fattoabari ha scritto:Vincere ha scritto:Tutto è legato ai normali flussi evolutivi.
Le fiere e i mercati con l’avvento del web si sono spostati dai siti materiali ai siti virtuali, i giornali si leggono sul PC e le notizie ti arrivano pochi secondi dopo essere accadute, il calcio romantico alla De Palo non esiste più da molto tempo e il dio denaro ha preso il posto della passione sportiva. Non serve scoprire se tutto questo è giusto o meno, serve piuttosto capire come gestire i cambiamenti. Chi ci riesce prima e meglio, vince.
Non sono del tutto d'accordo con te, in effetti, come dice il moralizzatore vedo un po di difficoltà che circondano Bari ...
Se è vero che "Le fiere e i mercati con l’avvento del web si sono spostati dai siti materiali ai siti virtuali" nello stesso tempo le fiere di Verona o Bologna o Parma (lasciando stare Milano) negli anni sono cresciute (escludendo il periodo covid), si sono concentrate su settori ben precisi e si sono specializzate attirando molti espositori e visitatori al contrario di ciò che è accaduto a Bari dove non si è investito e non si è fatto nulla per attrarre.
Per quanto riguarda i giornali, ti rispondo che se fosse come tu dici allora tutti i giornali sarebbero spariti ma così non è, questo dimostra ancora una volta la mancanza in questo momento di mentalità imprenditoriale a livello locale dove non si investe più a differenza di altre realtà .
Questa è la realtà in questo momento a Bari, purtroppo e si sta riflettendo anche nel calcio dove, come abbiamo visto, nessun imprenditore locale anche quelli con grandi disponibilità si è minimamente avvicinato al Bari pur potendolo avere gratis.
Il problema da questo punto di vista è che l'imprenditoria locale in questo momento è poco lungimirante e poco propensa ad investire ed a rischiare...
Il discorso è complesso. Sui giornali, certo continuano ad esistere su scala nazionale, ma fanno capo a pochi gruppi (Gedi (elkann), RCS) e, spesso, si stratta di attività in perdita che si inseriscono in strategie più ampie di "spostamento" dell'opinione pubblica (ad esempio il gruppo Gedi, controllato dagli Elkann, persegue obiettivi di natura liberista allineati alle attività produttive degli editori).
La Gazzetta del Mezzogiorno, nel tempo, ha perso questo suo elemento di "educazione" all'opinione vuoi per il ristretto bacino di utenza, vuoi per l'avvento delle testate online, vuoi per l'approccio miope di chi l'ha diretto / finanziato negli ultimi anni (poi c'è il tema dei sovvenzionamenti pubblici ai giornali, ma poi ci ingarbugliamo troppo).
Sulla fiera del levante, io la vedo un po' come alitalia: un carrozzone che costa di più di quanto produca. A mi amemoria i piani di rilancio ci sono stati, sulla Fiera, ma non hanno mai funzionato, sintomo che: al pubblico non interessa, agli espositori non interessa.
Allargando il discorso, invece, io credo che Bari, negli ultimi decenni, abbia avuto uno sviluppo impensabile precedentemente; adesso stiamo puntando molto sul turismo, ed è bello, per me spatriato, sentire parlare bene del mio capoluogo in giro per il mondo. La parte negativa del turism è che da solo non garantisce lo svilupparsi di un tessuto imprenditoriale soilido e duraturo. IL turismo vive di mode e non è detto che la puglia continuerà ad andare di moda tra 10 anni (con il costante innalzamento delle temperature e gli incendi che continuano a deturpare pezzi della nostra bellissima terra).
TUtte queste difficoltà le viviamo direttamente sulla nostra squadra: presidenti venuti da fuori, affaristi, che costruiscono con gli avanzi di altre realtà . Ma bisogna essere realisti: al momento non possiamo avere di meglio. Pure qui, mica solo per colpa nostra eh! il sistema calcio nel mondo, e soprattutto in Italia, è in crisi. è ovvio che chi soffre di più sia la provincia.
Una soluzione che mi piacerebbe almeno "Provare" è l'opzione azionariato popolare, ma sono realista, non ci riescono altrove, figuriamoci nella provincia d'Italia.