Escluse da graduatorie dopo maternità , le educatrici: "Nostro caso ancora sospeso"
"Stiamo aspettando da fine ottobre, ci avevano detto che saremmo state chiamate per l'assegnazione dei casi, ma finora ancora nessuna convocazione". Tornano a far sentire la propria voce le educatrici escluse dopo la maternità dagli elenchi della Città metropolitana per l'assistenza ai disabili nelle scuole
A inizio ottobre le operatrici, che lavorano in convenzione con l'ente, avevano protestato per il depennamento dalle graduatorie, scattato dopo il periodo di stop lavorativo causa maternità . L'ente aveva spiegato di aver soltanto applicato un articolo previsto nel bando, che prevede la cancellazione in caso di rinuncia o indisponibiità all'incarico, mentre le educatrici si appellavano ad una prassi consolidata per cui l'impossibilità di lavorare legata ad una maternità non aveva mai comportato l'esclusione dalle liste. Alla fine la strada scelta è stata quella improntata al buonsenso, con il temporaneo reinserimento negli elenchi in attesa del nuovo bando - nel frattempo pubblicato - e della nuova graduatoria.
Da allora, però, le convocazioni sono ancora arrivate, e il termine ipotizzato, quello di fine ottobre, è stato superato: "Abbiamo provato a chiedere spiegazioni, ci viene detto che saremo chiamate presto, ma finora nulla". "Le convocazioni arriveranno a giorni - assicura Giuseppe Valenzano, consigliere delegato al welfare e servizi alla persona della Città metropolitana - Le educatrici verranno chiamate in questi giorni per l'assegnazione dei ragazzi, comunque non oltre lunedì".
Intanto, proprio ieri, sul sito dell'ente è stato pubblicato il bando per la formazione delle nuove graduatorie. Anche in questo caso, nell'avviso è specificato che "la non accettazione dell'incarico, indipendentemente dalle ragioni addotte, comporterà la cancellazione dalla graduatoria". "Nessun rispetto per la maternità scritto a chiare lettere", commentano le educatrici, che esprimono perplessità anche sui criteri di accesso di accesso ai colloqui orali, definiti "quasi impossibili": "Bisogna raggiungere 45/60, ed è quasi impossibile arrivarci anche per chi lavora da anni. Che l'intenzione sia quella di far morire questo servizio?".
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