Bari, una trans alla Caravella. Sarà il «miracolo della colonna»
È stata la prima trans, in Puglia, ad aver ottenuto i nuovi documenti al femminile senza essersi operata. E sarà anche la prima trans a sfilare domani sera nel Corteo storico di San Nicola nel ruolo di una popolana. Elisa Barucchieri aveva detto che sarebbe stato un Corteo pieno di simboli con un occhio particolare rivolto ai bambini e alle donne. E lei , Alessia Nobile, una donna lo è, si è sempre sentita tale. L’anno scorso, la «Gazzetta» si è occupata per mesi della sua storia, tanto che il Comune di Bari si era messo a disposizione per accelerare le pratiche per il rilascio della sua nuova carta d’identità . Una vita, la sua, segnata da dolore, emarginazione, pregiudizio e, suo malgrado, dedita al «peccato» perché questa società non accetta la sua diversità né le offre la possibilità di svolgere un lavoro onesto e pulito come vorrebbe. Una vita, la sua, che certamente San Nicola ama più di qualsiasi altra e che ha incontrato anche la grande umanità cristiana di papa Francesco quando, ad ottobre scorso, ha detto «Accogliete gay e trans, è quello che farebbe Gesù oggi» .
Alessia, come le è venuta l’idea di partecipare al Corteo?
«Erano anni che avevo questo desiderio, ma non avevo il coraggio di propormi e volevo farlo da donna e non da uomo. Poi, giorni fa, ho letto sul giornale che quello di quest’anno sarebbe stato un corteo tutto al femminile e che la regista era una donna. Mi sono fatta coraggio e ho contattato Elisa Barucchieri. Ci siamo incontrate e le sono piaciuta. Ho apprezzato che non mi abbia fatto domande sul mio percorso. Ma voglio ringraziare anche Silvio Maselli che era a conoscenza di questo mio grande desiderio e mi ha dato una mano per realizzarlo».
Che personaggio sarà ?
«Una popolana, starò con altre nove donne e saremo nel quadro che rappresenterà il miracolo della colonna di San Nicola. Noi donne saremo al centro, davanti avremo dei bambini e ai lati sfileranno degli uomini. Non so ancora se sarò una vergine o una donna sposata e quindi se avrò o meno il velo sui capelli. Il vestito è molto sobrio, una tunica celeste lunga fino ai piedi con una cinta di cuoio in vita».
Ha paura delle reazioni della gente quando la vedrà sfilare?
«Volevo prima vedere il vestito per decidere se partecipare, avevo molta ansia. Ma durante le prove ho capito che Bari è cambiata, nessuno mi ha fatto domande né mi ha guardata con curiosità . Con le altre nove donne ci faremo forza domani sera e spero che nessuno mi noti».
È credente?
«Sì, molto, per questo volevo partecipare al corteo. Nel tempo avevo perso un po’ la fede perché molte persone della Chiesa mi hanno discriminata e allontanata. Ho ritrovato la mia antica fede grazie a don Angelo, il parroco della parrocchia di San Sabino, lo vedo come un padre spirituale, con lui mi sono anche confessata dopo un’eternità ».
Che rapporto ha con San Nicola?
«Gli sono devota, ho sempre partecipato alla messa dell’alba del 5 dicembre . Per questo desideravo partecipare al suo Corteo».
La sua presenza domani che messaggio lancia?
«Di uguaglianza, ho vissuto per anni ai margini, oggi non più. Bari è avanti rispetto ad anni fa, partecipare all’evento più importante della città è davvero una grande conquista per me. Il messaggio di domani è che tutti gli esseri umani sono uguali e spero che l’anno prossimo altre, senza vergogna, si facciano avanti senza dover specificare di essere trans».
Se potesse chiedere qualcosa a San Nicola, cosa gli chiederebbe?
«Che dia coraggio a chi vive quello che ho vissuto io senza indietreggiare. Spero che San Nicola faccia cadere il muro del pregiudizio».
Papa Francesco ha detto di accogliere gay e trans perché così farebbe Gesù oggi. Le piace il suo pensiero?
«Papa Francesco ha aperto le porte a chiunque, spero un domani di potermi sposare in chiesa come tutte le altre donne, è uno dei miei sogni. Però, dovrei prima trovare un fidanzato».
Magari glielo fa trovare San Nicola
«Beh, io domani, sarò proprio dietro la colonna, la famosa colonna attorno alla quale le ragazze baresi facevano il giro per chiedere la grazia. Sarà un segnale?»
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