da u cheyenne » lun gen 01, 2007 13:21
31.12/Cap dù uà nn
[size=134]Gli ultimi giorni dell’anno riescono sempre a mettere in crisi il buon vecchio zampo che per tradizione è abituato a non far mancare niente ai suoi invitati; e’ prassi, infatti, organizzarsi almeno 1 mese prima raccomandando agli amici del porto il pesce fresco in cambio di stecche di sigarette o cd masterizzati. Gli invitati si aggirano intorno alle 70/80 unità a partire dagli amici del circolo, dalla famiglia compresa di zia Marietta, zia Rosina e Filomena l’amica di ‘affianco alla casa’ che sta sola e non sa con chi passare il capodanno, dagli amici del figlio cheyenne di 7 anni col codino e le meches ai nipoti e pro-nipoti del nonno Fedele, e tanto per cambiare l’immancabile ‘cognato’ poiché senza di lui la festa non prende atto, difatti il cognato è anche l’amico intimo del zampo, con lui si organizza per andare a prendere ‘le bombe’, gli allievi freschi i capitoni/anguille ecc…
Nei preparativi la nonna Rosa è solita come già descritto precedentemente mettere le anguille nella vasca da bagno dove i nipoti ci giocheranno. Le zie preparano i panzerotti che andranno conditi in tre tipi: ricotta asquante, cime di rape e pomodoro e mozzarella.
La mattina verso le 8:00 il zampo si prende la briga di chiamare al telefono tutti i componenti che prenderanno parte attiva al cenone raccomandandoli di non mangiare niente durante la giornata ‘c nò la robb la sciam a scttà ’.
Ultimi preparativi, tutte le commare si riuniscono davanti alla cucina, chi per ‘conzare’ i finocchi, chi per girare il sugo e spesso tra un pettegolezzo e l’altro nascono dibattiti seri tipo i consigli sui detersivi da comprare, nelle cartellate si mette lo spumante, ecc..ecc…ecc…
Ore 19:00, Arrivano gli ospiti e i più esigenti portano quelle 2/3 casse di peroni che si vanno ad aggiungere alle altre 10 comprate dal zampo e riposte accuratamente nella bagnarola tra le lastre di ghiaccio (operazione delicata, le peroni vanno ad incastro).
Ore 20:00, Arriva il momento del cenone, il zampo si assicura che tutte le 80 unità entrino perfettamente a tavola dopodichè il banchetto regale può iniziare, chiaramente è inutile dire che lui prende il posto sacro del capotavola con a destra il cognato e a sinistra il figlio cheyenne che ha bisogno di essere pulito le cozze, levato le cape a l’mignitt e versata la peroni, la nonna e la moglie si mettono in posizione strategica premeditata accanto alla cucina perché si devono alzare ogni minuto a girare il sugo dell linguine sennò si attacca.
Si inizia, il menu comprende:
- Antipasti: M’gnitt, tomacchio, salsizz piccante o dolce (p l p’ccninn), provolone e auine.
- Frutti di mare (guai a considerarli antipasti) divisi in: Insalata di polipo, ostriche, allijv, tagliatelle, noci bianche, mùsc, datteri (procurati dall’amico stretto che lavora al porto), il tutto ‘accompagnato’ da quintali e quintali di pane.
- Come primo le linguine col sugo di cicale che in molti amano sporcarsi la camicia.
- Come secondo capitone al sugo o arrosto condito con qualche fronza di alloro, piccolo particolare sulla busta d’alloro il figlio cheyenne si diverte a buttare le foglie nel caminetto e farle ‘schattare’ appena la mamma se ne accorge partono i primi ceffoni con tanto di anelli tempestati di rubini rossi in modo tale da lasciarli la stampa ben visibile “E..kittemurt che l fronz g serv’n pù capton chin d cooorn, francooo (riferendosi al zampo) u sta vid a figghiete?â€