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Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » gio giu 14, 2018 20:43


Torniamo un attimo alla geopolitica. Proviamo a capire che sta succedendo dopo il g7
Qui una chiave di lettura che proviene dall’associazione che ha consegnato al paese un deputato, un senatore ed un sottosegretario
http://www.asimmetrie.org/opinions/non- ... -germania/

CIANURO

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda CIANURO » gio giu 14, 2018 20:57


CIANURO ha scritto:DIVERSI DA CHI?

La retata romana porta la questione morale nel cuore dei due partiti che hanno appena dato vita al governo: i 5Stelle e la Lega. E questa è la vera novità dell’indagine: che ci siano di mezzo pure esponenti Pd e Forza Italia non è più una notizia. Le responsabilità penali, come sempre, le accerterà il giudice se e quando la Procura le porterà sul suo tavolo con una richiesta di rinvio a giudizio. Quelle etiche e politiche si possono già intuire dall’ordinanza del gip, con le accuse ad arrestati e indagati e con alcuni fatti ritenuti penalmente irrilevanti che però sono politicamente rilevantissimi. C’è un costruttore romano, Luca Parnasi, chiamato dalle giunte Pd Marino e Zingaretti a costruire lo stadio della Roma a Tor di Valle, con una mega-speculazione tutt’intorno. Quando i giochi sembrano fatti, nel 2016 i 5Stelle vincono le Comunali e s’insediano al Campidoglio con Virginia Raggi e la sua squadra. Non sono contrari allo stadio, ma alla speculazione. Dopo un anno di tira-e-molla in Conferenza dei servizi, nel 2017 la giunta Raggi convince la Roma e Parnasi a dimezzare le cubature.

Intanto Parnasi, rampollo di una famiglia di palazzinari abituata – come altre – a ungere le ruote della politica, lubrifica gl’ingranaggi alla vecchia maniera. Non solo a Roma, ma anche a Milano, dove ambisce a costruire lo stadio del Milan. Lì – per tenersi buono, così dice lui, tutto il centrodestra – regala 250 mila euro alla onlus Più Voci, vicina alla Lega di Salvini, che pare l’abbia utilizzata come cassaforte alternativa a quella del partito sequestrata dai giudici dopo le condanne di Bossi e Belsito per la nota rapina di fondi pubblici. Parnasi offre anche una casa a uno del Pd, che però rifiuta: si chiama Pierfrancesco Maran e merita una menzione, in un paese dove i politici che rifiutano favori sono merce rara. Il finanziamento a Più Voci non è illecito, ma non è trasparente perché onlus e fondazioni, anche se legate a partiti, possono schermare i donatori con la scusa della privacy. Poi – sempre per l’accusa – Parnasi promette incarichi professionali per 100 mila euro e procura “buona stampa†(tramite l’eterno faccendiere piduista Bisignani) a Luca Lanzalone, detto Mister Wolf. Avvocato genovese che ha lavorato per Beppe Grillo, Lanzalone è diventato intimo di Casaleggio, che l’ha inviato come consulente prima a Livorno per aiutare la giunta Nogarin a salvare dal crac la municipalizzata dei rifiuti, poi a Roma per assistere la giunta Raggi nel ginepraio dello stadio. Infine è diventato presidente di Acea, il colosso misto dell’acqua e dell’energia, in quota Campidoglio.

E di lì, proprio in questi giorni, consigliava il M5S per le nomine pubbliche. In attesa di capire se Mr Wolf abbia commesso reati (è dubbio che sia assimilabile al pubblico ufficiale o all’incaricato di pubblico servizio), se davvero si fece promettere incarichi da Parnasi, si è posto in palese conflitto d’interessi. E si deve dimettere da Acea, non solo perché si trova agli arresti. Più marginale appare la posizione del capogruppo M5S Paolo Ferrara, accusato di aver chiesto al costruttore un progetto gratuito per il restyling del lungomare di Ostia: un’opera pubblica, non una faccenda privata come quelle contestate invece al consigliere regionale del Pd Michele Civita (la promessa di assunzione del figlio) e dei forzisti capitolini Adriano Paolozzi (25 mila euro con fatture false) e Davide Bordoni (promesse di somme imprecisate). La giunta Raggi, che deliberò lo stadio dimezzato, non è coinvolta: o Parnasi ha trovato le porte chiuse, o non ci ha neppure provato.

Diversamente da altri partiti, M5S e Lega non gridano al complotto togato, all’accanimento giudiziario o alla giustizia a orologeria. Salvini però difende Parnasi, dicendo che è una persona perbene, anche se dalle carte risulta tutt’altro. Di Maio ripete che nei 5Stelle chi sbaglia paga e attiva probiviri. Ma se i due azionisti del governo Conte vogliono dimostrarsi diversi dagli altri, non possono accontentarsi di così poco. Salvini, ora che Parnasi è in carcere per corruzione, deve restituirgli i 250 mila euro versati alla onlus leghista. E pubblicare nomi e importi degli altri donatori. I 5Stelle devono cacciare Lanzalone da Acea, dopo aver preteso l’elenco di tutti gli incarichi professionali ricevuti da quando lavora per loro, per verificare e stroncare altri eventuali conflitti d’interessi. E guardarsi da figure ibride come la sua, destinatarie di ogni genere di attenzione e tentazione. Ma non basta: la maggioranza giallo-verde ha i numeri in Parlamento per fare in modo che scandali del genere non si ripetano, o almeno per renderli più difficili. Come? In tre modi.

1) Riformare la legge Letta che consente ai partiti di occultare i finanziamenti privati fino a 100 mila euro dei donatori che vogliono restare nell’ombra; ed eliminare l’ipocrisia della privacy che copre i foraggiatori delle fondazioni, delle onlus e delle altre associazioni legate a partiti e a singoli politici, aiutandoli ad aggirare l’obbligo di trasparenza sui finanziamenti. Ciascuno può ricevere tutti i soldi che vuole, purché lo dichiari nell’apposito registro in Parlamento, consultabile da tutti i cittadini elettori.

2) Introdurre l’agente sotto copertura che s’infiltri nella PA per testare l’integrità di chi ricopre pubbliche funzioni e di chi vi si rapporta.

3) Varare la legge sui conflitti d’interessi, che faccia tesoro del caso Lanzalone: nessuno oggi può sapere quali incarichi riceve, e da chi, nella sua attività privata, un dirigente pubblico o parapubblico. Una legge seria deve creare un’anagrafe patrimoniale per chiunque tocchi un solo euro di denaro pubblico. Da questi atti si distingue un “governo del cambiamento†da un governo come gli altri.


(Marco Travaglio)
L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » gio giu 14, 2018 21:14


Per la gioia di molti utenti di questo sito c’è l’asinistra
Immagine
Ma, fortunatamente c’e anche la Sinistra
https://www.latinacorriere.it/2018/06/1 ... s-sankara/

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » gio giu 14, 2018 21:30


To whom it may concern. La linko a mio rischio e pericolo perché non so se è un fake. Ma, in tempi di savianismo dilagante, sarebbe un brigante e mezzo a brigante
https://www.tempi.it/io-arrivata-in-ita ... ha-ragione

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda CIANURO » sab giu 16, 2018 2:04


Stadio della Roma, Parnasi: “Sto a fa’ il governo†(con Giorgetti e Lanzalone)

Il 12 marzo il sottosegretario e il presidente di Acea si vedono a casa del costruttore arrestato. Che - come scrivono gli investigatori - chiede all'avvocato “se Luigi (Di Maio, ndr) sa del lavoro fatto con Giancarlo (Giorgetti, ndr). Il consulente dice di sì. I due concordano che questa cosa sia stata utileâ€. Il capo politico del M5s fa sapere che non sente parlare dell'imprenditore da oltre un anno

Luca Parnasi non è un imprenditore qualunque. È l’immobiliarista romano che discute dell’accordo di governo tra M5s e Lega, ma anche dei ministeri. A casa sua si siedono allo stesso tavolo le due forze politiche vincenti. O almeno così Parnasi – ora in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione – si vanta al telefono con un suo collaboratore: “Il governo lo sto a fa io, ehâ€.

È il 12 marzo 2018, quando a casa Parnasi si incontrano Luca Lanzalone, pentastellato, presidente Acea (detenuta al 51% da Roma Capitale) e ora ai domiciliari per corruzione, e Giancarlo Giorgetti, uomo forte della Lega fresco di nomina a sottosegretario con delega per autorizzare l’impiego degli aeromobili di Stato. La vicenda emerge dalle carte dell’inchiesta dei pm romani Ielo e Zuin, sfociata negli arresti di due giorni fa.

Gli investigatori risalgono a questo incontro perché il 9 marzo Parnasi ne parla con Lanzalone. “La vicenda – è scritto negli atti della Procura – assume ulteriore rilievo in ragione delle disposizioni impartite da Parnasi ai suoi sodali affinché le operazioni di infiltrazione abbiano successo, con i conseguenti vantaggi economici che deriverebbero al gruppo imprenditoriale/criminaleâ€. L’immobiliarista conosce bene l’importanza dell’operazione politica, tanto che chiede al suo commercialista di essere particolarmente preciso.

Dice Parnasi: “Ma poi abbiamo qua, altri 22 mila euro della campagna (elettorale, ndr). Scusami, tu qui non hai messo le cose, Lega e Eyu (Fondazione del Pd, ndr) Lega e Eyu li paghiamo ad aprileâ€. Chiede il professionista: “Si ma certo, mi aspettano loro, che non sei convinto?†E l’immobiliarista: “No, sono convinto, è solo di essere precisissimi che in questo momento io mi sono (…) Il governo lo sto a fare io, non so se ti è chiaro questa situazioneâ€. Ma Lanzalone e Parnasi vengono intercettati più volte mentre parlano di politica. Ad esempio, il 6 aprile i due si incontrano: l’immobiliarista dice di aver incontrato “stamattina tale Giancarlo in aeroporto†e aggiunge “che una non meglio specificata cosa va chiusa velocemente perché l’altro Matteo martedì o mercoledì si incontrerà col Cavaliere. Continua dicendo che Giorgetti gli avrebbe detto che il contratto (proposta politica per un contratto di Governo avanzata dal M5s, ndr) va firmato subito, perché loro sono di Varese mentre ‘lui’ (evidentemente Di Maio Luigi, ndr) è di Pomigliano D’Arcoâ€. Tra le risate, Lanzalone – per i pm è il consulente di fatto del Campidoglio – “dice che c’è una spinta forte dai media ad andare verso il Pd e non verso il centrodestraâ€.



Oltre le alleanze, secondo i Carabinieri, i due discutono anche dei futuri ministeri: “Parnasi propone una persona terza superpartes, poi spartendo i vari ministeriâ€. Poi l’argomento torna sulla cena dell’accordo M5s-Lega, quella del 12 marzo 2018, sostenendo che anche Di Maio ne era a conoscenza.

Parnasi chiede a Lanzalone “se Luigi (Di Maio, ndr) sa del lavoro fatto con Giancarlo (Giorgetti, ndr) e Lanzalone dice di sì. I due concordano che questa cosa sia stata utileâ€. Di Maio, interpellato dal Fatto, fa sapere che non sente parlare di Parnasi da oltre un anno, da quando si chiuse la vertenza sullo stadio di Roma e di non aver mai saputo di cene sul governo in casa del costruttore con Lanzalone e Giorgetti. Di Maio fa anche sapere che nelle ultime settimane i rapporti con Lanzalone si erano esauriti: il consulente puntava alla guida di Cdp e prendeva iniziative politiche non concordate con i vertici.

Ma l’immobiliarista è ben visto dalla politica grazie ai finanziamenti. I magistrati non hanno ancora verificato la liceità dei numerosi contributi. Scrivono i pm: “Parnasi incarica il sodale Gianluca Talone di eseguire delle operazioni sui conti societari citando alcuni partiti politici quali destinatari di tali movimenti bancariâ€. Cripticamente si parla di “tavoliâ€, anche se per i pm intendeva “cene da organizzare con candidati politiciâ€. Ad un certo punto per esempio l’immobiliarista dice: “Alla Lega c’abbiamo cento e centoâ€, secondo i magistrati “affermando che è possibile utilizzare due società del gruppoâ€.

L’Espresso si era già occupato di finanziamenti “verdi†dell’imprenditore risalenti al 2015, in particolare dei 250 mila euro alla onlus di area leghista “Più Vociâ€. Parlando di questa erogazione – che i magistati ritengono lecita – con un collaboratore, Parnasi il 26 marzo “precisa†“di creare una giustificazione contabile retrodatata in virtù della quale sia possibile sostenere che l’erogazione sia avvenuta in favore di Radio Padaniaâ€. I pm disporranno verifiche su questo e altri contributi.

(Marco Lillo e Valeria Pacelli, Il Fatto Quotidiano)

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » sab giu 16, 2018 9:19


Eh già, il copione è quello solito. Non riuscendo con stampa e tv a reti unificate e con gli ormai screditati paladini senza contraddittorio, si parte con la quinta colonna. Un po’ come negli Usa con Trump e l’inchiesta di Mueller su #hastatoPutin (a proposito sono usciti gli esiti della pur edulcorata inchiesta sui misfatti pro Clinton del FBI in campagna elettorale. È inutile che cerchiate sui giornaloni italiani. Non ne troverete traccia)
Epperò, le notizie vanno date. Tutte.
Qui il controcanto, da parte di una delle ultime voci non allineate al pensiero unico o unico pensiero.
https://www.laverita.info/parnasi-eyu-2578391018.html
Ma, ma, ma...è il giornale di Belpietro, uomo di Silvio Abberluscone
No. Belpietro non è più di Silvio Abberluscone. Abberluscone sta riposizionando i suoi media. Dopo le elezioni, ha fatto fuori tutti i populistiiii dalle sue TV. Ultimo, Mario Giordano sostituito con il piddino Gerardo Greco a Rete 4. Un piddino a Rete 4....Non vi fa riflettere questa cosa?

In questo asfittico panorama dei media italiani (dove per trovare un minimo di equilibrio devi leggere Belpietro....non so se mi spiego) c’è una buona notizia. Per ora in Italia non è passato il ddl contro le fakenews
Qui un’ottima spiegazione, con numeri e dati, di cosa si nasconda dietro la crociata contro le fakenews
http://ilpedante.org/post/il-ministero-della-verita

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda KEVINILCONDOR » sab giu 16, 2018 11:46


non capisco dove vuoi parare... dovreste smetterla voi grillini ogni volta che c'è qualcosa che vi riguarda negativamente di dire.. e ma anche il pd...e ma Berlusconi il pregiudicato...
se fate i duri e puri la minima macchia vi rende uguale agli altri che tanto odiate senza due pesi e due misure.
se poi anche il fatto Quotidiano lo si definisce nemico del m5s stiamo proprio alle comiche

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda 22 » sab giu 16, 2018 12:01



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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » sab giu 16, 2018 15:04


KEVINILCONDOR ha scritto:non capisco dove vuoi parare... dovreste smetterla voi grillini ogni volta che c'è qualcosa che vi riguarda negativamente di dire.. e ma anche il pd...e ma Berlusconi il pregiudicato...
se fate i duri e puri la minima macchia vi rende uguale agli altri che tanto odiate senza due pesi e due misure.
se poi anche il fatto Quotidiano lo si definisce nemico del m5s stiamo proprio alle comiche

Capito tutto, eh? Allora, per me i grillini sono i cinquestalle. Vedo come il fumo negli occhi il reddito di cittadinanza perché è una misura che determinerà inevitabilmente tensioni al ribasso sui salari. Trovo che l’argomento casta, cricca, corruzzzzzione, tanto caro ai 5stalle, sia una delle più formidabili armi di distrazione di massa partorite dalle élites. Racconta Crosetto, senza finora essere mai stato smentito, che il libro “La Casta†dovesse servire per lanciare la discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo...
Ho votato Rizzo, non potendo votare Fassina perché è finito in quella liberista minestra riscaldata che è Leu.
Alla prossima voterò Salvini (flat tax, ruspe e tutto) perché occorre massa critica per conferire finalmente nel bidone dell’indifferenziato l’asinistra, ossia uno dei più subdoli grimaldelli a disposizione dell’ordoliberismo.
Dove voglio andare a parare? Provo a richiamare la vostra attenzione sul problema fondamentale che abbiamo in Italia: l’informazione orwelliana. È devastante come l’esempio sopra menzionato dimostra.
Nel solo settore macroeconomico, che è quello che più mi interessa, non si contano più le fakenews che giornali e talk diffondono a senso unico. In questo momento, l’obiettivo è quello di salvaguardare il progetto euro che, ormai, sempre più persone iniziano a comprendere essere un formidabile strumento ordoliberista di travaso di ricchezza dai ceti (e dai paesi) più deboli verso i ceti (ed i paesi) più ricchi.
E allora, bisogna far credere alle persone che con la lira stessimo peggio, cosicché dobbiamo fare austerità (i compiti a casa, ossia l’unico modo per restare nell’euro) per meritarci il radioso futuro assicuratoci dalla moneta unica.
Esempi quanti ne volete.
Ogni tanto, però, vengono presi con le mani nel sacco.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -74749.htm
Ancora qualche giorno fa, la sig.ra De Romanis, sedicente economista, autrice de “l’austerità fa crescere†(richiama tanto arbeit macht frei), nonché moglie dell’ex membro della Bce Bini Smaghi, ha detto in televisione che Monti ha abbassato il debito pubblico.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 175484.htm
Peccato fosse una balla. Lei, poi, si è scusata. In televisione forse? No, su Twitter.
Non poteva finire così perché la balla era troppo grossa.
Sicché, il giorno dopo la stessa trasmissione ha fatto la doverosa rettifica. Ovviamente senza citare il nome di chi avesse detto la puttanata.
https://twitter.com/agorarai/status/1003895875683438593
Ecco, forse a voi non parrà importante, ma lo stato dell’informazione italiana è un problema gravissimo. Se per trovare dati veri bisogna andarseli a cercare su Dagospia siamo veramente alla frutta.
"Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato"

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda bariamo » dom giu 17, 2018 10:02


E dopo l’economia, la riscrittura della Storia. Oggi scopriamo che l’Italia ha perso la prima guerra mondiale. Fonte? Una sindacalista (e che te lo dico a fare) laureata in Storia
https://www.youtube.com/watch?v=QM7efPc ... e=youtu.be
Altra fonte, l’immancabile giornalista che predica l’altrettanto immancabile necessità dell’ulteriore cessione di sovranità in favore dell’Europona che salverà l’italietta stracciona
http://www.rai.it/dl/tg3/rubriche/Publi ... 0a34.html# min. 21:00

Qui il senso dell’operazione di riscrittura della Storia in corso ("Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato")
https://scenarieconomici.it/la-falsific ... -mondiale/

E questo è il Fassina che avrei votato
https://ofcs.report/politica/stefano-fa ... lo-savona/

Meh, questo è l'ultimo post in questo topic. Non vi tedierò oltre. Vi lascio alle vostre dicotomie facili facili. Pancia vs. cervello, ignoranti vs. acculturati. Sono espressione di una supposta superiorità morale e/o culturale. Appunto, supposta. E lo capirete quando la deflazione salariale (le rifooorme) busserà alla vostra porta.

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda CIANURO » ven giu 22, 2018 11:55


Bisogna schierarsi

Di fronte al proditorio attacco fatto da Matteo Salvini al cittadino Roberto Saviano io penso che abbiamo il dovere morale ed etico prima ancora che politico di schierarci. Ci dobbiamo schierare contro questo personaggio che ha fatto dell'insulto, della calunnia e della bugia la propria propaganda politica. Intendiamoci quasi tutti i politici alimentano la loro propaganda con bugie ma la calunnia e l'insulto non sono cose che fanno tutti i politici, perchè le calunnie e le bugie portano pari pari al Fascismo. Fu Goebbels a dire: calunniate, calunniate, qualcosa resterà sempre e in Italia questo modo di fare propaganda lo abbiamo visto in funzione fino a ieri e aveva un nome e un cognome ben precisi, si chiamava: metodo Boffo.
Questo metodo fatto dai giornali, anzi dal Giornale, grancassa della destra nazionale, stava a testimoniare che i metodi e i fini stessi della destra non sono mai cambiati da quando c'era la svastica. Il problema si è accentuato con Salvini perchè Salvini porta la calunnia, aldilà che contro gli ultimi ossia i migranti, anche contro persone che non possono difendersi come Saviano che vive sotto scorta perchè ha parlato e ha scritto della criminalità organizzata. Problema num1 in Italia.

L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda Tuco » ven giu 22, 2018 12:38


CIANURO ha scritto:Bisogna schierarsi

Di fronte al proditorio attacco fatto da Matteo Salvini al cittadino Roberto Saviano io penso che abbiamo il dovere morale ed etico prima ancora che politico di schierarci. Ci dobbiamo schierare contro questo personaggio che ha fatto dell'insulto, della calunnia e della bugia la propria propaganda politica. Intendiamoci quasi tutti i politici alimentano la loro propaganda con bugie ma la calunnia e l'insulto non sono cose che fanno tutti i politici, perchè le calunnie e le bugie portano pari pari al Fascismo. Fu Goebbels a dire: calunniate, calunniate, qualcosa resterà sempre e in Italia questo modo di fare propaganda lo abbiamo visto in funzione fino a ieri e aveva un nome e un cognome ben precisi, si chiamava: metodo Boffo.
Questo metodo fatto dai giornali, anzi dal Giornale, grancassa della destra nazionale, stava a testimoniare che i metodi e i fini stessi della destra non sono mai cambiati da quando c'era la svastica. Il problema si è accentuato con Salvini perchè Salvini porta la calunnia, aldilà che contro gli ultimi ossia i migranti, anche contro persone che non possono difendersi come Saviano che vive sotto scorta perchè ha parlato e ha scritto della criminalità organizzata. Problema num1 in Italia.


Vedo lo stesso identico errore commesso per un ventennio con Berlusconi, la rincorsa di questi personaggi sul loro campo e la demonizzazione personale che ne viene fuori. Se la storia insegna qualcosa bisognerebbe capire che questi discorsi non portano da nessuna parte, che scomodare il fascismo ed il nazismo, non regge. Non regge anzitutto perchè non lo sono e poi perchè comunque alla gente non gliene frega nulla, questa la realtà.
Si parla di sicurezza e legalità inseguendo la destra reazionaria sui temi che loro sono riusciti ad imporre nell'opinione pubblica quando invece bisognerebbe avere il coraggio di discutere di mafie e di criminalità organizzata che in questo paese, nonostante il lavoro quotidiano di chi è preposto, non è mai abbastanza anzi, oggi è un discorso totalmente scomparso dai dibattiti. Eppure ci sono ancora intere zone del paese in mano alle mafie, c'è un economia inquinata e soffocata dalle mafie. Il problema si estende e non è più solo di rispetto della legge e di controllo del proprio territorio(quartieri e zone delle nostre città), di sicurezza dei cittadini, ma anche poi di economia e lavoro, quelli che ne restano soffocati e che mancano. Ci sono problemi e questioni in questo paese che la destra reazionaria ignora volutamente perchè non da loro consenso, li c'è la risposta.
ps:l'aver minacciato di togliere la scorta a saviano è segno di nervosismo e debolezza, non a tutti gli elettori della destra è piaciuta.

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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda CIANURO » ven giu 22, 2018 14:15


Tuco ha scritto:
CIANURO ha scritto:Bisogna schierarsi

Di fronte al proditorio attacco fatto da Matteo Salvini al cittadino Roberto Saviano io penso che abbiamo il dovere morale ed etico prima ancora che politico di schierarci. Ci dobbiamo schierare contro questo personaggio che ha fatto dell'insulto, della calunnia e della bugia la propria propaganda politica. Intendiamoci quasi tutti i politici alimentano la loro propaganda con bugie ma la calunnia e l'insulto non sono cose che fanno tutti i politici, perchè le calunnie e le bugie portano pari pari al Fascismo. Fu Goebbels a dire: calunniate, calunniate, qualcosa resterà sempre e in Italia questo modo di fare propaganda lo abbiamo visto in funzione fino a ieri e aveva un nome e un cognome ben precisi, si chiamava: metodo Boffo.
Questo metodo fatto dai giornali, anzi dal Giornale, grancassa della destra nazionale, stava a testimoniare che i metodi e i fini stessi della destra non sono mai cambiati da quando c'era la svastica. Il problema si è accentuato con Salvini perchè Salvini porta la calunnia, aldilà che contro gli ultimi ossia i migranti, anche contro persone che non possono difendersi come Saviano che vive sotto scorta perchè ha parlato e ha scritto della criminalità organizzata. Problema num1 in Italia.


Vedo lo stesso identico errore commesso per un ventennio con Berlusconi, la rincorsa di questi personaggi sul loro campo e la demonizzazione personale che ne viene fuori. Se la storia insegna qualcosa bisognerebbe capire che questi discorsi non portano da nessuna parte, che scomodare il fascismo ed il nazismo, non regge. Non regge anzitutto perchè non lo sono e poi perchè comunque alla gente non gliene frega nulla, questa la realtà.
Si parla di sicurezza e legalità inseguendo la destra reazionaria sui temi che loro sono riusciti ad imporre nell'opinione pubblica quando invece bisognerebbe avere il coraggio di discutere di mafie e di criminalità organizzata che in questo paese, nonostante il lavoro quotidiano di chi è preposto, non è mai abbastanza anzi, oggi è un discorso totalmente scomparso dai dibattiti. Eppure ci sono ancora intere zone del paese in mano alle mafie, c'è un economia inquinata e soffocata dalle mafie. Il problema si estende e non è più solo di rispetto della legge e di controllo del proprio territorio(quartieri e zone delle nostre città), di sicurezza dei cittadini, ma anche poi di economia e lavoro, quelli che ne restano soffocati e che mancano. Ci sono problemi e questioni in questo paese che la destra reazionaria ignora volutamente perchè non da loro consenso, li c'è la risposta.
ps:l'aver minacciato di togliere la scorta a saviano è segno di nervosismo e debolezza, non a tutti gli elettori della destra è piaciuta.


Io mi sono laureato in storia della mafia, parlando nello specifico dei legami tra COSANOSTRA americana e quella italiana per quanto concerne il periodo 1943-1948 con la strage di Portella della Ginestra, primo esempio di come le stragi entrarono a far parte del gioco politico italiano, ben prima della famosa e famigerata "strategia della tensione" e che venne colpevolmente dimenticata, perché aveva, quale unica colpa, quella di essere stata fatta contro dei meridionali, siciliani, per giunta, che potevano benissimo essere ammazzati e cancellati dal gioco "democratico". Tutto questo in virtù di quella "strana" democrazia che noi abbiamo avuto dalla fine della guerra in poi e che io ho chiamato "democrazia bloccata" in un mio articolo pubblicato anche su solobari e che fu frutto delle mie riflessioni, dopo essere stato ad una conferenza che aveva come relatore l'onorevole Gero Grassi che fa onore alla nostra terra e che è stato presidente della commissione stragi nella precedente legislatura.
Mi sono specializzato nella storia della criminalità barese: 1943-1967 con uno studio fatto grazie alla documentazione fornitami dall'archivio di stato di Bari per dimostrare che la nostra Puglia, Bari e la provincia di Bari, in particolar modo, non avevano alcuna tradizione mafiosa e non era e non è destinata, fatalmente come vorrebbero alcuni, ad un avvenire ma.fioso, semplicemente perché non è così e questo lo si può dire, con le carte alla mano sbugiardando quelli che ci vorrebbero mafiosi, perché tutti i meridionali sono mafiosi come hanno urlato i pagliacci leghisti fino all'altro ieri.
Ho fatto e faccio lezioni di storia della mafia, nella mia modestissima qualifica di professore di storia e filosofia, non sono solo quello, ma sono anche quello, come chiese di fare il giudice Paolo Borsellino poco prima di morire. Sono perfettamente consapevole che la vita me l'hanno cambiato quegli uomini con il loro sacrificio e il loro impegno e se tu avessi visto con i tuoi occhi, come li ho visti io, quest'anno i ragazzi di un primo superiore capire, finalmente, cosa sia la mafia dopo un mio corso monografico su questa associazione della durata di una decina di lezioni, penso che saresti stato contento del fatto che ho tenuto fede alla parola data a quell'uomo di destra che era Paolo Borsellino.
Quella destra di cui parli e di cui faceva parte, naturalmente, il mio immortale Indro Montanelli e che è sempre stata minoritaria nel Paese come lo è, ancora oggi, perché la destra si è incarnata in questo canagliume attuale, prima in Berlusconi e, adesso, in Salvini.
Per quanto riguarda Salvini. La Lega ha preso il 18% alle politiche ed è il terzo partito dietro i 5stelle e il PD. I sondaggi sono intenzioni di voto, non voti. Che molti italiani squittiscano il loro rancore, invidia e rabbia sociale adorando Salvini è del tutto naturale, perchè Salvini da loro una valvola di sfogo. Perchè è questo che fa Salvini da quando ha il potere di fare qualcosa, ossia da quando Bossi venne spazzato via dalle indagini che dimostravano come la Lega aiutasse a casa loro gli immigrati, nello specifico: in Tanzania con tanto di reati grossi come una casa. Pensare che i problemi italiani siano colpa degli immigrati è una balla colossale che però da sfogo alla frustrazione degli italiani dando luogo a quella che Freud avrebbe certamente chiamato esportazione del conflitto. La colpa non è degli italiani che delinquono, di una classe politica di incapaci e corrotti di cui Salvini è campione visto che fa politica da quando aveva 19 anni e non ha fatto altro nella vita che quello, ma degli immigrati. In un Paese che ha la criminalità organizzata più forte del mondo e che si chiama 'Ndrangheta, Salvini, da ministro dell'interno, al posto di occuparsi di questo, che sarebbe il suo vero lavoro, calunnia, diffama e minaccia di togliere la scorta a chi tutto questo lo combatte. E non combatte la 'Ndrangheta perchè con la 'Ndrangheta la Lega ci fa gli affari.

P.S. Perdonami se sono stato un po' lungo, te lo dovevo.
L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda calamaro » lun giu 25, 2018 13:50


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Re: Quando la pancia vuole avere ragione sul cervello…

Messaggioda CIANURO » mer lug 04, 2018 0:05


Cassazione: "Ecco perché bisogna sequestrare i conti alla Lega ovunque siano"

Le motivazioni della sentenza della suprema corte contro il partito del vicepremier Matteo Salvini, che dice: "E' un processo politico"


ROMA - "Ovunque venga rinvenuta" qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord - su conti bancari, libretti, depositi - deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro. È quanto scritto nelle motivazioni della sentenza di Cassazione che accoglie il ricorso del pm di Genova contro la Lega. Al partito di Matteo Salvini sono stati bloccati fino a oggi 1 milione e mezzo di euro. I 49 milioni di cui si parla sono quelli che la Lega ha sottratto durante la gestione Bossi-Belsito secondo una sentenza che ha condannato il fondatore e l'ex tesoriere del Carroccio rispettivamente a 2 anni e mezzo e 4 anni e 10 mesi per truffa ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali.

"49 milioni non ci sono. Posso fare una colletta - ha detto in serata Matteo Salvini a In onda - E' un processo politico su fatti di più dieci anni fa su soldi che non ho mai visto. Posso portare i soldi datici dai pensionati a Pontida per comprare magliette, cappellini e patatine fritte".


Secondo la Cassazione, però, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova. Non serve quindi un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. L'avvocato del Carroccio, Giovanni Ponti, sostiene invece che le uniche somme sequestrabili sono quelle trovate sui conti "al momento dell'esecuzione del sequestro" con "conseguente inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme 'depositande'".

La tesi della difesa della Lega è che il pm potrebbe chiedere la confisca "anche delle somme future" solo durante il processo di appello. Ma la Cassazione ha obiettato che i soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto "per una impossibilità transitoria o reversibile" e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte "altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento".


La reazione del partito è stata per ora affidata a Giulio Centemero, deputato e amministratore del partito: "Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per cui dovrebbe proseguire il sequestro relativo a 48 milioni di euro di rimborsi elettorali. Forse l'efficacia dell'azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così". E poi fonti della Lega fanno sapere che sono pronte decine di querele nei confronti di chi parla di "soldi rubati dalla Lega".

(La Repubblica)


Lega, la Cassazione sul denaro da confiscare dopo condanna Bossi: “Sequestrare i soldi ovunque sianoâ€

I supremi giudici hanno depositato le motivazioni del verdetto con cui avevano accolto ad aprile il ricorso della procura di Genova contro la decisione del Tribunale del Riesame che ora dovrà emettere un nuovo provvedimento tenendo in considerazione le indicazioni degli ermellini. Salvini: "Soldi non ci sono. Posso fare una colletta. Processo politico: cercano di metterci fuori legge". Il Carroccio: "Querele per chi parla di soldi rubati"

Il tesoro della Lega va sequestrato. Ovunque si trovi, visto che secondo i magistrati è stato accumulato grazie a una truffa sui fondi parlamentari. Lo dice la Cassazione, che il 12 aprile scorso, aveva accolto il ricorso della procura di Genova ordinando al Tribunale del Riesame di esprimersi di nuovo sui soldi del Carroccio. Una decisione importante perché relativa ai 48 milioni 969mila euro per cui il Tribunale di Genova, condannando il 24 settembre 2017 l’ex numero Umberto Bossi, il tesoriere Francesco Belsito e gli altri tre imputati, ne aveva ordinato la confisca. I supremi giudici oggi hanno depositato le motivazioni di quel verdetto, redatto dal giudice Giovanna Verga (presidente Matilde Cammino), sostenendo che il sequestro deve andare avanti fino a raggiungere i quasi 49 milioni. E questo deve avvenire dovunque siano o vengano trovati i soldi riferibili al Carroccio: su conti bancari, libretti, depositi. Il Riesame ora dovrà emettere un nuovo provvedimento tenendo in considerazione le indicazioni degli ermellini che sono vincolanti. Secondo Matteo Salvini, però, quei soldi non ci sono più: sarebbero già sono stati spesi.

Ad avviso dei Supremi giudici, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dalla Procura di Genova, senza necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Invece, secondo Giovanni Ponti, legale del Carroccio, le uniche somme sequestrabili sono quelle trovate sui conti “al momento dell’esecuzione del sequestro†con “conseguente inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme depositande“. Secondo la difesa della Lega, il pm potrebbe chiedere la confisca “anche delle somme future†solo durante il processo di appello. Ma la Cassazione ha rivelato che i soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto “per una impossibilità transitoria o reversibileâ€, e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte “altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimentoâ€.


“È del tutto evidente l’errore di diritto in cui è incorso il Tribunale del Riesame di Genova laddove – scrivono gli ermellini, nelle otto pagine di provvedimento – ha affermato che una volta constatata la temporanea transitoria e parziale incapienza della persone giuridica percettrice del profitto del reato, il pubblico ministero non avrebbe altra possibilità che quella di aggredire con il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente il patrimonio dei soggetti responsabili del reato essendo preclusa la possibilità di continuare parallelamente e progressivamente l’esecuzione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta, e quindi, di sottoporre al vincolo cautelare anche le somme di denaro che in momenti successivi fossero entrati nella disponibilità dell’ente precettore del profittoâ€.

Quando gli uomini delle Fiamme Gialle eseguirono il decreto di confisca trovarono su conti e depositi del Carroccio poco più 1 milione e 651mila euro e chiesero al Tribunale di precisare se l’esecuzione del decreto avesse dovuto riguardare solo le somme giacenti sui conti al momento della notifica ed esecuzione o anche le somme depositate successivamente. La risposta fu che bisogna fermarsi al presente e non alle somme “depositandeâ€. Il ricorso della Procura – che chiedeva di estendere l’esecuzione del sequestro anche alle somme depositate dopo la notifica del decreto – fu respinto dal Tribunale che sosteneva che bisognava dimostrare “un nesso di pertinenzialità trai reati e le somme da apprendere e che tale nesso è interrotto dalla intervenuta esecuzione del sequestroâ€. A questo punto i pm genovesi si erano rivolti prima al Riesame, che aveva respinto l’istanza della Procura, e poi alla Cassazione. Nel frattempo nei giorni scorsi il segretario della Lega, vicepremier e ministro dell’Interno, ha risposto che quei soldi sono stati spesi nel corso di 10 anni e di fatto non ci sono più. Anche perché nel frattempo la caccia al tesoretto è ripartita anche in virtù di una nuova inchiesta della Procura di Genova, questa volta per riciclaggio, nata proprio dopo il verdetto per la truffa.

(Il FattoQuotidiano)



L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
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