Rifiuti, in Puglia la raccolta differenziata supera il 50%Report annuale di Legambiente: la Puglia sale al 50,5% (dal 41,5% del 2016) della raccolta differenziata e contestualmente (nel 2017 e nei primi 9 mesi di quest’anno) scende lo smaltimento in discarica fino al 43% dei rifiuti urbani prodotti. Lontano ancora dalle percentuali del 70 e 80% delle regioni del Centro Nord, l’insieme dei Comuni pugliesi che hanno introdotto sistemi di raccolta adeguati, riesce finalmente a traguardare il 50% nella raccolta dei rifiuti per frazione commerciale, ma resta tuttora «orfano» di quegli impianti di trattamento indispensabili a contribuire al completamento del ciclo di gestione dei materiali di risulta peraltro previsti in un piano regionale dei rifiuti che attualmente resta un bel libro dei sogni. Per non parlare del riciclo e riuso, un settore industriale altrove altamente produttivo, anche in chiave di valorizzazione energetica (biogas e biometano) da trattamento a basso impatto ambientale, che in Puglia, al momento, parrebbe non trovare le condizioni per mettere radici.
«Nulla di nuovo - conferma a tale proposito il presidente di Legambiente regionale, Francesco Tarantini - nella cerimonia di premiazione dell’edizione 2018 dei Comuni ricicloni - in merito alle priorità di realizzazione dell’impiantistica necessaria al trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Per rendere virtuosa e circolare l’economia in Puglia - ha sostenuto Tarantini - serve ridurre la produzione dei rifiuti, interrompere l’uso delle discariche, realizzare la rete degli impianti di selezione, trattamento e riciclo, e responsabilizzare i cittadini attraverso una capillare informazione».
L’ormai atavica questione dei recapiti finali dei rifiuti, attualmente dipendente in Puglia da impianti situati in un numero consistente di casi fuori regione, è figlia di uno scontro muro contro muro - anch’esso datato - nel quale i territori da un lato denunciano ritardi da parte del governo regionale ma dall’altro si dimostrano spesso i primi avversatori dell’allocazione degli impianti vicino al «giardino di casa». Ne consegue che, gli sforzi dei «Ricicloni» premiati in queste undici edizioni dell’ormai tradizionale almanacco del rifiuto rischiano di non sortire né l’effetto virtuoso della tutela ambientale né quello fruttuoso che vorrebbe l’esistenza di un sistema premiale vantaggioso ed evidente di risparmi nella bolletta delle tasse pagate dei cittadini.
Un peccato, giacché, secondo il rapporto di «Comuni ricicloni», nel 2018 sono saliti a 113 i Comuni pugliesi virtuosi: 55 oltre l’obiettivo del 65% e 58 premiati con menzioni speciali. Tra i ricicloni, spiegano da Legambiente - sono 4 i «Comuni Rifiuti Free» Bitritto (Bari), Faggiano (Taranto), Bitetto (Bari), Roseto Valfortore (Foggia). Barletta e Andria si confermano capoluoghi di Provincia Ricicloni, mentre Lecce ha ricevuto il premio di seconda categoria e Brindisi la menzione speciale “Teniamoli d’Occhio”».
«Premio “Io Sono Legale” ai Comuni di Bari, Manfredonia e Lecce per l’impegno nella lotta al sacchetto selvaggio. Nel Capoluogo pugliese - è emerso durante la cerimonia di premiazione - il gruppo di polizia locale che si occupa del rispetto del corretto conferimento dei rifiuti ha elevato, nell’ultimo bimestre, ben 1300 sanzioni su tutto il territorio cittadino. Quanto ai capoluoghi: Barletta e Andria si riconfermano unici capoluoghi di provincia Ricicloni, rispettivamente con il 68,1% e il 65% di raccolta differenziata nel 2017. Lecce, nei primi nove mesi del 2018 compie un balzo in avanti raggiungendo il 72,3% e riceve il Premio di seconda categoria, mentre Brindisi, con il 55% nello stesso semestre, riceve la menzione speciale «Teniamoli D’Occhio». Nel 2017 Bari registra il 39,9% di raccolta differenziata ; Foggia il 26,5%; Trani il 20,3%; Taranto il 17,2%.
Nella speciale graduatoria dei Comuni che nei primi nove mesi del 2018 superano il 65% svetta Montemesola con il 76%; seguono Gioia del Colle con il 74,9% e Capurso con il 74,5% di raccolta differenziata.
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