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L'era Trump

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Rosencratz

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » lun dic 03, 2018 17:40


Tanti paesi al di fuori dell'Unione Europea hanno applicato l'austerità. Una cosa sono le istituzioni, un'altra sono le decisioni di queste istituzioni. L'austerità é stata una scelta politica maturata all'interno delle istituzioni.
Te ne sei accorto adesso di Popper? Menomale che l’ho citato un sacco di volte in questa discussione. Come scritto tante pagine fa, sono liberale nel metodo (Popper) e socialista begli obbiettivi. Popper nella sua Open Society condivideva la visione di Marx che i mercati lasciati a se stessi portano ad una concentrazione di ricchezze a la fallimento del capitalismo. Quello che Popper non condivideva di Marx era il suo storicismo ovvero delle leggi che regolano la storia. In altre parole credeva nella possibilità di riformare il capitalismo ponendo dei limiti allo sfruttamento che avrebbero evitato la fine prevista da Marx. Da un punto di vista economico Popper aveva una visione diversa da Hayek anche se per la verità non ha mai avuto il coraggio di criticare fino in fondo il suo maestro. Ancora una volta fai accostamenti che non sono né in cielo né in terra soprattutto quando Hayek era contrario all'Unione Europea. Potrei fare lo stesso accostamento ma le semplificazioni non mi piacciono. Inoltre Open Society non significa assolutamente globalizzazioni senza regole, anche questa è nella line delle continue semplificazioni. Popper, per esempio sempre nella stessa Open Society riteneva giusto mettere leggi che ponessero limiti allo sfruttamento del lavoro. Personalmente sono molto più a sinistra di Popper da un punto di vista economico ma condivido la questione principale del suo pensiero politico: la necessita di basare l’azione politica sulla razionalità mirando alla soluzione dii problemi e non alla creazione di paradisi in terra.
Ancora con i costi legatoi alla transizione energetica. Quindi ti ripropongo le domande a cui non dai risposte (tra le tante). Anche lo stato sociale ha un costo, quindi lo aboliamo? Critichiamo il neoiliberismo e poi discutiamo mettendo il profitto al centro? Cosa dire dei costi che stiamo già pagando? Cosa dire dei costi da pagare nel futuro? Se non credi a me credi all'amministrazione Trump che parla del 10% del PIL. Vogliamo parlare di costi quando si parla del futuro dell'umanitá? Non nego che non ci saranno costi ma anche le cure mediche le hanno ma questo non significhi che non ci curiamo. Chi sosterrà i costi é una decisione politica e nulla e scontato. Certo che se si va nella direzione segnata da Trump di tagliare le tasse ai ricchi cosi avranno soldi per proteggersi (vedi i campi da golf) é normale che se non si fa nulla tutti i costi saranno pagati dai piú deboli

Per indipendenza ella BoE intendo come indipendente dai politici legati ad un fantomatico project fear. Li si possono negare, parlare di project fear e tutto quello che si vuole ma al momento in base ai vari report, la situazione non sembra buona per il Regno Unito. Questo é solo un paese che esce, pensa ad un collasso complessivo dell’Unione.
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun dic 03, 2018 22:58


Questo è quel cialtrone di Carney col project fear pre referendum 2016
https://www.google.it/amp/s/amp.theguar ... fears-bite

È lo stesso cialtrone che sparge terrore oggi, preso a pernacchie da un ex banchiere centrale dichiaratamente REMAINER
https://www.zerohedge.com/news/2018-11- ... -forecasts

Questi sono i dati attuali
https://www.google.it/amp/s/amp.theguar ... fears-bite

Poi mi volevo congratulare per il cazzocentraaaward che ti sei guadagnato con il parallelismo tra costo della presunta ecologizzazione e costo dello Stato Sociale. Ma veramente non capisci? O è solo la sindrome scoperta da Upton Sinclair?

Popper e Hayek sono la feccia su cui si fonda leuropa sorosiana. A proposito, hai visto chi è la signora che ha ideato quella porcata del global migration compact? E finalmente qualcuno prova a dirla un po’ di verità a Sinistra di là e di qua dell’Atlantico
https://www.sinistrainrete.info/articol ... dioti.html


P.S. ricordi cosa dicevo? Wait and see. Se raggiunge, come pare, l’accordo con la Cina, inizierà a regolare i conti con la f€ccia. E qualche testa di cavallo ha iniziato a mandarla. Stavolta niente link. Ora devi iniziare a capire da solo seguendo le notizie degli ultimi giorni. Che avrai cura di cercarti da te. Partendo dal Giappone.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun dic 03, 2018 23:07



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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » mar dic 04, 2018 14:47


Una cosa é quello che dice la singola persona una cosa sono i report del governo britannico e della anca Centrale. Una cosa sono i dati al momento con la Gran Bretagna ancora all'interno della UE, un'altra sono le previsioni quando le condizioni di oggi che permettono quei numeri non ci saranno piú.
Se mi parli dei costi per non fare un qualcosa (conversione energetica) metti al centro il fattore costo che prevale su qualsiasi altra considerazione. Il parallelismo con o stato sociale centra e come. Sai perché? Perché quando fu introdotto lo stato sociale, il costo era la ragione portata avanti da chi si opponeva. Il pianeta è come un malato grave e voi parlare di costi. Se portiamo fino in fondo questo ragionamento, allora possiamo anche levare le cure ai malati terminali perché le cure costano. Alla fine parliamo della vita delle persone. Il liberismo pone tutto in una logica di costi e profitto .

Hayek, Popper, Sorros e europa tutto un minestrone . Hayek era contrario all'Europa Unita perché Hayek era contrario a qualsiasi forma di pianificazione tipica della UE (vedi le politiche agrarie per esempio). Non e'un caso che la Thatcher (che riportò in luce Hayek) ear contraio all'Europa Unita e non e un caso che alla testa del Brexit ci sono politici che seguono Hayek che contestano l’eccessiva regolamentazione della UE. Guarda caso regolamentazione tanto detestata da Trump. Come al solito si fa un minestrone tra Open Society, globalismo e liberismo. La Open Society è piú un concetto politico che economico e Popper non era un avvocato di un mercato totalmente libero ma riteneva necessarie delle limitazioni.

Al netto della questione Cina-USA che é tutta da decidere (a proposito Trump prometteva una guerra facile da vincere e per ora viene costretto ad una tregua)I trattati bilaterali tra potenze (CIna - USA) si muovono nel senso del bilateralismo senza una visione multipolare con un accordo globale. Cosa significa questo? Che i trattati verranno decisi sulla forza contrattuale dei vari paesi. In poche parole un'altra ragione a favore dell'Europa Unita che puó usare la forza del proprio mercato per strappare concessioni nelle discussioni commerciali. Questo vale soprattutto per la Cina non solo per il loro mercato interno in quanto la CIna ha un qualcosa che gli altri paesi non hanno: le terre rare alla base della tecnologia moderna. Se Russia e USA vogliono una rottura dell'Europa è anche perché possono imporre la loro forza militare e commerciale sui singoli paesi divisi. La forza commerciale che ha permesso all’Europa di opporsi all’importazioni di carni trattate in maniera pericolosa. Senza una forza comune sara facile per gli USA dettare le proprie condizioni ai singoli paesi
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mar dic 04, 2018 23:17


Trump si è piegato alla Cina?
Vediamo un po’
<<Se ad Amburgo veniva ribadito l’impegno per il libero commercio e a “tenere i mercati apertiâ€, si citavano le “pratiche commerciali scorrette†e si riconosceva “l’uso di strumenti legittimi di difesa commerciale†(la politica dei dazi appena inaugurata da Trump), dalla dichiarazione di Buenos Aires sparisce ogni riferimento ai rischi sistemici del protezionismo, si ribadisce il “contributo che il sistema multilaterale dei commerci ha dato†alla crescita, alla produttività, all’innovazione, al lavoro e allo sviluppo, ma si avverte che “questo sistema sta attualmente mancando i suoi obiettivi e c’è spazio per migliorarloâ€. Per la prima volta nero su bianco, quindi, un riferimento alla necessità di riformare l’Organizzazione mondiale del commercio, il Wto, “per migliorarne il funzionamentoâ€, come insiste l’amministrazione Usa. Organizzazione da cui Trump ha già minacciato di ritirare gli Stati Uniti se non viene riformata. E i precedenti, dall’accordo sul clima di Parigi al Nafta, fino all’Iran Deal, suggeriscono di prendere sul serio le minacce del presidente.>>

<<Dunque, dopo lo sdoganamento del ricorso ai dazi come legittima arma di difesa commerciale – tra l’altro usata da tutti, Cina e Ue in primis, mentre solo gli Stati Uniti fino ad oggi non se ne erano avvalsi – un nuovo step del piano di Trump per ridisegnare le regole del commercio globale è stato messo in cantiere: la riforma del Wto.>>

<<Infine, la tregua sui dazi. “I rapporti con la Cina hanno fatto un grande passo avanti. Succederanno cose molto buoneâ€, ha scritto Trump su Twitter dopo il suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping a margine del G20 a Buenos Aires. “Stiamo trattando da un punto di forza, ma allo stesso modo la Cina avrà molto da guadagnare, se e quando un accordo sarà completato. Stesse condizioni per tutti!â€.

In gioco non solo meno dazi sui prodotti Usa per aumentare le importazioni cinesi e così riequilibrare gradualmente il disavanzo commerciale, ma anche il cruciale tema del rispetto della proprietà intellettuale, su cui Pechino fa da sempre orecchie da mercante sia con Washington che con Bruxelles, e poi le barriere non tariffarie, i cyber attacchi e la manipolazione del cambio. Un accordo complessivo, insomma, le cui basi però dovranno essere concretamente gettate entro i prossimi tre mesi.

“È la prima volta che abbiamo da parte loro l’impegno per un vero accordoâ€, ha spiegato il segretario al Tesoro Steven Mnuchin alla Cnbc, sottolineando però la necessità di “solidi passi avanti†e avvertendo che l’amministrazione non accetterà alcun temporeggiamento da parte cinese: “Noi abbiamo assolutamente bisogno di avere qualcosa di concreto in questi 90 giorniâ€.

Per la prima volta quindi Pechino si sarebbe mostrata disponibile ad un accordo complessivo. Da qui la decisione americana di “congelare†l’aumento dei dazi dal 10 al 25 per cento su 200 miliardi di merci cinesi previsto per gennaio, e l’offerta cinese di “consistenti e immediati†acquisti di prodotti made in Usa (auto e prodotti agricoli ed energetici) come gesto di buona volontà. Dopo questi tre mesi sapremo se quello di Pechino è l’ennesimo bluff, o se la partita si aprirà davvero.>
>

Ue non pervenuta. Alla faccia del superstatone che ci protegge

Niente link. Cerca. Studia e smettila di leggere cartastraccia.

Tipo il guardian o questi altri geni
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Il tuo Micron I, imperatore de leuropa si sta calando. Troppo poco. Troppo tardi. Anche in Francia hanno capito. Sia pure con notevole ritardo rispetto all’Italia.
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mar dic 04, 2018 23:20


Dice: Hayek era contrario all’unione europea

Vediamo un po’

“L’argomento, semplice e rigoroso, si basa su alcune premesse che Hayek considera descrizioni fattuali:

l’intervento politico nell’economia è dannoso;
l’intervento politico nell’economia è politicamente possibile solo in comunità sufficientemente omogenee;
gli stati nazionali, formatisi nel corso della storia, sono comunità sufficientemente omogenee;
un mercato comune, favorendo mobilità dei capitali e concorrenza tra stati, limita le possibilità economiche di intervento da parte degli stati nazionali;
un mercato comune richiede una base istituzionale e giuridica comune, cioè una qualche forma di federazione;
una federazione tra stati con storie, lingue e tradizioni diverse non è una comunità sufficientemente omogenea.
Da queste premesse Hayek deduce che ogni vero liberale, desideroso di ridurre il ruolo della politica nell’economia, dovrebbe favorire la nascita di un mercato comune europeo, accettando il necessario corollario di una federazione minima senza dover temere la riproposizione a livello sovranazionale di forme di interventismo eccessive.â€

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mar dic 04, 2018 23:46


ANCORA sui costi! Ogni attività umana ha un costo. Bisogna vedere chi lo paga! Lo Stato sociale è finanziato dalla collettività. Fino a quando eravamo uno Stato sovrano era finanziato con la monetizzazione e in parte con la tassazione progressiva e/o proporzionale. Quindi viene ripartito tra la collettivita Stato in base alle regole che la stessa democraticamente si dà. Col climate change (shock doctrine) spinnato dai giornaloni si genera un costo che verrà sopportato solo dai deplorables. Perché così hanno deciso, al riparo dal controllo democratico, quattro pezzi dimmerda al servizio delle lobby.
Perché fai finta di non capire che il climate change è l’ennesimo citrone ben indirizzato nel posteriore dei più poveri?
E meno male che c’e Il precedente della Thatcher e le tasse di Macron

Certo che ci sono Stati che fuori dalla m€rda fanno austerità. Ma è una scelta dei rispettivi governi. E se ai rispettivi elettori non piace, quei governi vengono cambiati con le elezioni.
Con leuro non si può. Punto. Te l’ho spiegato pure con le formule base della macroeconomia. Che sono lì che attendono una tua risposta. Waiting for godot

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer dic 05, 2018 21:53


bariamo ha scritto:Ogni tanto è bene spezzare. Oggi parliamo di banche, bce, banca d’Italia e lui, il nostro terrore, lo Spreaaaaad, lo spauracchio che secondo i nostri media, porterebbe alla catastrofe le nostre (?) banche. Vediamo di capirci un po’ di più. Il solito commercialista barese è andato a guardare le carte
https://threadreaderapp.com/thread/1056 ... 16389.html

Quando abbiamo sentito parlare di Spread per la prima volta? Nel 2011. Ricordate, mancavano i soldi per gli stipendi pubblici. Eppure, Mario Monty, in quelle condizioni “disperateâ€, è riuscito a trovare 60 mld da dare al fondo salvastati. Che ha fatto questo
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E oggi, punto e daccapo. Lo spreaad!!!
Proviamo a capire cosa c’è da salvare oggi
In giro ci sono tante situazioni esplosive
A me ha colpito questa
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E poi questa
https://www.google.it/amp/amp.ilsole24o ... a/AECNJyWG

Ah, che bello il fogno leuropeo


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https://www.milanofinanza.it/quotazioni ... nk-2ae001b

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer dic 05, 2018 22:16


Ogni tanto occorre spezzare. Anche per coinvolgere qualcun altro in questo thread

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer dic 05, 2018 22:18


Torniamo seri.

The protest started when President Macron announced an increase in carbon and air pollution taxes. The next increase will happen in January. This is supposed to collect more money for the state budget and also motivate people to use alternatives to diesel-fuelled cars. Macron would like to ban diesel cars by 2040.

But the French state encouraged people to buy diesel fuelled cares for many years. For example, in 2016, 62% of cars in France were diesel cars, as well as 95% of all vans and small lorries. So it is no wonder that many people view the new policy as a total betrayal.

Getting a new car is probably not a big deal for President Macron and his ministers. But it is way too difficult for many people who are already financially stretched to the max . Many poor people will not be able to get to work, especially if there is no reliable public transport in place throughout. Many old people will not be able to get to the shops or to the doctor.

Lots of media see Yellow Vests protesters as criminals causing destruction.

I see forces of destruction on the other side.

What about the violence?

I am a committed pacifist. I despise violence. But I also know that when protests end in violence it is too often the failure and the fault of the state. The failure of the state to enable people to be heard. This is the position of many international human rights organisations including Amnesty International.

Also, the critics of "violent riots" pretend that the current capitalist society is non-violent. Violence is a part of modern society and comes in many forms.

For example, Philippe Bourgois recognises four types of violence.

Political violence is conducted in the name of some state power or ideology.

Structural violence concerns the political and economic order of society in which the conditions of inequality and exploitation are institutionalised, including the exploitation of "cheap labour" and natural resources in the developing world.

Symbolic violence is involved when the oppressed and powerless internalize their humiliation and inequality.

And finally, everyday violence is the violence of "ordinary" life, such as criminality or domestic violence. This violence is often closely linked to structural violence (for example criminality can be associated with poverty) or a symbolic one (domestic violence can be linked to gender inequality).

So what is the violence of all these people and burned luxurious cars compared to the structural violence of the French and global elites?

When some protesters destroy cars and burn shops, they symbolically attack private property that is the basis of capitalism. When they attack police officers, they symbolically reject and challenge repressive state forces - forces that primarily protect the capital.

Moralising about burned cars and banks’ broken windows is misplaced. This must be seen in the context of the current status quo. A status quo in which the power of the powerful and the powerlessness of the powerless is maintained. A status quo of societies where only a few profit and the many loose.

What about the climate change?

Some people might think that Yellow Vests are fighting against good policies that aim to reduce carbon emissions.

But let's not forget that it is the world's richest 10% who are responsible for nearly 50% of total lifestyle consumption emissions.

Also, the stated fight against climate change is often a very lucrative business and used merely as a screen for preferential projects that would not be viable otherwise due to their costs. These projects are often chosen in a way that is not very transparent.

I do not believe that the Yellow Vests support harmful policies that cause climate change. They are against the political system and the politics that did far more for the rich than for the poor.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer dic 05, 2018 22:26


Ma ma ma che c’entra la foto del penultimo post con quello successivo?

https://www.pamelaandersonfoundation.or ... ests-and-i

Eh sì, proprio lei. Letto il passaggio sui costi del climate change?

Chi lo doveva andare a pensare che la bagnina mi avrebbe asfaltato Rosencrantz sui costi del climate change?
Non ho mai ricevuto una conferma più bella alle mie argomentazioni.
Stacce Rosencrantz. E tieniti cara cara la Murgia, la nuova water dell’asinistra.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer dic 05, 2018 22:57


Torniamo in USA.
Discorso di Mike Pompeo per le celebrazioni del piano Marshall
Credo sia la sintesi di tutto il thread. Il male minore.
“Restoring the Role of the Nation-State in the Liberal International Orderâ€
https://www.state.gov/secretary/remarks ... 4o.twitter

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » ven dic 07, 2018 22:39


bariamo ha scritto: ...

Brexit nasce da un voto popolare. I temi sono il controllo dell’immigrazione indiscriminata (circolazione delle persone) e rifiuto della cessione di sovranità normativa. A chi giovano flussi migratori incontrollati e primazia del diritto leuropei? As usual, non arriverà nessuna risposta da te. Vedrai che, come di consueto, saranno i laburisti a spingere per un nuovo referendum, come nella migliore delle tradizioni ue. Si rivota fino a quando non esce il risultato auspicato dalle oligarchie (mandarini) di Bruxelles. Nel frattempo si fa di tutto per ostacolare la realizzazione di quanto il voto popolare ha già deciso. La May, nella migliore delle ipotesi, è un’incapace. Nella peggiore e più realistica è una remainer che rema contro.


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https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2 ... d=AEtSc2sG

Ricapitolando: la REMAINER May fa un accordo dimmerda, smontato in Parlamento pezzo per pezzo con un parere legale. E il labour chiede il secondo referendum. Prevedibilissimi.

Perché non è solo il warmonger Blair a chiederlo.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » ven dic 07, 2018 22:57


bariamo ha scritto:
bariamo ha scritto:Ogni tanto è bene spezzare. Oggi parliamo di banche, bce, banca d’Italia e lui, il nostro terrore, lo Spreaaaaad, lo spauracchio che secondo i nostri media, porterebbe alla catastrofe le nostre (?) banche. Vediamo di capirci un po’ di più. Il solito commercialista barese è andato a guardare le carte
https://threadreaderapp.com/thread/1056 ... 16389.html

Quando abbiamo sentito parlare di Spread per la prima volta? Nel 2011. Ricordate, mancavano i soldi per gli stipendi pubblici. Eppure, Mario Monty, in quelle condizioni “disperateâ€, è riuscito a trovare 60 mld da dare al fondo salvastati. Che ha fatto questo
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E oggi, punto e daccapo. Lo spreaad!!!
Proviamo a capire cosa c’è da salvare oggi
In giro ci sono tante situazioni esplosive
A me ha colpito questa
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E poi questa
https://www.google.it/amp/amp.ilsole24o ... a/AECNJyWG

Ah, che bello il fogno leuropeo


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https://www.milanofinanza.it/quotazioni ... nk-2ae001b


http://www.repubblica.it/economia/finan ... 213057443/
https://www.capital.fr/entreprises-marc ... te-1319002

https://twitter.com/ecb/status/1070624931535298560?s=21

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » ven dic 07, 2018 23:01


bariamo ha scritto:
bariamo ha scritto:
bariamo ha scritto:Ogni tanto è bene spezzare. Oggi parliamo di banche, bce, banca d’Italia e lui, il nostro terrore, lo Spreaaaaad, lo spauracchio che secondo i nostri media, porterebbe alla catastrofe le nostre (?) banche. Vediamo di capirci un po’ di più. Il solito commercialista barese è andato a guardare le carte
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Quando abbiamo sentito parlare di Spread per la prima volta? Nel 2011. Ricordate, mancavano i soldi per gli stipendi pubblici. Eppure, Mario Monty, in quelle condizioni “disperateâ€, è riuscito a trovare 60 mld da dare al fondo salvastati. Che ha fatto questo
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