Aldolig. ha scritto:rio purus ha scritto:ancorailbariinavanti ha scritto:Aldolig. ha scritto:Ognuno è libero di vivere la propria sessualità come meglio crede.L'importante è farlo in maniera riservata,rispettando gli altri.Tutte le forme di esibizionismo(etero-omo-bisex) dovrebbero essere evitate.
Bravo. Perfetta sintesi, ostentazione inclusa.
E se uno va in giacca e cravatta su un carrozzone del gay pride, come va considerato?
Fuori contesto.
il gay pride in realtà è stato ampiamente studiato in sociologia ed ha alla base delle motivazioni precise che però ad uno sguardo più superficiale sfuggono: innanzitutto si rifà al canovaccio carnevalesco, che soggiace un simbolismo di ribaltamento delle convenzioni sociali, che è poi il fine ultimo nell'intenzione degli organizzatori. Inoltre il gay pride per la sua portata di trasgressione produce indubbiamente notizia, nel gergo è un evento che si autopropaganda, e quindi attira su di se l'attenzione, facendo discutere e , nelle intenzioni di chi lo organizza, anche sensibilizzare all'argomento.
Rio purus,trovo sempre molto interessanti i tuoi interventi;è proprio sulla parola "trasgressione" che vorrei soffermarmi.C'è bisogno di vestirsi in un determinato modo per sentirsi realizzati o sensibilizzare?Scrivere libri(chiamiamoli così) nei quali si riportano le migliaia di esperienze sessuali avute per trasgredire?Al di la' della mia scarsissima curiosità in materia,non ritengo sia la maniera migliore per trovare un equilibrio interiore.Ritengo che ogni essere umano abbia il diritto/dovere di "nascondere" qualcosa di sé agli altri.Etero-omo-bisex,nessun problema:tu mi rispetti,io faccio altrettanto.Tu non lo fai:mi sei indifferente,ti ignoro.
In realtà ci sono diverse componenti che intervengono. Innanzitutto c'è da distinguere la dimensione individuale da quella collettiva. Il gay pride è ascrivibile a quest'ultima dimensione ed è su questo piano che va analizzato, tenendo sempre presente però che come ogni collettività è formato da un aggregato di individui, ciscuno con la propria storia ed il proprio sentire.
Detto ciò, il gay pride, come dicevo prima, ha una duplice lettura ed è assolutamente coerente con i fini che si proprone. Paradossalmente, il fatto che non piaccia a molti per via dell'ostentazione di corpi e gestualità sessuali, è proprio ciò a cui mira perché è chiaro che nella società di oggi l'omosessualità è ancora percepita come una condizione diversa dal normale e quindi c'è negli esponenti della comunità sessuale promotori del gay pride la voglia di sovvertire questi dettami sociali. La sovversione, storicamente, avviene sempre con dinamiche di contrasto tra nuovo e vecchio, ed in questo territorio si instaura il gay pride. Ironizzando un po' si potrebbe dire che a sampietrini e spranghe hanno preferito capezzoli e parrucche ma in realtà la scelta è stata quella di riciclare le consolidate e tradizionali usanze del carnevale che ha per la sociologia un simbolismo fortissimo ed è soggetto di numerosi studi.