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Interessante intervista al nuovo Deep State americano

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Interessante intervista al nuovo Deep State americano

Messaggioda Sportivo Biancorosso » mar mar 11, 2025 16:57


Mentre leggevo i vari commenti nel thread “Un’altra epoca”, mi sono reso conto che, qui nel forum, potrebbero esserci degli utenti con quella genuina curiosità e quella necessaria apertura mentale tali da renderli capaci di mettere in discussione le narrative ufficiali che ci vengono raccontate, sui più svariati argomenti, dagli autoproclamati “professionisti dell’informazione”.

Sperando, quindi, di stimolare la semplice curiosità di persone di questo tipo, ho deciso di aprire questo thread non tanto per confrontarci su specifici argomenti “scottanti” (alla fine ognuno la pensi come vuole), quanto per segnalare un’intervista fatta, poco tempo fa, da un certo Tucker Carlson al Prof. Jeffrey Sachs e che, personalmente, ritengo degna di essere almeno vista (a prescindere, poi, da quali conclusioni si trarranno sugli argomenti trattati).

Questo è il link:
https://www.youtube.com/watch?v=3pyNlGyKYw4

E’ un video in inglese, ma ci sono i sottotitoli (sempre in inglese); purtroppo, dura un po’ (una 50na di minuti, in originale).

A dir la verità potrei fornire anche il link all’intervista doppiata in italiano; tuttavia, tale versione è inserita in un contesto in cui ci sono due commentatori italiani che stoppano spesso l’intervista per commentare cosa dice il Prof. americano e spiegare in maniera più approfondita, a chi visiona il video, come stanno le cose.

Dato che, comprensibilmente, è insito nella maggior parte delle persone comuni essere scettici su queste tematiche (già mi vedo messaggi del tipo: "E questo commentatore chi è? Ma la Terra è piatta o quadrata? Ma è meglio un Folorunsho oggi o un freno a mano domani? Preferisco ascoltare cosa dice Tizio o a Caio piuttosto che uno youtuber" … e via dicendo), mi sembra più corretto riportare semplicemente la versione originale dell’intervista, senza “intermediari” (sebbene, mi sembra giusto precisarlo, uno dei commentatori sia stato una persona che, in gioventù, ha lavorato come analista politico per il governo italiano e varie organizzazioni internazionali).

Tuttavia, se qualcuno fosse davvero interessato, potrei inserire il link commentato in italiano, anche se non sono tanto sicuro che potreste comprendere molti degli argomenti a cui fanno riferimento i due commentatori (a meno che non conosciate già questi signori, ovviamente).

L’intervista originale è fatta a questo Prof. Sachs durante un meeting a Dubai tenutosi poco tempo fa (per fare un paragone, questo meeting è l’equivalente mediorientale del WEF, il World Economic Forum).

Se mi si chiedesse chi sia il Prof. Jeffrey Sachs, risponderei dicendo che è un analista politico americano, un esperto di economia, nonché professore alla Columbia University (se non ricordo male). E’ un tizio MOLTO conosciuto e influente, sia a livello nazionale (negli USA) che internazionale (per dire, è un “consulente” del Segretario Generale dell’ONU in materia di sostenibilità, o roba simile, ma credo sia stato consulente anche dei precedenti Segretari Generali riguardo, forse, altre questioni).

Il suo Curriculum Vitae è prestigioso, quindi direi che tutti coloro che basano la credibilità delle affermazioni di una persona in base al suo CV potrebbero un minimo rasserenarsi sulla possibilità che questo signore non dovrebbe dire palesi bugie (ma, come si dice in questi casi, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere … quindi, lo scetticismo a priori, soprattutto fra la gente comune, è una possibilità sempre probabile).

Sono 40 anni (o forse più) che sto tizio ha a che fare con capi di stati in tutto il mondo.

Qualcuno abbastanza smaliziato potrebbe definire questo signore come appartenente al Deep State americano (quello attuale di Trump, almeno, cioè quello che sta sostituendo il vecchio potere ombra in carica da oltre 30 anni). Ma, a prescindere da tali definizioni, il motivo per cui mi permetto di suggerire la visione di questo video è perché in questa lunga intervista fa delle affermazioni, secondo me, molto forti.

Ecco alcune cose che dice:

1) inizialmente parla di come avesse subito intuito il potenziale e la seguente ascesa politica di Viktor Orban in Ungheria, sin da quando incontrò Orban quando era giovane (N.d.A. : Attualmente Orban condivide le decisioni della corrente di Trump, quindi non c’è da stupirsi).

2) poi parla di come la guerra in Ucraina fosse un progetto americano già a partire dal 1994 (in realtà già dal 1991, aggiunge subito dopo, cioè da dopo lo sgretolamento dell’URSS). L’idea era di espandere la Nato ad Est, in maniera prepotente, oltre l’Ungheria e la Romania, fino ad arrivare nei territori del Mar Nero (dentro la vecchia URSS) per circondare la Russia (N.d.A. : Nel caso ci fosse confusione, faccio notare che URSS e Russia sono due cose diverse).

A tal riguardo, dice ESPLICITAMENTE che era un progetto del Deep State (dell’epoca), e quindi non importava chi fossero stati i presidenti americani negli anni a venire; tutti dovevano seguire questo progetto, a prescindere dall’essere Repubblicani o Democratici (“outing” molto forte, secondo me).

A conferma di questo progetto, cita per es. l’annessione alla Nato di tanti staterelli, geopoliticamente strategici per questo scopo, avvenuta negli anni successivi.

Racconta di come Putin avesse chiesto una prima volta agli USA di fermarsi con questa idea, dal momento che gli americani stessi avevano promesso loro, in passato, che non lo avrebbero MAI fatto (e anche un vecchio presidente tedesco aveva promesso questo).

Poi prosegue su come gli USA, sempre in base a questo progetto, nel 2002, in maniera UNILATERALE, uscirono dal trattato ABM (riguardante la limitazione dei sistemi missilistici antibalistici); faccio notare quanto questo aspetto sia molto grave a livello geopolitico perché tale trattato, per una trentina di anni, ha avuto l’effetto deterrente di evitare un conflitto nucleare fra le due parti proprio perché entrambe avevano il potenziale per distruggersi a vicenda; adesso, però, gli USA, uscendo dal trattato, dichiaravano che avrebbero aumentato i loro sistemi antimissili (costruendoli nei territori Nato tutt’intorno alla Russia), causando la giusta preoccupazione da parte della Russia stessa che, pian piano, vedeva una superpotenza straniera che si stava potenziando militarmente “sotto casa sua”.

Nel 2007 Putin chiede ancora una volta agli USA di fermarsi con questo progetto di espansione e armamento, ma gli USA proseguono imperterriti fino a insediarsi in Ucraina e Georgia.

Sempre a proposito della guerra in Ucraina, spiega un’altra cosa MOLTO importante: racconta di come in Ucraina, nel 2010, fu eletto Janukovyc, un presidente che, saggiamente, voleva rimanere neutrale in questo progetto USA di minaccia alla Russia; purtroppo, però, come spiega il Prof., nel 2014 gli USA organizzarono il famoso colpo di stato che destituì questo presidente per mettere, negli anni a venire, fantocci da manipolare a proprio piacimento (N.d.A. : E l’attuale comico cocainomane che governa l’Ucraina è solo l’ultimo della lista).

Sono questi i VERI motivi che hanno portato Putin a invadere l’Ucraina, qualche anno fa. E’ stato costretto ad agire in questo modo come extrema ratio, purtroppo. Non lo ha certamente fatto, come viene, invece, raccontato da tutti quei pagliacci nelle tv nostrane, perché “vuole invadere l’Europa”.

Che Putin sia anche lui uno spietato dittatore è un conto, ma ingannare centinaia di milioni di pecoron … di persone in Occidente, tramite disinformazione fatta spudoratamente in tv e sui giornali, è anche peggio.

3) parla poi di come lui abbia suggerito, durante gli inizi degli anni 90, periodo in cui ci trovavamo in una situazione di possibile pace mondiale (era la fine della Guerra Fredda), di prestare 1 miliardo di dollari alla Polonia, adducendo come motivazione la stabilizzazione del governo polacco (N.d.A. : E poi uno si chiede come mai la Polonia sia oggi il principale stato europeo filoamericano e antirusso).

4) parla di come abbia suggerito di fare anche la stessa cosa con l’URSS di Gorbaciov, ma quella volta il governo americano (il Deep State dell’epoca) rifiutò (lui, da novello santarellino, ne prende le distanze e li accusa di decisione stupida e sbagliata, facendo intendere che la decisione corretta sarebbe stata l’opposta, per una questione di prosperità sia americana che globale).

5) parla di come, nel 1997, abbia letto un libro di Zbigniew Brzezinski e di come ne prenda le distanze dal suo contenuto, riassumibile banalmente nel dominio americano sull’intero globo, mentre lui, invece, dichiara che il futuro sia un mondo multipolare (N.d.A. : Brzezinski è stato uno degli uomini più influenti del vecchio Deep State americano, nonché il reale “stratega” di tutti i governi americani succedutisi sino ad oggi). In tale libro, tra le altre cose, Sachs spiega di come il vecchio stratega parlasse anche del progetto di espansione della Nato ad Oriente (come ha raccontato all’inizio), o della volontà di ingaggiare una guerra contro l’Iran (il Deep State di Sachs, quello attuale di Trump, per capirci, non condivide tale progetto guerrafondaio), o di come all’epoca si ritenesse impossibile che la Russia (ritenuta debole dopo la caduta dell’URSS) potesse allearsi con Cina e Iran.

6) accenna al fatto che esiste un “partito della guerra”, voglioso di scatenare una guerra contro Iran e/o Cina (N.d.A. : Proprio come aveva scritto Brzezinski nel suo libro).

Parla anche di altre cose, come per es. i loro progetti futuri (accelerazione nel campo della digitalizzazione, dell’IA, delle criptovalute e, aggiungo io, della magnetizzazione del mondo … oh, ma che bel mondo dei sogni ci aspetta).

Naturalmente questo signore non è un santo. Ha avuto i suoi motivi per fare questo tipo di “outing” pubblicamente (direi principalmente per rivelare i complotti orditi dal Deep State avversario ed acquisire, in questo modo, ancora più consensi per la propria agenda); ognuno può farsi la propria idea sulle motivazioni che lo hanno spinto a raccontare tutto ciò, è ovvio, ma dubito che lo abbia fatto per un qualche tipo di rimorso riguardo le crudeltà sinora commesse dai vecchi “Poteri Forti” verso le persone comuni oppure per informare coraggiosamente le popolazioni comportandosi da eroe.

In ogni caso, a prescindere da tutto, io credo che questa intervista serva almeno per mostrare come esistano realmente progetti e trame oscure ordite da persone all’ombra dei cosiddetti politici e capi di stato ufficiali, e che, anche se la propria mente lo rifiuta, si dovrebbe imparare a non andare ciecamente sempre dietro alle varie narrative che sentiamo in tv, o leggiamo sui giornali, riguardo a questioni “più grandi di noi”.

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Re: Interessante intervista al nuovo Deep State americano

Messaggioda Tuco » mer mar 12, 2025 14:16


Analizzare e discutere del conflitto in quella terra, omettendo la storia lunga e ciclica, è un esercizio a mio parere che è utile solo in funzione delle rispettive propagande.
Rileggere quantomeno la parte della storia contemporanea, quelle dal XX secolo in poi, da una chiara fotografia di quel che è quel conflitto.

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Re: Interessante intervista al nuovo Deep State americano

Messaggioda Sportivo Biancorosso » mer mar 12, 2025 17:06


Tuco ha scritto:Analizzare e discutere del conflitto in quella terra, omettendo la storia lunga e ciclica, è un esercizio a mio parere che è utile solo in funzione delle rispettive propagande.
Rileggere quantomeno la parte della storia contemporanea, quelle dal XX secolo in poi, da una chiara fotografia di quel che è quel conflitto.

Vorrei fare un piccolo discorso generale, mettendo per un attimo da parte l’argomento specifico del thread.

Il tuo ragionamento è rispettabilissimo e, sotto certi versi, anche condivisibile.

C’è, però, un aspetto che, secondo me, si tende a sottovalutare quando ragioniamo in questo modo e che ritengo sia riassunto molto bene da un famoso proverbio: “La storia è scritta dai vincitori”.

Quello che voglio dire è che tutto ciò che conosciamo riguardo ad eventi “più grandi di noi” lo abbiamo appreso fondamentalmente da fonti cosiddette “ufficiali” (scuola, telegiornali, quotidiani), e tutti noi tendiamo istintivamente a prendere tali narrative come verità assoluta, senza mettere in minimo dubbio che dietro possa esserci stato anche “altro”.

Non ci sofferma mai, per esempio, a riflettere su una semplice domanda: “Ma chi è che effettivamente ha fornito quella tale informazione ad una testata giornalistica o a un giornale?”

Penso tu possa subito comprendere che, come conseguenza di questa semplice domanda, possano nascere, a catena, altri interrogativi (dal mio punto di vista legittimi): Perché siamo così sicuri che tale fonte di informazione non ci stia ingannando? Come facciamo ad essere certi che essa non stia trascurando o omettendo qualcosa, o non stia distorcendo leggermente i fatti? Cosa ci fa porre la nostra più totale, assoluta e incondizionata fiducia nella sua versione dei fatti?

Molte persone comuni tendono a ritenere pura fantasia il fatto che possano esserci stati complotti o macchinazioni dietro tanti, tantissimi eventi della storia recente e meno recente; è stato coniato persino il termine “complottismo” per inglobare, in un solo calderone, da una parte i ragionamenti che partono da presupposti plausibili e che sono fatti da menti preparate, competenti e serie (non certamente da chi ama fare pettegolezzi al bar), e dall’altra elucubrazioni partorite da mitomani o disturbati mentali.

Naturalmente, lo scopo di questa parola è semplicemente quello di ridicolizzare chi mette in dubbio la narrativa ufficiale su un qualsiasi argomento. Dato che in tantissime persone c’è l’atavica (e per me incomprensibile) paura del giudizio negativo del prossimo (per assurdo anche di chi non si conosce personalmente), mi sembra evidente il motivo dell’invenzione (e diffusione) di questo termine.

Si dimentica, però, che, per esempio, giusto per fare un banale esempio, l’assassinio di Giulio Cesare è avvenuto a causa di una macchinazione ordita “nell’ombra” da altre persone (volendo fare una semplice battuta, mi verrebbe da dire dal “Deep State” dell’epoca); è avvenuto, cioè, a causa di un “complotto”.

Ma, a prescindere da questo, per ritornare al tuo discorso (purtroppo spesso mi capita di “partire per la tangente” e inizio a divagare su altri ragionamenti), io penso che, come ho anche detto nel post iniziale, ognuno la pensi come vuole su questioni “più grandi di noi”, ci mancherebbe altro, ma si provi, però, al contempo, a mantenere almeno una certa elasticità ed apertura mentale, tali da non ritenere impossibile che, “qualche volta”, le cose che pensiamo essere andate “ufficialmente” / “storicamente” in un certo modo, in realtà possano essere andate diversamente.

Se si esclude a priori questa possibilità, sempre e comunque, allora quelle che sono le nostre convinzioni su un determinato argomento diventano semplicemente fanatismo dogmatico e religioso, e questo è ciò che di più lontano possa esserci dalla verità delle cose (quale che sia questa verità).

Tuco

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Re: Interessante intervista al nuovo Deep State americano

Messaggioda Tuco » mer mar 12, 2025 20:01


La storia la scrivono gli storici, e se è vero che la prospettiva dei vincitori è preponderante è altrettanto vero che c'è sempre stato anche modo di ascoltare la parte dei vinti. Ma alla fine si è convenuto nel metodo scientifico e professionale, l'unico modo di avere una oggettività quantomeno accettabile.
Per intenderci, abbiamo letto e studiato i libri a scuola dove è stato raccontato l'Olocausto, ma è sempre esistita anche una versione revisionista e negazionista dell'Olocausto, che però essendo antiscientifica e confutabile, non ha mai trovato legittimità nella Storia. E ci mancherebbe altro.
Ma questa è l'epoca della rivoluzione della comunicazione veloce, dei social e del web, del diventare tutti autodidatti, medici, storici, giornalisti fai da te.
Ed in contesto simile sguazzano come squali i propagandisti, o chiunque abbia un minimo di capacità di fare presa sulle menti deboli, sulla ignoranza. Insomma se Wanna Marchi nascesse oggi, sul web dominerebbe come un Musk qualunque perchè di gente che vuol sentirsi dire le favole ne trova a iosa.

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Re: Interessante intervista al nuovo Deep State americano

Messaggioda Sportivo Biancorosso » gio mar 13, 2025 1:02


Storia e Scienza. Due branche del sapere umano meravigliose.

Condivido in linea generale il senso del tuo discorso, però vorrei evidenziare alcuni passaggi del tuo intervento che, secondo me, meritano un approfondimento di discussione.

Innanzitutto, hai detto che la storia la scrivono gli storici; giusto … ma fino a un certo punto, mi permetto di obiettare.

Se, per esempio, venissero rinvenute delle ossa in qualche scavo archeologico, o se si trovassero dei vecchi papiri in una grotta, oggigiorno abbiamo certamente i mezzi scientifici e linguistici per stabilire correttamente a quale epoca potrebbero risalire tali oggetti o quale significato avrebbero le parole riportate su di essi.

Nessuno mette in dubbio questo. La questione più sottile è, invece, SE e COME tali scoperte verrebbero rese pubbliche.

Dubito che siano i singoli scienziati o i singoli storici che, dopo una possibile scoperta di rilievo, agendo di testa loro e con mezzi personali, rendano di dominio pubblico le loro fatiche.

Dovrebbe esserci prima un processo di approvazione “ufficiale” gestito da organismi nazionali e sovranazionali composti da persone, le quali, è bene non dimenticarlo, hanno il potere di elevare o stroncare la carriera di uno storico o uno scienziato.

Magari il singolo studioso potrà pure essere una persona onesta, ma chi ci assicura che lo siano TUTTI i componenti di queste commissioni valutatrici? Veramente vogliamo credere che a questi livelli siano impossibili casi di corruzione o collusione con poteri che, invece, potrebbero avere i loro interessi per non informare correttamente (o non informare del tutto) le persone comuni?

Secondo … hai detto che c’è sempre stato il modo di ascoltare la voce dei vinti. Su questo mi permetto di avere dei forti dubbi (storicamente parlando), e prendo come esempio attuale a sostegno di ciò la vomitevole piaggeria di politici, istituzioni e mezzi di informazione (italiani e stranieri) nei confronti di Israele rispetto alle atroci crudeltà commesse contro i poveri civili palestinesi.

Terzo … hai citato l’Olocausto. Solo un folle o un mitomane potrebbe negare che quella tragedia sia mai avvenuta. Forse si potrebbe pensare di discutere se le motivazioni che hanno portato Hitler a commettere un tale crimine coincidano o meno con quelle che ci sono state raccontate nei libri di scuola, ma i morti di quella vicenda non sono fantasia. Sono state ritrovate fosse comuni e quant’altro. Non capisco, quindi, come questo evento possa collegarsi, per esempio, con le dichiarazioni fatte nell’intervista relative ai motivi che hanno portato alla guerra in Ucraina.

Prendendo spunto da questo tragico evento, però, mi hai fatto venire in mente un esempio adatto al discorso che sto facendo; è un esempio terra terra, e non è paragonabile assolutamente all’Olocausto: pensiamo, per un attimo, a tutte le volte che abbiamo sentito nei tg le notizie di una manifestazione di un partito o di un’associazione, fatta per un motivo qualsiasi. Penso sia capitato a tutti di sentire alcune campane, da una parte, che parlavano di milioni di partecipanti in piazza, e campane dall’altra che minimizzavano i numeri.

Quale delle due versioni è quella vera? Quella “ufficiale”, dei tg e dei governi, o quella degli organizzatori?

Ciò che sto cercando di far capire, e che si ricollega al tema del thread che ho aperto, non è incentivare una qualche forma di protesta nei confronti del metodo scientifico (sebbene, se volessimo, si potrebbe anche discutere della realtà in cui viviamo e di come la percepiamo tramite i sensi e il cervello); non credo neanche di aver accennato a questioni scientifiche nel mio post di apertura.

Ma, invece, tramite il link all’intervista che ho riportato sopra, ho voluto portare all’attenzione di chi fosse interessato che, qualcuno appartenente ad un “certo” livello di potere, ha pubblicamente confermato una serie di sospetti che alcune persone, da tempo, avevano su certe narrative ufficiali (come la guerra in Ucraina, per esempio); persone lontane anni luce dal “Napalm51” di turno (mi riferisco al personaggio interpretato da Crozza e con cui, sottilmente, egli irride e denigra i “complottisti”, mettendo tutti nello stesso calderone, sia i pazzi senza cervello che coloro che, per cultura, CV e preparazione, Crozza non sarebbe neanche degno di lustrare le scarpe).

Il tizio americano dell’intervista, se volessi esemplificare al massimo, lo paragonerei a un Mario Draghi a stelle e strisce (sebbene il nostro draghetto, pur appartenendo alla stessa “ Casta dei Professori”, dubito che possa paragonarsi al suo collega americano, come influenza e conoscenze).

Ora, immaginiamo che quella intervista fosse stata fatta ad un Draghi: veramente vogliamo raccontarci che tutti avrebbero dato del Wanna Marchi al buon Mario, se avesse fatto quel tipo di affermazioni? Veramente vogliamo raccontarci che quando parla il “Mario nazionale” (o figure simili) tutti mettono in discussione quanto dice?

Se fosse così sarei davvero contento, perché vorrebbe dire che la nostra società è più matura di quanto pensassi. Permettetemi, però, di essere un pochino scettico al riguardo.

Perché, invece, per questo signore americano dovrebbe essere diverso? Perché dovrebbe essere poco credibile? Solo perché noi, nella nostra piccola realtà quotidiana, non ne abbiamo mai sentito parlare? E’ veramente questo il “metodo scientifico” da usare per stabilire cosa sia credibile e cosa no?

Purtroppo, che lo si creda o meno, ci sono sempre stati gruppi di persone, delle “consorterie”, dietro le quinte del teatro mondiale, a muovere (e a raccontare) i grandi eventi della storia umana. Chi pensate che siano i reali proprietari o azionisti delle principali tv e testate giornalistiche internazionali, nonché social di ogni tipo? Dei normali imprenditori con un ottimo senso degli affari? Hai citato Musk ... ecco, spero che non tutti credano che sia solo un eccentrico imprenditore.

Riguardo alle persone che agiscono "nell'ombra", noi, in Italia, abbiamo avuto la Carboneria (una società segreta), la P2 (e tutte le P successive), abbiamo la Massoneria (che conta poco e niente a livello internazionale) ed altre organizzazioni esoteriche, occultistiche, iniziatiche, contro-iniziatiche … possiamo giocare con i nomi come vogliamo, non è questo il punto.

La questione importante, per quanto mi riguarda, è che ritengo poco saggio pensare sempre che sia ridicolo che, qualche volta (giusto per non sbilanciarsi troppo), i grandi eventi della vita che ci accadono, e che ci vengono raccontati da fonti cosiddette ufficiali, possano essere effettivamente andati in un modo diverso da come ce li hanno sempre presentati.


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