto fatto nel senso che la Lega di Milano ha deciso che dalla prossima stagione in serie B la rosa sarà di soli 22 giocatori (più quattro elementi cresciuti nel settore giovanile) e che i club potranno spendere in ingaggi solo il 70% dei ricavi complessivi (si chiama salary cap). Un piano per combattere la crisi, abbassare i costi, puntare sui vivai. Soltanto che la Lega di Milano ha deciso senza consultare il sindacato calciatori e adesso l'Aic è in rivolta e minaccia addirittura lo sciopero (per l'inizio della prossima stagione).
Sergio Campana, presidente del sindacato dal lontano '68, è pronto ad intervenire con estrema durezza sull'argomento già venerdì prossimo, in occasione del consiglio federale che si terrà al Coni. "Nessuno ci ha detto niente ma questa è materia da contratto collettivo".
Il sindacato vuole fare saltare tutto, o almeno, rivedere l'accordo. Primo punto: il salary cap. Secondo Campana e i suoi non funziona e non può funzionare: si era tentato anche in passato ed era fallito. Non funziona perché apre la strada a pratiche poco simpatiche. Tipo: contratti in nero (frequenti, questi, soprattutto in serie C) e contratti di immagine per aggirare l'ostacolo. Meglio, secondo l'Aic, puntare a ridurre progressivamente gli ingaggi e "pagare puntualmente giocatori ed Enpals...".
Punto due: le rose di 22 giocatori. "Non è possibile-fanno sapere dal quartier generale di Vicenza- Non è possibile perché mediamente i club di serie B, come quelli di serie A, hanno rose di 24-25 giocatori: che si fa con gli altri? Si mandano a casa anche se hanno ancora il contratto? Bisogna fare le cose per gradi, ci vuole un piano di tre anni. Non questi tagli unilaterali. Come si fa con rose da 22 in un campionato che ha 42 partite? Non esageriamo". Campana farà la voce grossa: l'Aic è d'accordo a ridurre i costi, anche a rivedere il format dei campionati. Ma che facciano parte di un piano. Non di una rivoluzione, tenuta per anni in un cassetto e ora tirata fuori a sorpresa.
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