Partenza sprint dei biancorossi: 2-0 (Santoruvo e Di Dio) in 8'. Poi il Chievo risale la china: accorcia nel primo tempo (Iunco) e nella ripresa piazza l'uno-due con Pellissier: 2-3. Biancorossi a un punto dalla zona playout. Prossimo turno: Pisa-Bari
BARI-CHIEVO 2-3 (2-1 nel primo tempo)
Bari (4-4-2): Gillet (18' st Spadavecchia), Belmonte, Stellini, Di Dio, Ingrosso, Tabbiani, Carozza (22' st Donda), Rajcic, Strambelli (36' st Jadid), Santoruvo, Cavalli. (Ladino, Antonelli, Gazzi, Ganci). All.: Conte.
Chievo (4-3-3): Squizzi, Moro, Mandelli, Cesar, Mantovani, Ciaramitaro (46' st Marchese), Italiano, Bentivoglio, Rosi (11' st Luciano), Pellissier, Iunco (33' st Gasparetto). (Aldegani, Rickler, Alberti, Biabiany). All.: Iachini.
Arbitro: Gava di Conegliano.
Reti: nel pt 3' Santoruvo, 8' Di Dio, 35' Iunco; nel st 2', 30' Pellissier.
Angoli: 6-4 per il Chievo.
Recupero: 3' e 4'.
Ammoniti: Moro, Iunco, Stellini, Mantovani per gioco falloso, Rosi per gioco non regolamentare, Belmonte per proteste.
Spettatori: 2.899.
BARI – Il Chievo torna capolista espugnando il San Nicola e infliggendo al Bari la terza sconfitta consecutiva, la seconda dell’era Conte. I pugliesi, in vantaggio di ben due gol dopo solo 8', hanno dilapidato quanto di buono costruito mostrando ingenuità difensive e un calo di tensione nella ripresa che ha compromesso l’incontro.
Conte cercava risposte sul piano del carattere e l’approccio alla gara lasciava ben sperare: nei primi minuti, il Bari ha messo a segno un fulmineo uno-due. Santoruvo di testa e Di Dio con una deviazione in velocità portavano in vantaggio i pugliesi, grazie alla buona vena del regista Carozza, per mezz'ora suggeritore ispirato.
Il Chievo, privo della potenza di Obinna (ma anche di Marcolini, Greco e Malagò), trovava varchi soprattutto a destra, dove le accelerazioni di Rosi mettevano alle corde Ingrosso e Strambelli. A dieci dal termine una papera di Gillet e Belmonte favoriva l’inserimento di Iunco, che siglava la marcatura veronese.
La manovra barese, poco sostenuta dal lavoro sulle fasce di Tabbiani e Strambelli, spesso avulsi dal gioco, privava Santoruvo e Cavalli di indispensabili rifornimenti. Dopo solo centotrenta secondi della ripresa, una leggerezza di Carozza apriva una autostrada verso la porta pugliese a Pellisier, lesto con una bordata sotto la traversa a riequilibrare il risultato.
Il Bari, dopo aver accusato il colpo, perdeva lucidità e fiducia, e solo al 24' con una girata di Cavalli fermata sulla linea da Cesar tornava a creare pericoli alla porta di Squizzi. Ma a un quarto d’ora dal termine una accelerazione di Luciano sulla sinistra metteva in movimento in area Pellissier che, libero dalla marcatura di Belmonte, siglava il gol-partita con una spettacolare girata.
La gara finiva qui. Conte giocava senza fortuna la carta Jadid e i tifosi di casa salutavano il fischio finale con il coro «andate a lavorare» rivolto ai giocatori baresi. Con la zona retrocessione a un passo e soprattutto a un punto, il Bari ha un bisogno immediato di rinforzi.
fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno