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L'era Trump

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » dom ott 07, 2018 20:35


Di professione, scriveva lettere insieme a Druncker e a MoscoWC (Mr. 3%. Nelle urne)
https://www.huffingtonpost.it/2018/10/0 ... _23553290/
Io continuo a preferirgli Don Bairo, l’uvamaro

35007

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Re: L'era Trump

Messaggioda 35007 » dom ott 07, 2018 21:21


Il topic sta un po' scemando...ravviviamolo un po'
La trumpite si sta spargendo a macchia d'olio, clamoroso colpo di scena da parte di EPN
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » lun ott 08, 2018 11:46


Come riesci a conciliare la rivoluzione verde con l'aiuto alle industie fossili? Come mettere insieme la protezone ambientale con il sottrarsi all'accordo di Parigi che imponeva limiti? Come essere per la salvaguardia del pianeta insieme ala deregolamentazione dei gas di scarico per le auto? Sono o non sono misure anti ambientali?

Se volessi usare metoo, lo avrei fatto gia da tempo. L'argomento lo hai portato tu non io e poi chiedi quando l'avrei portato fuori. Sinceramente come la questione russa, non m'interessa tantissimo. Se mi interessava l'avrei gia fatto. Se vuoi ne discutiamo, non ho problemi. Semplicemente mi piace discuttere, se si inizia ad allargare la discussione su troppi argomenti, non si discute su nulla.

Tranquillo non é caduta la linea. Potresti evitare quest e tante altre come quella del cerino in mano o attaccare etichette o dare del manicheo. A me piace discutere sugli argomenti, gli attacchi alla persona di questo tipo sono da asilo piuttosto da persone mature che si confrontano. Il confronto dovrebbe basarsi sul rispetto reciproco e dovrebbe concentrarsi sulle idee. Sto facendo lo sforzo potresti farlo anche tu altrimenti possimao chiudere anche qui.

Premesso che non si puó prendere un singolo argomento e indirizzare l'intera dscussione, nel concreto non si puó parlare di olio tunisino e dipingere la UE come brutta e cattiva e ignorare per esempio i contribui a pioggia che gli agricoltori ricevono dall'UE o il fatto che il riso italiano é protetto dalle importazioni. Premesso che non sminuisco la questione e lo ritengo un fallimento dell'UE, il problema dell'Olio tunisino (che non riguarda solo l'Italia ma anche altri paesi produttori din Europ) non é soltando economico ma anche politico. L'obbiettivo principale di quel accordo era quello di evitare che la Tunisia finisse nelle mani degli estremisti islamici. L'ISIS trova forza nelle campagne. Permettendo alla Tunisia di esportare il proprio olio in Europa si migliorarava le condizioni delle campagne tunisie non permettendo all'ISIS di prendere il controllo delle campagne. L'Europa e l'Italia si trovava di fronte alla classica alternativa del diavolo, la destabilizzazione della Tunisia o politiche economiche che danneggiassero i propri agricoltori. Alla luce del fatto che l'Itaiia importa piú olio di quanto ne produca, l'alternativa migliore appariva quella di aiutare le campagne tunisine per evitare di avere un altro paradiso di terroristi a pochi km dalle nostre coste come gia accade con la Libia. Il problema non é solo a livello legislativo (etichette, dazi etc) ma anche legale dato le troppe truffe fatte anche dai nostri frantoi che mischiamo oli di diversa provenienza spacciandoli per nostrani. Truffe all'Unione e ai consomatori che sono al'ordine del giorno. Detto questo , la questione dell'olio tunisino é al momento al centro del dibattito politicoi all'interno delle istituzioni europee grazie a interogazioni e al fatto che quel accordo va rinnovato. COme ogni decisione che si prenda (indipendendemente da chi e su cosa) crea una serie di variabili non controlabili che poi richiedono aggiustamenti o semplicemente toranere sui propri passi.

Se sono Quisling, come dovremmmo chiamare chi fa il tifo per interessi russi e americani a danni dell'Europa? Se americani e Russi si stanno impegando per distruggere l'Europa lo fanno per gli europei o per i propri interessi? Se lo fanno per i propri interessi, come possiamo giustificare questo? Passiamo pagine e pagine a difendere il concetto d'interesse nazionale e poi faciamo il tifo per gli interessi degli altri.
«Chi insegna che non la ragione, ma l'amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l'odio.» Karl Popper

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun ott 08, 2018 22:34


Eppure ne stai parlando di metoo. Precisamente dal momento in cui ha introdotto l’ennesima parola d’ordine liberista: rivoluzione verde. E si, benché non te ne accorga, ma rivoluzioni colorate, scering economy, gig economy per finire a metoo, sono parole d’ordine liberiste di cui ti fai portavoce.
Ti ho posto una domanda: chi paga i costi dell’ecologizzazione?
In questi giorni in val padana i sindaci hanno messo una patrimoniale sui poveri. Vediamo se ci arrivi.
Ah, buon appetito con l’hamburger vegetale di Bill Gates, con Leonardo Di Caprio uomo immagine.
Non ho mai visto più utili idioti di quelli che sposano in pieno l’agenda liberista. Senza accorgersene? Io sto con Upton Sinclair

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun ott 08, 2018 22:57


Ai danni dell’Europa? L’Europa è un continente. L’unica cosa che può disgregarla è la tettonica a zolle. Ma, per ora non abbiamo prova che Trump e Putin vogliano o possano accelerare la deriva dei continenti.
Poi c’è L’UE che NON è l’Europa. È solo un grumo d’interessi di multinazionali, banche d’affari e apparati industriali/finanziari che stanno distruggendo la cultura europea. Il successo culturale, economico e civile europeo è dovuto proprio alla sua suddivisione in Stati indipendenti. Ai tempi della suddivisione in Stati indipendenti accadeva che un intellettuale perseguitato in un regno/principato, trovasse ospitalità nello Stato avversario così consentendo la diffusione di idee diverse e assicurando ricchezza culturale ad un intero continente (Giandomenico Majone, rethinking European Union).
Oggi, abbiamo il pensiero unico liberista grazie all’accentramento nel moloch. Asinistra e antifa che parlano in economia stessa lingua di Einaudi. E chi dissente non solo viene etichettato ma non ha più uno stato in cui scappare. Perché vi trova gli stessi apparati, gli stessi quisling che gli impongono la stessa agenda

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun ott 08, 2018 23:02



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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » mar ott 09, 2018 14:47


Come riesci a conciliare la rivoluzione verde con l'aiuto alle industie fossili? Come mettere insieme la protezone ambientale con il sottrarsi all'accordo di Parigi che imponeva limiti? Come essere per la salvaguardia del pianeta insieme ala deregolamentazione dei gas di scarico per le auto? Sono o non sono misure anti ambientali?

Invece di dare una chiara risposta alle domande di sopra continui a girarci intorno. Addirittura anche la richiesta di un mondo piú verde fa parte di un mega progetto liberista? Da quando i liberisti sono contenti di vedere limiti alla libertá economica? Da quando i liberisti invocano una maggiore presenza dello stato nell'economia per portare avanti quei cambiamenti necessari per dare un futuro al pianeta? Da quando i liberisti sono diventati statalisti?CHe io sappio la cultura liberista vede solo il profitto come scopo sganciato da altre considerazione. Che io sappia i liberisti pensano che il mercato si autoregoli e troverá da solo la soluzione a questi problemi. Io invoco maggiori interventi dello stato, una tassazione maggiore sui fossili, una riduzione di consumi privati per sostituirli con investimenti pubblici per salvare il pianeta e divento liberista, mentre te che appoggi le misure che rimuovono i limiti all'inquinamento di Trump, in piena linea liberista, ti arroghi il titolo diun campione contro il liberismo. Per questa ragione tu puoi essere con chi vuoi da Upton Sinclair a Che Guevara, ma quello che conta é quello che sostieni. Fino ad ora hai sostenuto la Trickle down economy, la deregolamentazione, i tagli allo stato sociale e le politiche anti ambientaliste, tutte misure in piena linea con l'ideologia neoliberale.

Cosa centra il metoo con l'ambiente e soprattutto con quali argomenti io avrei introdotto il metto parlando di ambiente? Se me lo puoi dire perché non ho pensato minimamente al metoo. Come detto non m'interessa piú di tanto soprattutto quando diventa mezzo di battaglia politica piú che di conquista sociale.

Sui quella questione dei costi ambientaliti ho gia risposto ma con te repetita juvat. Non possiamo mettere i costi davanti al profitto perche no puó essere una scusa nei confronti delle prossime generazioni. (poi come da questo ragionamento riesci ad accusarmi di essere liberista rimane un mistero). I costi in realta sono una ragione in piú per una maggiore coordinazione a livello globale. Proprio perche c'é un costo, bisogna che quel costo non solo sia ripartito ma che non diventi un incentivo per attirare capitali. Per esempio ci potrebbero essere paesi che per attirare investimenti decidono di non far pagare il costo alle imprese disinteressandosi dell'ambiente.

Questo conglomerato di interessi esiste solo a livello europeo? Gli stati sovrani non ne sono immuni? Basta guardare l'Italia del dopoguerra che invece d'investire sulle ferrovie decise di investire sulle autostradi per favorire gli interessi di chi le autostrade le costruiva. Quando dico che il sovranismo é un ideologia é proprio per questo. Non sará un insieme di idee coerenti e ben definite, ma rimane un mezzo per darsi un'identitá e semplificare la realtá politica minimizzando gli argomenti contrari (vedi ambiente), accusare gli altri modelli politici di essere sbagliati indicando solo quello che non funziona (roaming, olio, banche etc) e dipingere il proprio modello senza macchia capace di risolvere tutti i problemi (no interessi). Ritorniamo al solito scontro tra piecemail e utopian engineering. Se questo ultimo ha causato solo disastri e proprio questa maniera di vedere le cose immuni alla critica.

Io ricordo di un Europa divisa dove regimi autoritari aiutavano altri regimi autoritari. Ricordo di un continente in continua guerra. Avró studiato da libri sbagliati.
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mar ott 09, 2018 15:52


Fate presto, abbiamo solo dodici anni di tempo. Entro il 2030 si toccherà il punto di non ritorno.
Immagine
Vediamo.

Nel frattempo, segnalo questo altro allarme
Immagine

Era del 1972 e diceva che il punto di non ritorno lo avremmo toccato “dopo dodici anniâ€

Alcune considerazioni:
1) Giocatevi il dodici primo estratto sulla ruota dello spin
2) O l’allarme del 1972 era una leggerissima imprecisione, oppure sono i nostri fantasmi che stanno scrivendo su NSB. Lascienza però potrebbe pure avvisarci che siamo morti dal 1984, ecchecazzo

L’evocazione di Che Guevara…uhm.
“Attenzione,, intervengo dall’Amsicora per segnalare l’autorete dello stopper del Cagliari.â€
Che Guevara soleva incitare i suoi al grido di “¡ o patria o muerte!†Non ricordo averlo mai sentito gridare “o mercato unico fondato su libera circolazione di merci fisiche, capitali, servizi e merci umane, o muerteâ€
Ma forse non ricordo bene perché sono trapassato nel 1984

Chi paga il costo dell’ecologizzazione?

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » mar ott 09, 2018 16:27


bariamo ha scritto:Fate presto, abbiamo solo dodici anni di tempo. Entro il 2030 si toccherà il punto di non ritorno.
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Vediamo.

Nel frattempo, segnalo questo altro allarme
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Era del 1972 e diceva che il punto di non ritorno lo avremmo toccato “dopo dodici anniâ€

Alcune considerazioni:
1) Giocatevi il dodici primo estratto sulla ruota dello spin
2) O l’allarme del 1972 era una leggerissima imprecisione, oppure sono i nostri fantasmi che stanno scrivendo su NSB. Lascienza però potrebbe pure avvisarci che siamo morti dal 1984, ecchecazzo

L’evocazione di Che Guevara…uhm.
“Attenzione,, intervengo dall’Amsicora per segnalare l’autorete dello stopper del Cagliari.â€
Che Guevara soleva incitare i suoi al grido di “¡ o patria o muerte!†Non ricordo averlo mai sentito gridare “o mercato unico fondato su libera circolazione di merci fisiche, capitali, servizi e merci umane, o muerteâ€
Ma forse non ricordo bene perché sono trapassato nel 1984

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Come riesci a conciliare la rivoluzione verde con l'aiuto alle industie fossili? Come mettere insieme la protezone ambientale con il sottrarsi all'accordo di Parigi che imponeva limiti? Come essere per la salvaguardia del pianeta insieme ala deregolamentazione dei gas di scarico per le auto? Sono o non sono misure anti ambientali? Come fai ad accusarmi di essere per il neoliberismo quando invoco la questione ambientale come limite al capitalismo?

La scienza non ha né una palla di vetro né un oracolo dove chiedere veritá. la scienza fa ipotesi che poi verifica sul terreno con esperimenti e osservazoni senza avere la certezza dei propri risultati. Dal 1972 ad oggi tante cose sono cambiate: abbiamo modelli piú sofisticati, abbiamo piú dati, abbiamo strumenti piú efficaci, abbiamo una conoscenza maggiore dell'ecosistema (nel 1972 per esempio non si conosceva bene il contributo degli oceani nella produzione di ossigeno) etc. Vogliamo negare che non si sono giá gli effetti di questo riscaldamento? Ancora una volta, al netto del riscaldamento globale, ci sono altri problemi ambientali: dalla scarsitá d'acqua e di altre risorse alla sicurezza alimentare, dal potenziale cancerogeno dell'aria che respiriamo all'acidificazione degli oceani che rendono i mari sempre meno pescosi e incapaci si dare vita ad un genere umano sempre piú numeroso. Siccome queste informazioni non entrano nella visione sovranista, meglio ignorare o tirare queste titoli di giornali. Neanche l'amministrazione Trump nega gli effetti del riscaldamento globale mentre qui ci si attacca a titoli di giornali di 30 anni fa.

Purtroppo la stampa con il loro tentativo di creare interesse a quello che scrivono insieme agli scienziati disperati di richiamare attenzione sul problema sono alla base della scarsa cultura scientifica della nostra epoca. Si concentrano sul senzionalismo invece sulla gravita della situazione. Ti preoccupa tanto la questione dell'olio e poi ignori il fatto che le nostre coltivazioni stanno diventatndo a rischio per la scarsita d'acqua e le temperature sempre piú alte.

Ancora sul costo dell'ecologia? Te lo ripeto con altre parole. Il fatto che ci sia un costo non significa che bisogna rinunciarvi. E'come dire, ho una malattia ma la cura costo troppo, preferisco morire. Direi un monumento all'intelligenza. Proprio perché c'e' un costo, questo non deve diventare uno strumento per fare dumping e permettere agli stati di sottrarsi ai propri obblighi per attirare investimenti. Il costo a livello economico diventa un problema se alcuni lo sostengono mentre altri si sottraggono creando una disparitá nella competizione. Quello sul costo ambientale é lo stesso discorso fatto dal capitale quando s'imponeva le otto ore o maggiori diritti per i lavoratori. il capitale diceva che queste misure e questi costi avrebbero ucciso l'economia perche imponevano un costo, guarda caso non é avvenuto perché i costi sono stati ripartiti. La rivoluzione verde non sará una favola (priva di costi) come alcuni sostengono e deve includere un cambiamento dei nostri consumi (non ci sono alternative) a cui pochi sono disponibili. La rivoluzione verde puó essere fatta solo con un grosso impiego di risorse pubbliche (alla faccia del mio presunto neoliberismo). Viviamo un periodo di stagnazione economica che puó essere rilanciata solo attraverso programmmi di spesa pubblica indirizzti alla trasformazione di questo pianeta. La secod aguerra mondiale pur rappresentando un costo ha permesso al capitalismo di uscire dalla crisi del 1929. Invece di una nuova guera, un massiccio impiego di risporse publiche ci permetterebbe di uscire dalla crisi del 2008 portando il pianeta alla rivoluzione verde.

Il bello che mi vedo accusare di neoliberismo da chi condivide il profitto come unico metodo per giudicare le politiche economiche perche ci sono dei costi. Parlo non solo di un maggiore intervento dello stato in economia per questa trasformazione ma rigetto l'idea della crescita continua o idel consumo come unica misura della ricchezza. Nonostante tutto questo vengo tacciato di neoliberismo. Invece chi sostiene la trickle down economy, le deregolamentazione, il taglio dei tassi ai piú ricchi e i tagli allo stato sociale si veste dei panni di nemico del neoliberismo accusando gli altri di essere dei Giannino senza saperlo. RImango sempre piú basito.

Stiamo parlando dello stesso CheGuevara che da Argentino andó a fare la rivoluzione a Cuba per morire in Bolivia nel nome di una rivoluzione internazionale? Lo stesso Che Guevara mosso da un idea d'internazionalismo terzomondista? Pensa che Fidel Castro gli ha dedicato un libro dal titolo: Che Guevara esempio di internazionalismo proletario. Probabilmente come sull'Europa mi sbaglio e parliamo di 2 Che Guevara diversi, oppure si pretende di descrivere le opinioni di una persona in base ad un singolo slogan.
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer ott 10, 2018 13:19


Come si concilia il ritorno alle fossili con la rivoluzione verde? Con un approccio laico, non da fedayn vittima di uno spin (rivoluzione verde). Guardando i dati e cercando di capire le dimensioni reali dei fenomeni. Da un lato uno che si è venduto il paltò di Napoleone e dall’altro uno che mantiene una promessa elettorale, che ha dei costi ecologici e dei benefici economici.
http://www.lavoce.info/archives/49177/o ... l-carbone/
Ma, veniamo allo spin.
E si, perché non riesci a riconoscere uno spin neanche se te lo dice chiaro e tondo in faccia: piacere, sono uno spin, mi chiamo “rivoluzione verdeâ€. Sono stato creato ad arte da quei signori che hanno investito tanti soldoni in plurime iniziative imprenditoriali (dalle auto elettriche all’hamburger vegetale di Bill).. Business as usual, con i suoi costi economici, ambientali e sociali.
Ti compri un auto euro2/euro3. Si chiamano così, perché leuropa, debitamente foraggiata da big car, ti ha assicurato che fossero ecocompatibili. Poi tornano i signori di big car. Contrordine, ora inquinano. Euro5 e euro6 sì che sono molto più pulite (sarà vero? O tra due anni saranno bombe ecologiche anche loro?)
Morale: la tua auto che hai pagato fior fiore di quattrini a quei signori che si sono fatti fare le leggi da Leuropa che ne garantivano l’ecocompatibilità (???), non vale più un c***o. Anzi ti proibisco di usarla. Si chiama patrimoniale sui poveri. Big car ha già incassato e si accinge ad incassare ancora di più con la “rivoluzione verde†che ti sta tanto a cuore.
http://www.ilsussidiario.net/News/Motor ... ri/842522/
Quello che i bevitori di spin non comprendono è che ogni attività umana ha un costo. Economico, ambientale e sociale (uno sguardo alle miniere africane di litio, proprio no? Un pensiero allo smaltimento delle batterie al litio?) Si tratta solo di capire chi lo paga e quanti benefici riceve in cambio.
Ma, obnubilato dalle parole d’ordine liberiste (“rivoluzione verdeâ€), non lo capisci. Pensi che questa volta sia diverso e che non sia business. Quando sui msm parte una campagna del genere vuol solo dire che qualcuno ha investito tanti soldi. E il verde ambiente gli serve solo per fare marketing.
Detto questo, una domanda finale: Trump ha chiesto ed ottenuto il voto degli elettori sul ritorno al fossile. C’è solo un modo per impedirglielo. Eliminare la democrazia. Che è il sogno latente (neanche tanto) dei globalisti ad uso e consumo delle élites. E io sto sempre più con Upton Sinclair

O patria o muerte. Rivoluzione Inter-nazionale. Ossia tra Stati Sovrani, liberati dal giogo delle multinazionali. Hai presente quelle che allignano nel carrozzone a te tanto caro?

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer ott 10, 2018 14:02


Postilla: quando devo scrivere e spiegare per l’ennesima volta che Inter-nazionalismo, che presuppone relazioni tra Stati Sovrani, e globalismo/cosmopolitismo che viceversa postula cessioni di sovranità, non sono la stessa cosa, anzi sono concetti opposti, mi sento come Troisi che prova a spiegare a Leonardo le regole della scopa. Divertente, ma alla fine stanca.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » gio ott 11, 2018 14:00


Salari reali in crescita 0,3 % m/m a settembre
https://www.bls.gov/news.release/pdf/realer.pdf

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » gio ott 11, 2018 21:27


Houston, abbiamo un problema. Grosso.
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Accade che un commentatore della politically correct CNN chiami negro, sì, avete capito bene, n-e-g-r-o, Kany West, solo perché colpevole di appoggiare Trump.
Sono impazziti.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » gio ott 11, 2018 22:15


Mi gioco la napoletana a denari. Che poi Napoli (ma soprattutto Recanati) ci stà tutta.
“La patria moderna dev’essere abbastanza grande, ma non tanto che la comunione d’interessi non vi si possa trovare, come chi ci volesse dare per patria l’Europa. La propria nazione, coi suoi confini segnati dalla natura, è la società che ci conviene. E conchiudo che senza amor nazionale non si dà virtú grandeâ€.

P.S. Rosencrantz, 35007 e chiunque altro legga. Mi dovete 30 euro l’ora. Tanto prendono i professori d’Italiano che dánno ripetizioni. Per fortuna, una delle mie figlie non ne ha bisogno. Lei ha bisogno di paterne mazzate. Non per lo sciopero, indetto, tra l’altro, contro l’alternanza scuola lavoro e...i calcinacci che cadono in classe. Tutto giusto. No, merita paterne mazzate perché chi l’ha convinta non è quel sovranista del padre. Ma, qui vi dovete fare una padellata di cazzi vostri

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » ven ott 12, 2018 12:41


Prima di tutto  faccio presente che il concetto di rivoluzione verde lo hai portato tu attraverso il link del sole del 24 ore sull'Italia. Da qui la mia domanda su come conciare la rivoluzione verde e Trump. Non credo nella rivoluzione verde portata dal mercato e trovo strano che te ne esci con sta storia dello spin che avrei bevuto dopo aver parlato pagine e pagine di interessi privati?  Pensi veramente che nin sappia che dietro la rivoluzione verde ci siano anche interessi? Secondo perche' mi sono soffermato sull'intervento degli stati? Come fai ad accusarmi di liberismo quando invoco un intervento radicale dello stato?Perche' secondo te ho parlato di cambiamenti radicali dei consumi? Come pensi di conciliare l'accusa di non vedere gli interessi privati dietro la rivoluzione verde con le mie affermazioni di limitare il profitto per salvare il pianeta? Io parlo contro valori mercantilisti e tu mi accusi di tutto il contrario?  Parlo dell'inabilita' del mercato di risolvere il problema ambientale, e poi parli di questi interessi parte integrante del mercato? Ho l'impressione che nemmeno leggi quello scrivo. Come speszo ti capita, attacchi le persone, ignorando quello che veramente dicono.

La cosa divertente e' la seguente. Dici di essere con Siclair, contro il liberismo e mi accusi di essere un Giannino a mia insaputa Poi parlando di ambiente tira fuori argomenti pienamente in linea con il liberismo concentrandosi sul costo che pone limiti al profitto. Non male ma pienamente in linea con uno che ha difende le politiche di Trump in piena sintonia con la trikle down economy. Io parlo di una cambiamento sostanziale delle dinamiche alla base del capitalismo moderno partendo dai consumi e vengo accusafo di asinistra. Parlo di cambiare i consumi da privati a pubblici per aumentare gli investimenti destinati alla salvagardia del pianeta e divento liberista mentre chi appoggia un miliardario al potere che si e' arricchito attraverso le politiche neoliberiste diventa un campione delle classi medie. Un capolavoro Orwelliano. Il pianeta non verra' salvato dal mercato o da un approccio laico (vorrei tanto sapere cosa intendi con  questo in concreto). Il pianeta si salva uscendo fuori da concetti economici imposti da un capitalismo senza regole che conosce solo il profitto come temine per valutare le politiche economiche.

Ora non solo dai lezione di liberismo ma vuoi dare anche lezioni di democrazia. Siccome gli americani hanno votato Trump e le sue politiche   antiambientiste, se  critico queste politiche sono antidemocratico in linea con gli interessi delle mutinazionali. Che io sappia la democrazia si basa sulla possibilita' ci criticare il potere (Orwell ancorauna volta ne sarebbe fiero) il voto non e' un bagno purificatore che crea totemm immuni dalla discussione. Ne' tantomeno da patenti di verita'.

Proprio perche'le multinazionali sono forti, capaci di ricattare stati attraverso la loro forza e capacita' di dirottare capitali c'e' la necessita' di creare un potere politico capace di controbilanciare il potere finanziario globale anche attraverso cessioni di sovranita'. Ho l'impressione che si confondono i mezzi con gli obbiettivi proprio per quella foga ideologica. Parli di atteggiamento laico riguardo l'ambiente (da capire ancora cosa s'intende) e poi assumi posizioni ideologiche in politica dimenticando l'obbiettivo e difendendo il mezzo per arrivare a degli obbiettivi che si sono dimenticati nel frattempo. Per difendere il sovranismo (che puo' anche essere la suzione al problema) assumiamo posizioni che peggiorano il problema a cui si vuole trovare la soluzione. Pur di difendere Trump in quanto campione del sovranismo (sembra sia perfetto e non faccia errori) abbiamo difeso misure che aumentano la disuguaglianza (mentre chi e'per l'uguaglianza diventa asinistra),  che hanno aumentato la finanziarizzazione dell'economia, incentivato la deregolamentazione, che hanno limitato i controlli sulla finanaza etc. Alla fine si dimentica il problema per innamorarsi della soluzione proposta. Lo ripeto, suluzione che puo' funzionare (personalmente non credo perche'non prende in considerazione l'evoluzione del capitalismo) ma che diventa un ostacolo al raggiungimento dell'obbiettivo perche' la difesa della propria posizione ideologica (mezzo) diventa piu'importante della soluzione del problema. Da qui l'incapacita' anche di accettare le opinioni degli altri (che non significa condividerle) carcando di sminuire la persona accusandoli di essere dei Gianni o degli Hayes a propria insaputa, parlando di cerini in mano, di splin etc. Si danno lezioni di democrazia dimenticando che la democrazia e' soprattutto 'una battaglia di idee e che le idee sono separate dagli individui. Quando non ci si limita ad accare le idee ma si attaccano le persone o indicando chi la pensa in maniera diversa diventa un nemico, la democrazia inizia a indebolirsi. Questa e' la ragione per cui i sovranisti sono spesso e volentieri per democrazie illiberali e allergici a qualsiasi critica. Parlando di un interesse nazionale che nega interessi variegati all'interno di un paese, confondendo slesso stato con popolo, assumendosi il ruolo di soli interpreti di cio' che il popolo ha bisogno e tacciando chi la pensa in maniera diversa di essere amici di Soros o delle multinazionali, si deligittima l'altro. Trump e' un chiaro esempio di cio' e chi lo critica viene magicamente accusato di essere in combutta con poteri globalisti per distruggere la democrazia.

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