Si è dato la morte, suicidandosi, Giuseppe De Donno.
Chi era De Donno? Un mitomane che, come Bacco, Tarro, Meluzzi, da quando è scoppiata l'epidemia aveva trovato il modo di darsi alla notorietà . Lavorava in un ospedale, quello di Mantova, e il reparto da lui diretto era gestito con il terrore. Terrore che si estendeva anche ai pazienti e pure ai giornalisti che lo cercavano per capire cosa stesse accadendo.
Aveva varie volte dileggiato e deriso molti suoi colleghi, e sponsorizzava un suo metodo di cura anti Covid. Per carità , probabilmente efficace, ma provocare e intimidire gli altri non è il modo giusto per accreditarlo.
Questo signore è divenuto celebre lo scorso anno per via di un paio di interviste. Nella prima intimidiva la giornalista minacciandola di querele con schiere di 340 avvocati se avesse pubblicato notizie sui pazienti che avevano lamentato cure sbagliate. Per inciso, la notizia era già uscita, anche in vari servizi televisivi.
La seconda fu più clamorosa.
Giuseppe De Donno dialogava su Facebook con un professore di biologia di Atlanta, dal nome Joseph Dominus. Questo tal professore sul proprio profilo tesseva le lodi di De Donno e delle sue cure, gli rivolgeva domande. E De Donno a sua volta rispondeva e rivolgeva anch'egli domande a Dominus. Si parlavano col tono di professionisti che si conoscono da tempo. Al che la stessa giornalista intimidita la prima volta, decide di intervistare questo Joseph Dominus, prende il numero di telefono di Dominus da Facebook e chiama. Riporto qui sotto come fu pubblicato l'inizio della telefonata:
Pronto?
Sì? (È una voce familiare. Molto familiare. No, non può essere, mi dico, ndr).
Ma parlo col dottor De Donno?
Sì sono io .
E così si scopre che le sperticate lodi che arrivavano da oltre atlantico alla "sua" terapia erano inventate da lui stesso, che però nega. Nella intervista accampa scuse puerili, sostenendo l'esistenza di Joseph Dominus che però sarebbe uno pseudonimo, perché questo biologo di Atlanta (che scrive sempre e solo in Italiano) sta portando avanti negli Stati Uniti un trial importante.
Un paio di giorni dopo, non potendo ulteriormente sostenere queste tesi strampalate, rilascia dichiarazioni alla stampa affermando di essere un troll.
Roba che a confronto il buon vecchio paresidd sembrerebbe un dilettante.
Per inciso la terapia di cui parlava De Donno non era "sua", ma utilizzata da anni per Ebola e SARS, e in sperimentazione a Pavia contro il CoViD. De Donno, a Mantova, era solo una appendice di questa sperimentazione.
Questa notorietà gli servì per candidarsi con la Lega a sindaco di Mantova, uscendone trombato.
Come spesso accade, quando ci si avventura a costruire una ragnatela di menzogne e intimidazioni, la situazione diviene sempre più complessa e ingestibile. Molte situazioni gli sfuggono dalle mani. Come ad esempio la mail inviata a una 30ina di autorità in cui si lamentava duramente di non essere stato autorizzato a sperimentare un certo farmaco contro il CoViD, salvo dichiarare in pubblico che quella cura è sbagliata.
Il peso di queste menzogne, ma anche del clima terrore instaurato in reparto e delle inimicizie dei colleghi di tutta Italia, avendoli derisi pubblicamente, diviene insopportabile. E' così che si dimette qualche settimana fa dall'Ospedale di Mantova per intraprendere la carriera di medico di famiglia. Ma questa evidentemente non è stata una buona soluzione e alla fine non ha retto. E ha compiuto l'insano gesto.
Mi auguro che ora possa trovare quella pace e quella serenità che con tutta evidenza non lo hanno accompagnato negli ultimi 18 mesi. Mesi in cui il suo animo è stato tormentato e in cui a errori sono seguiti altri errori.
Chi è credente, ricordi che una preghiera aiuta anche le anime di chi ha lasciato questo mondo compiendo un peccato mortale. Al prossimo Eterno Riposo, ricordiamo di recitarlo per De Donno e per tutti coloro il cui animo è stato così tanto tormentato da cercare la pace in modo così estremo.