Bari, ascolta le tue bandiere
Sei grandi ex indicano la strada per riportare squadra e società ai vertici del calcio
BARI - Il Bari visto da lonÂÂtano, dai protagonisti del passato più bello e recente. Un bomber acclamato coÂÂme Igor Protti capace di scatenare entusiasmi e deÂÂliri dovunque sia passato. Un sudamericano Sergio Luiz Donizetti, in arte Joao Paulo, diventato subito il beniamino della folla bareÂÂse. Tutti e due capaci di riÂÂsorgere dopo gravissimi inÂÂfortuni. Un milanese doc, Massimo Brambati, che alÂÂle sue doti di affidabilissiÂÂmo doberman univa una grande abilità dialettica che gli ha permesso di diÂÂventare un brillante opinioÂÂnista. Poi un'ala ficcante come Carlo Perrone, capaÂÂce di trascinare tutta la squadra con le sue brucianÂÂti ripartenze palla al piede. Poi Fabio Lupo, centroÂÂcampista prezioso e geneÂÂroso che sapeva unire quantità e qualità , ora apÂÂprezzato diesse del Torino dopo una lunga gavetta nelÂÂla C meridionale. Buon ulÂÂtimo Gigi Garzya, leccese di San Cesario, capitano del Bari di Fascetti.
Sei voci autorevoli, ma anche sei attenti osservatoÂÂri della realtà barese e del Bari. Riflessioni, indicazioÂÂni, consigli, inviti. Il pianeÂÂta Bari e il Bari visto con gli occhi di chi l'ha conoÂÂsciuto da vicino in momenÂÂti più felici. Ma anche l'auÂÂspicio di voltare definitivaÂÂmente pagina e stringersi intorno al Bari. Come ha auspicato durante la festa del centenario Michele Emiliano primo cittadino, ma anche primo tifoso.
IGOR PROTTI
«La tifoseria merita di più» BARI - Igor Protti, il bomber più amato. Le fans lo cercano come ai bei tempi. Capocannoniere in A con 24 gol, ma non bastò per evitare al Bari di Fascetti la reÂÂtrocessione. Le sue imprese sono ancora vive nella mente della tiÂÂfoseria che lo ha invocato con coÂÂri da stadio anche durante la diÂÂretta tv al Teatroteam. Quattro anni fa, alla vigilia di Natale, Protti passò a vele spiegate al San Nicola col Livorno rifilando tre gol al Bari di Perotti. Stavolta è toccato a Lecce rovinare il fine anno biancorosso. Sembra quasi che per il Bari il tempo si sia ferÂÂmato.
« Indubbiamente è stata una sconfitta pesante, ma è inutiÂÂle tornarci su. Meglio guardare avanti per cercare di venirne fuoÂÂri » .
E' un Bari che affida le sue speÂÂranze a Perinetti e Conte per aprire un nuovo ciclo. « Mi auguÂÂro che possano dare a tutto l'amÂÂbiente maggiore serenità e a fine campionato la salvezza. PurtropÂÂpo in questo momento credo che non si possa parlare di altro » .
Non nasconde di essere molto dispiaciuto nel vedere il Bari lotÂÂtare ogni anno disperatamente per garantirsi la salvezza nel campionato cadetto. « Credo che come tifoseria possa ambire a qualcosa di più. Purtroppo queÂÂsto non sta avvenendo, ma è inuÂÂtile continuare a fare questi diÂÂscorsi. Adesso bisogna quantomeÂÂno cercare di garantirsi la serie B per poi sperare che nella prosÂÂsima stagione ci sia qualche cosa di più importante » .
GIGI GARZYA
«Conte è bravo, farà molto bene» BARI - Gigi Garzya, centosedici presenze in maglia biancorossa, non ha dubbi.
« Mi spiace che anche quest'anÂÂno il Bari non navighi in acque tranquille, ma sono convinto che con Antonio Conte parecchie coÂÂse cambieranno in positivo. Lo conosco sia come calciatore che come tecnico. L'anno scorso nelÂÂl'Arezzo ha fatto bene e sono siÂÂcuro che saprà farsi apprezzare anche una piazza difficile come quella di Bari. E' capace, sicuro, determinato. Sa quello che vuoÂÂle. Ha tutto per aprire un nuovo ciclo e riportare il Bari nel posto che merita».
Garzya e Conte, entrambi trenÂÂtottenni, hanno esordito nella stessa stagione in A col Lecce di Fascetti per poi spiccare contemÂÂporaneante il volo in due grandi club. Garzya finiva alla Roma, Conte alla Juve dove ha praticaÂÂmente vinto tutto. Poi per uno strano scherzo del destino si sono ritrovati sette anni fa a Torino, ma su sponde differenti.
«Avevo appena lasciato - ricorÂÂda il difensore leccese - il Bari in A per trovare nuovi stimoli con la maglia del Torino mentre Antonio continuava la sua meravigliosa avventura con la Juve».
Garzya, primo leccese ad asÂÂsurgere al ruolo di capitano nel Bari di Eugenio Fascetti alla fine degli anni novanta, non vede ostacoli ambientali per Conte. «Il battesimo l'ho avuto già io. Se è andato tutto bene con me non veÂÂdo perché Antonio dovrebbe troÂÂvare ostacoli sul suo cammino » .
MASSIMO BRAMBATI
«C’è bisogno di gente esperta»
BARI - Massimo Brambati punta deciso su Perinetti e Conte per riÂÂportare il Bari ai fasti del passato.
« Perinetti ha delle grandissime idee, spero che la società gli perÂÂmetta di poterle attuare. Per me Conte è uno dei migliori allenatoÂÂri giovani in circolazione. Lo ha diÂÂmostrato già e sono sicuro che faÂÂrà bene. Adesso sta al Bari farlo lavorare col materiale che probaÂÂbilmente lui desidera».
Nella serata del centenario Brambati rimpiange di essersi ferÂÂmato a 98 presenze in maglia bianÂÂcorossa. Tre stagioni in A con SalÂÂvemini e una in B con Lazaroni e Materazzi. Non poteva mancare ad un appuntameno così importante.
«Una festa indimenticabile, un tufÂÂfo nel passato. Mi ritornano alla mente tantissime battaglie, molti ricordi belli, magari anche qualcuÂÂno non bello ma sicuramente utile per la formazione di un uomo. Le esperienze permettono di acceleÂÂrare il livello di maturazione».
Opinionista tv di successo, ma anche operatore di mercato. «SeÂÂcondo me il Bari ha bisogno di gente esperta in tutti e tre i reparÂÂti. Non so quali siano gli obiettivi precisi in questo mercato. QualcuÂÂno posso anche intuirlo, ma prefeÂÂrisco non fare nomi. Sono anche convinto che la classifica attuale non rispecchia il valore espresso dalla squadra in questa prima faÂÂse del campionato. Avesse avuto un pizzico di fortuna avrebbe potuÂÂto tranquillamente vincere qualÂÂche partita in più. Spero però che l'arrivo di Conte possa dare buoni frutti».
JOAO PAULO
«Una piazza così deve stare in A»
BARI- Joao Paulo è rimasto per veÂÂdere il Bari sabato contro il Chievo.
«Spero di portargli fortuna. L'ultiÂÂma volta che ho assistito ad una partita del Bari è stato tre anni fa anche allora era in brutte acque, ma poi riuscì a riprendersi». LuneÂÂdì Joao volerà in Brasile, destinaÂÂzione Campinas, la sua città . Il BaÂÂri lo prelevò nell'estate dell'89 dal Guaranì, lo stesso club di Careca. Diventò subito l'idolo della tifoseÂÂria barese per quelle sue serpentiÂÂne ubriacanti che portavano a seÂÂminare gli avversari come tanti brilli. Due stagioni da favola, conÂÂdite da diciotto gol, gli ultimi due al Milan di stellare di Arrigo Sacchi.
Poi nel torneo successivo venne steso dal sampdoriano Lanna alla terza giornata riportando la frattuÂÂra di tibia e perone della gamba siÂÂnistra. Riapparve in B un campioÂÂnato dopo tornando al gol nel derÂÂby con l'Andria che poneva fine ad un digiuno personale durato ventiÂÂtrè mesi. Era il Bari di Materazzi appena subentrato al brasiliano Lazaroni. Pienamente recuperato Joao Paulo contribuì alla promoÂÂzione in A nella stagione successiÂÂva con 31 partite e quattro gol. Complessivamente ha giocato 107 gare.
«Una piazza così meriterebbe siÂÂcuramente maggiori soddisfazioni e di tornare in serie A. E' depriÂÂmente vedere la squadra arrancaÂÂre nei bassifondi. La tifoseria non è più vicina come prima questo ha finito per rendere tutto più difficile. Speriamo che la festa del CentenaÂÂrio possa contribuire a riavvicinaÂÂre tutta la città alla squadra » .
CARLO PERRONE
«Prendiamo gol con troppa facilità »
BARI - Per pulizia di palleggio, eleganza e fiuto del gol ricordava le ali vere, come si chiamavano una volta gli attaccanti esterni. SiÂÂcuramente uno come Carlo PerroÂÂne avrebbe la felicità di Conte. ArÂÂrivo a Bari fortissimamente voluto da Catuzzi se ne andò con SalvemiÂÂni dopo una stagione in A andando a fare la fortuna dell'Atalanta per cinque campionati di fila. Ma al Bari, 71 presenze e 11 gol, è rimaÂÂsto molto legato.
« Le vicende del Bari mi stanno a cuore. Sono dispiaciuto per la siÂÂtuazione di classifica, ma per forÂÂtuna non c'è niente di compromesÂÂso. Vedo però che c'è molto scollaÂÂmento tra la gente e la società . Speriamo che promesse fatte duÂÂrante la festa del centenario venÂÂgano mantenute».
Non si sottrae ad un giudizio tecÂÂnico.
« E' una squadra che subisce gol con troppa facilità . Ha fatto anÂÂche fatica a trovare una sua idenÂÂtità .
Ora ha cambiato conduzione tecnica. Penso che qualcosina sul mercato si dovrà fare in tutti i reÂÂparti. Occorre un puntello in difeÂÂsa, ma anche un attaccante ci vuoÂÂle ».
Condivide le richieste di Conte in fatto di esterni. «E’ chiaro che gioÂÂcatori con determinate caratteriÂÂstiche ti mettono in condizione di essere in superiorità numerica peÂÂrò è evidente che la squadra deve ritrovare anche il calore della sua gente al di là dell'aspetto tecnico. L'apporto del pubblico è sempre determinante. Mi auguro che la squadra ritrovi il grande amore del suo pubblico».
FABIO LUPO
«Dispiace la frattura tra società e tifosi» BARI - Fabio Lupo, abruzzese di Pescara. Il Bari lo fece esordire in A ventotto anni fa contro la Juve al San Nicola. « Una sfida - ricorÂÂda Lupo - decisa dagli undici meÂÂtri. Passò in vantaggio la Juve con un rigore di Schillaci alla fine del primo tempo, ma ad un minuto dal termine Maiellaro beffò TacÂÂconi dal dischetto » . Col Bari ha giocato quattro campionati, due di B e altrettanti di A totalizzando 81 presenze e tre gol. Ora Lupo è a Torino sponda granata, dove svolÂÂge le funzioni di direttore sportiÂÂvo.
Naturalmente per ragioni di laÂÂvoro è abbastanza documentato anche sul Bari. «Non è facile però analizzare ogni cosa se non si coÂÂnoscono tutti i particolari. Ho avuto modo di vedere la squadra due volte e non mi sembra che abÂÂbia un organico da dover soffrire come sta facendo. Mi auguro che Conte possa fare un lavoro positiÂÂvo e ridare i giusti valori ad un orÂÂganico che sicuramente non meriÂÂta la classifica che ha in questo momento».
Fabio ha ancora il Bari nel cuoÂÂre.
« Mi dispiace questa frattura enorme che c'è tra il pubblico e la società . Per chi come me che ha vissuto degli anni stupendi, in cui società pubblico e squadra erano un tutt'uno, andare allo stadio di Trieste o a Bergamo contro l'AlbiÂÂnoleffe e vedere la società conteÂÂstata è motivo di grande dispiaceÂÂre. Probabilmente fa comprendere quali possano essere i veri motivi di un rendimento non all'altezza della qualità dell'organico».
fonte:corriere dello sport