A gennaio aveva giĂ le valigie in mano. Sotto la gestione Materazzi aveva collezionato solo presenze in tribuna e in panchina, e il Bari sembrava volesse privarsi del suo contributo.
Ma Davide Desideri, classe 1980, ha puntato i piedi e la sua caparbietà gli ha dato ragione. Il centrocampista torinese, arrivato in estate dalla Sambenedettese, è riuscito – con i fatti - a convincere Conte di poter essere utile alla causa biancorossa. Nelle ultime due partite di campionato, pur entrando nei minuti finali, è stato determinante. A Messina, un suo colpo di testa terminato contro il palo ha favorito la rete della vittoria di Lanzafame; contro la Triestina ha chiuso il match con un gol da antologia. «Non penso di essere stato decisivo – dice con un pizzico di modestia – però è stata una rete importante per me. Non giocavo da tanto tempo, è stata una grande emozione». Fortemente religioso, la fede lo ha aiutato nei momenti più difficili. «A gennaio dovevo essere ceduto – ammette – ma ho chiesto un’altra chance. Volevo confrontarmi con la serie B e sapevo di poter essere all’altezza». Eppure Materazzi per quasi sei mesi l’ha relegato in un angolino. «Scelte tecniche che ho rispettato» taglia corto. Adesso vuole guardare avanti. «Il futuro è un’incognita – prosegue – a Bari sto bene, ma non dipende solo da me. Con il mister c’è un buon feeling, lo ringrazio per aver premiato i miei sforzi. E’ riuscito a cambiare il volto di questa squadra, ha dato identità al gruppo».
Sabato prossimo c’è il Brescia e Desideri spera di esserci ancora. «Non mi aspetto niente – dichiara – durante la settimana lavorerò duro e cercherò di farmi trovare pronto».
Fonte: Leggo