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Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Pino

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Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Pino » mer dic 08, 2021 13:12


IO VI ACCUSO

Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.

Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.

Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.

Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.

Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.

Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.

Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;
che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;
che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.

Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.

Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.

Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.

Marco Galice
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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Will Kane » mer dic 08, 2021 13:28


Pino ha scritto:IO VI ACCUSO

Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.

Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.

Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.

Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.

Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.

Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.

Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;
che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;
che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.

Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.

Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.

Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.

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Ottimo attacco, lo condivido al 100%.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
SONO LE CONDIZIONI PEGGIORI A RENDERE LE COSE STRAORDINARIE.
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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda peronitrequarti » mer dic 08, 2021 17:13


Io accuso anche gli ideatori di iuporn che ha fatto diventare ciechi milioni di persone.
Cremare e la goduria mia.

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda edao » mer dic 08, 2021 17:40


e che centrano loro? loro sono le facce anzi, i culi ellemmenne, i responsabili sono gli autori e soprattutto chi gli va dietro.
♞

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda 22 » mer dic 08, 2021 22:18


secondo me

signorini

ìè ricchion

e la d'urso

s fasc d

silicon.

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Will Kane » gio dic 09, 2021 6:31


edao ha scritto:e che centrano loro? loro sono le facce anzi, i culi ellemmenne, i responsabili sono gli autori e soprattutto chi gli va dietro.


I programmi hanno successo e fanno un botto di soldi. Per questo non si possono sospendere.
Però si può fare una cosa. Come è stato fatto con le sigarette, accompagnare i loro programmi con la scritta che scorre a indicare: nuoce gravemente alla salute mentale. Così in una eventuale causa contro mario de filippi e simili, questa comunicazione scagiona i responsabili perché la palla dell'intera colpa passa su chi ha deciso di proseguire la visione nonostante sia stato ben spiegato il rischio di questa visione. Non dimenticate che mario è un avvocato, le cose le fa bene. E mastica bene anche i modi per sottrarre alla critica la voglia di parlare male dei suoi programmi. E' noto infatti che tutti i giornalisti ricevono dalla redazione di mario l'invito a comparire in studio una settimana prima dell'articolo e a tutti offre loro vitto, alloggio e tante altre belle cose. Dopo questo trattamento extralusso, scrivi il tuo articolo, provaci! Nessuno ha puntato la pistola contro per far scrivere belle cose. Ma subentra un senso di riconoscenza che impedisce ai giornalisti di scrivere le cose che non vanno. Un piccolo demonio del crimine impunito ci invade le case ed entra nella testa dei ragazzi.
Oggi è un buon giorno per iniziare a fumare.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda 22 » gio dic 09, 2021 11:34


22 ha scritto:secondo me

signorini

ìè ricchion

e la d'urso

s fasc d

silicon.


non mi piace vantarmi
ma questa metrica me la invidierebbe anche Dante.

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda whensundaycomes » gio dic 09, 2021 12:35


Quoto!
Ciao Gianni, la tua trasferta continua nei nostri cuori!

betta76

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda betta76 » gio dic 09, 2021 14:38


solo un grande grandissimo BAH!

certo che è facile per le famiglie prendersela con la scuola, per la scuola con la tv, per la tv con i social, per il social con il deepweb, etc etc

parlando di scuola.. oggi i professori non riescono a farsi rispettare da 4 bulletti che alla fine hanno paura della loro stessa ombra... :D :D :D

che altro dobbiamo dire?
rivediamo insieme chi vive dando sempre la colpa del proprio "fallimento" a qualcun altro..

dieci piccoli indiani..

"non perderti in un bicchiere d'acqua, affoga in un mare grande e ubriacati di buon vino" (emidio antoci)

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Will Kane » gio dic 09, 2021 18:24


betta76 ha scritto:solo un grande grandissimo BAH!

certo che è facile per le famiglie prendersela con la scuola, per la scuola con la tv, per la tv con i social, per il social con il deepweb, etc etc

parlando di scuola.. oggi i professori non riescono a farsi rispettare da 4 bulletti che alla fine hanno paura della loro stessa ombra... :D :D :D

che altro dobbiamo dire?
rivediamo insieme chi vive dando sempre la colpa del proprio "fallimento" a qualcun altro..



La società è responsabile, eccome. Pure Charles Manson facilmente si parcheggia nell'area dei cattivi. Perchè ha una natura malvagia? Troppo comodo. Se si conoscono i suoi trascorsi di Manson allora si può intuire senza fatica come quelle esperienze del bambino-ragazzo siano state poi replicate nel sociale. Chi vive e impara la violenza, come si relazionerà poi nella società? Appunto. Quello denunciato dal professore è un fenomeno generale davanti al quale la buona volontà e la forza del singolo in questi tempi combinano poco. Sono tempi diversi dal passato, aticipati bene da Hegel che sosteneva: “Quando un fenomeno cresce da un punto di vista quantitativo non si ha solo un aumento in ordine alla quantità, ma si ha anche una variazione qualitativa radicale."

«I suoi occhi si fissarono, quasi con avidità, in un punto tra la colonna della Place Vendôme e la cupola degli Invalides, là dove viveva quel bel mondo in cui era voluto penetrare. Lanciò su quell'alveare ronzante uno sguardo che già sembrava succhiarne il miele, e pronunciò queste parole solenni: «E adesso, a noi due!».

E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda betta76 » ven dic 10, 2021 7:04


e chi ha detto che la società non è responsabile?

ci sono i manson ma ci sono anche quelli che nonostante un passato infantile importante non diventano manson..
ci sono persone che sanno ancora essere autorevoli, che significa solo meritare rispetto; ci sono persone che riescono a capire che di fronte a loro trovaranno anche qualcosa di diverso da loro.. (fondamentale ed affatto scontato)

quello che volevo dire io è che, generalmente, chi accusa qualcuno è molto più simile all'accusato di quello che immagina..
è come il rapporto vittima-carnefice... non è quasi mai così sbilanciato come si crede purtroppo

non parlo di dinamiche ontologiche, ma appunto sociali, a mio parere, perverse, ma leggerle in maniera manicheista e colpevolista quindi, di certo non aiuta nessuno.
tanto meno i ragazzi che sono le vere "vittime" al momento...
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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda whensundaycomes » ven dic 10, 2021 12:01


Quoto Betta a prescindere, seppur abbia letto distrattamente il suo intervento.
Ciao Gianni, la tua trasferta continua nei nostri cuori!

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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Will Kane » ven dic 10, 2021 19:42


betta76 ha scritto:e chi ha detto che la società non è responsabile?

ci sono i manson ma ci sono anche quelli che nonostante un passato infantile importante non diventano manson..
ci sono persone che sanno ancora essere autorevoli, che significa solo meritare rispetto; ci sono persone che riescono a capire che di fronte a loro trovaranno anche qualcosa di diverso da loro.. (fondamentale ed affatto scontato)

quello che volevo dire io è che, generalmente, chi accusa qualcuno è molto più simile all'accusato di quello che immagina..
è come il rapporto vittima-carnefice... non è quasi mai così sbilanciato come si crede purtroppo

non parlo di dinamiche ontologiche, ma appunto sociali, a mio parere, perverse, ma leggerle in maniera manicheista e colpevolista quindi, di certo non aiuta nessuno.
tanto meno i ragazzi che sono le vere "vittime" al momento...


Mi trovo d'accordo. Ma non completamente. E' vero che dentro di noi gravita di tutto e potenzialemnte come siamo santi, siamo anche criminali. Nulla dell'umano ci è estraneo, bello e brutto che sia. Poi ci lavoriamo sopra e proviamo a far emergere quello che riusciamo da questa azione. Quello che sorge è frutto delle nostre possibilità sulle quali occorre spendere qualche parola. C'è chi ha fatto di più, chi è partito svantaggiato e poi ha recuperato, chi alla fine ha combinato poco, chi aveva un gran trampolino di lancio ed arrivato lontano e chi con quei potenti mezzi si rovinato ecc..., ecc..,
Il cammino è individuale e per la maggiore passa dalla famiglia: mamma e papà. Il carattere riceve tanto in questo ambiente, nel nucleo familiare. Qui devi essere davvero fortunato, mica la scegli, la famiglia. Oggi, il proverbiale vaolore della famiglia andrebbe rivisto e corretto. Non lo ritengo un valore. Non lo dico con risentimento, anzi. Solo che questo quadretto sereno in cui crescono i figli invece non raramente le cronache ce lo raccontano come il luogo dove si scatenano maggiormente le violenze fisiche e psicologiche. Purtroppo il muro di quel valore impedisce di poter intervenire, anche se negli ultimi anni le cose vanno meglio rispetto al passato. Ma l'identità di questi ragazzi ne esce turbata e molto fragile. Succede allora che deve entrare in scena un piano b visto che la family ha fallito. E mica tutti i ragazzi hanno la forza di fare da soli per recuperare. Il più delle volte mollano. E se ne vanno appresso ai bulli o a comitive dove altri come loro hanno condiviso il fallimento di mamma e papà. Un figlio poi è il prodotto di mamma e papà, per cui sotteraneamente viaggia l'idea che è anche lui un fallito. E il piano B? La scuola. Ma... Gli insegnanti fanno uso di psicofarmaci. Il 55% di loro è un depresso. Il ragazzo deve quindi riassaporare dopo la famiglia la probabile formazione che gli viene offerta da qualcuno che fa fatica a stare al mondo. In teoria quella figura gli doverebbe dare delle dritte su come trovare con la conoscenza qualche forte sostegno per aggrapparsi quando le cose precipitano. Ma l'isegnante si trascina e di solito manca di carisma. Baricco, Benigni, Barbero catturano i ragazzi, anche quelli che solitamente non studiano. Questo perchè la cultura bisogna saperla trasmetterla e comunicare schiacciando i tasti giusti. Se trasmetti interesse a un ragazzo questo può raggiungere le vette con le sue forze che l'ansegnante ha solo scosso. Quindi devi avere gli insegnanti giusti. Ma se uno di loro ha la cattedra, pure se rovina per anni i ragazzi con la sua apatia lui ci resta fino alla pensione. Platone ci ha fatto capire che si impara solo per Erotica, solo da chi si ama. Ma come si fa ad amare questi prof?
Tornando e concludendo su questo post dell'insegnante, da come ha scritto si avverte che crede nei ragazzi. Conosce le risorse che possono sprigionarsi. Ma tutto resta vano se si muove questa macchina enorme che sta guidando le nuove generazioni verso un cammino che li sta portando a sentire tutti nella stessa maniera. E ci credo, i ragazzi non si conoscono! E non possono conoscersi perché hanno anche subito un impoverimento culturale. Più parole conosci, più puoi individuare quella giusta che spiega bene e fa capire quello che vuoi dire. Così ti fai conoscere e soprattutto, capire. E quando sei capito, si stabilisce la connessione con un'altra persona. Ma senza questa magia i ragazzi si vestono di altro. E sono altro. Estranei tra loro.
A scuola ci dovrebbe andare l'oracolo di Delfi.
Scusa se mi sono dilungato troppo.
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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda betta76 » sab dic 11, 2021 6:02


Al di là delle parole… c’è una cosa secondo me che emerge.. tu citi papà goriot con tutta l’influenza del riconoscimento dalla e della società.. per me questa è la scelta tafazziana dei nostri tempi perché non ci può essere altro che fallimento. Perché oggi anche se riesci a riconoscere e farti riconoscere dalla società perdi te stesso. Ognuno mette attenzione dove crede nella sua vita… per carità.. ma secondo me si sopravvive meglio solo attraverso il riconoscimento di se stessi, in primis.



e' inutile volersi distrarre da se stessi cercandosi in una società tra l'altro in totale crisi..

Detto ciò che il professore sappia che nei giovani c’è un tesoro potenziale e non riesce ad entrare in contatto con loro evidenzia tutto il fallimento individuale personale e l’accusa alla tv è la ciliegina sulla torta.

Sono depressi i professori, gli impiegati, le forze dell’ordine… che palleee… siamo depressi solo in Occidente..
Secondo me è un discorso troppo lungo.. a quel prof vorrei parlare del mio prof, quello che più ha accolto le mie manifestazioni più esasperate e complicate. Quanto tempo, quanto amore, quanto dolore…

Ma è la società che rifiuta il dolore.. che non ci sa proprio entrare in contatto, come se non facesse parte della vita.. personalmente lavoro in un contesto molto più complicato della scuola e se non avessi avuto me stessa adesso potevo passare tranquillamente ogni ora su fb ad accusare questo o quel fantasma.. e invece riesco ad appiccicarmi alle pareti dei cuori ma… che fatica!!!
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Re: Io vi accuso (lettera di un insegnante. Da Facebook)

Messaggioda Will Kane » sab dic 11, 2021 13:02


betta76 ha scritto:Al di là delle parole… c’è una cosa secondo me che emerge.. tu citi papà goriot con tutta l’influenza del riconoscimento dalla e della società.. per me questa è la scelta tafazziana dei nostri tempi perché non ci può essere altro che fallimento. Perché oggi anche se riesci a riconoscere e farti riconoscere dalla società perdi te stesso. Ognuno mette attenzione dove crede nella sua vita… per carità.. ma secondo me si sopravvive meglio solo attraverso il riconoscimento di se stessi, in primis.



e' inutile volersi distrarre da se stessi cercandosi in una società tra l'altro in totale crisi..

Detto ciò che il professore sappia che nei giovani c’è un tesoro potenziale e non riesce ad entrare in contatto con loro evidenzia tutto il fallimento individuale personale e l’accusa alla tv è la ciliegina sulla torta.

Sono depressi i professori, gli impiegati, le forze dell’ordine… che palleee… siamo depressi solo in Occidente..
Secondo me è un discorso troppo lungo.. a quel prof vorrei parlare del mio prof, quello che più ha accolto le mie manifestazioni più esasperate e complicate. Quanto tempo, quanto amore, quanto dolore…

Ma è la società che rifiuta il dolore.. che non ci sa proprio entrare in contatto, come se non facesse parte della vita.. personalmente lavoro in un contesto molto più complicato della scuola e se non avessi avuto me stessa adesso potevo passare tranquillamente ogni ora su fb ad accusare questo o quel fantasma.. e invece riesco ad appiccicarmi alle pareti dei cuori ma… che fatica!!!



Anche qui non mi trovo d'accordo, ma questo potrebbe avallare maggiormente la tua tesi. Il riconoscimento di se stessi è una gran bella cosa. Ma questa strada suggerisce che l'individuo conta molto. Io invece lo considero importante in un contesto di comunità. Dalle tue parole pare di intuire che hai costruito bene e probabilmente con sacrificio la persona che sei. Ma questa è una esperienza personale che nell'insieme si può confondere tra i tanti che annaspano. Naturalmente il singolo che c'è la fa dovrebbe poi rivestire un incarico importante per trasmettere agli altri i segreti del suo successo. Quel pazzo di Wilhelm Rich scrisse un libro molto bello che si chiama L'Assassinio di Cristo. Qui il discepolo ribelle del dottor Freud lascia da parte i miracoli e le resurrezioni e si concentra sul messaggio dello stare insieme. Per farla breve, Rich sottolinea che nessuno poteva trattenere e far suoi gli insegnamenti di cristo perchè, seppure questa figura così carica di amore ti spingeva a starle accanto e a cercarla in realtà a nulla valeva la sua compagnia perché una volta esaurita la carica emozionale bisognava nuovamente tornare ad abbracciare e stritolare uccidendo il pastore di anime. Siamo, prosegue, come dei colabrodi che desiderano riempirsi ma che non saranno mai riempiti.
Allora è la struttura che non tiene con noi le belle cose. C'è una forte matrice cristiana sulla nostra cultura occidentale. Io non lo sono cristiano, ma non posso analizzare la società senza fare i conti con questo movimento religioso. Questo ha sdoganato con forza il principio di individualismo ben rimproverato da J.J.Rousseau: i cristiani non saranno mai dei buoni cittadini perchè per loro viene prima la salvezza delle propria anima e poi il bene comune.
Ma non siamo niente senza gli altri. La natura da sola basta per far cadere il concetto di individualismo e ricordare quanto la relazione sia alla base della nostra vita. Aristotele diceva che l'uomo è un animale sociale e chi vuole vivere solo o è bestia o è dio. E dio, aggiunge Aristotele, non è felice perchè è solo. Ecco, per essere felice non devi stare solo. Hai bisogno della compagnia degli altri. I cristiani parlano di salvezza e di peccato. Ma in grecia, la culla della nostra civiltà, avevano altre idee a riguardo. Sempre l'amico Aristotele aveva dato un consiglio: lo scopo della vità è la felicità. (non la salvezza e il perdono dei peccati).
Come si raggiunge questa felicità? Con la realizzazione di te stesso. Diventa ciò che sei. Allora devi fare un viaggio per sapere chi sei, dove sono nascosti i tuoi talenti per farli emergere. Ti occorre in questo sentiero fiducia e coraggio. Ma qui torniamo al riconoscimento sociale. Questo arriva? Sì, se ti sei conformato per bene alle mode. Se non lo hai fatto, torno a dire, non è scontato che in te si agiti una forza sufficiente per contrastare chi vuole negare il tuo cammino perché non è come gli altri bee. La psicanalisi è caduta in disuso per evidenti limiti di compatibilità con questa società. A questa società sta bene che tu perdi il tuo tempo per svolgere queste ricerche interiori? E' utile? No, quindi la psicanalisi è inadeguata. Invece va per la maggiore il cognitivismo il quale non vuole capire come sei, ma interviene per correggere quei problemi che ti impediscono di risultare efficiente. A forza di martellarti, col cognitivismo ci si piega in un modo o nell'altro alle richieste ricevute. Così si coltiva la psicopatia perché è naturale che a te stesso è stato introdotto un estraneo. Solo che li dentro ci abita il proprietario il quale in un qualche modo ci ricorda il furto. E se non lo capiamo si può arrivare ai gesti estremi.
Ecco, i programmi additati dal professore sono il luogo dove si vede che si riceve il riconoscimento. E questa è una esigenza primordiale: il riconoscimento degli altri. Genitori davvero fuori dalla realtà e palesemente squilibrati se anche vengono classificati come dei fuori di testa dal figlio ormai cresciuto, questi però non smette di sentirsi alla ricerca della loro approvazione. Si ricarica se avverte un sostegno, si deprime quando l'adulto lo denigra. Ma come è possibile che quesi commenti facciano presa? Eppure la fonte che li ha emessi ha dimostrato di non saperci fare. Ma sono i suoi genitori e continuerà per tutta la vita a inseguire la loro approvazione.
La scocità dovrebbe fare un progetto a lungo termine nel quale investe forte sulla scuola e richiama tutti i genitori a corsi per imparare a fare il mestiere più difficile. E, nella stessa scuola, deve comparire una materia che avvia chi tra questi ragazzi un giorno metterà sù famiglia. Anche per chi non lo farà, ma sarà importante conoscere quelle dinamiche sociali familiari.
E' sconfortante ascoltare ancora oggi le frasi Col tempo tutto si aggiusterà....
Ma d'altronde, se la scuola diffonde I promessi sposi col suo il messaggio nemmeno tanto velato che la provvidenza vigila e provvede, si può comprendere meglio da dove arrivi quell'atteggiamento di attesa che qualcuno, dall'alto, risolva i tuoi problemi.
Il prof non sta aspettando. Ha compreso che per cambiare davvero bisogna anche (ma non solo) chiudere i rubinetti di chi inquina e rovina La testa ben fatta.
E' la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

ANCHE NELLE SCONFITTE MI TROVERAI
PERCHE'...
SONO LE CONDIZIONI PEGGIORI A RENDERE LE COSE STRAORDINARIE.
E IL BARI E' DAVVERO UNA COSA STRAORDINARIA.

FORZA RAGAZZI!!

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