comunque questa recensione e soprattutto i film hooligans mi hanno fatto innamorare del west ham.
non è raro sentirmo cantare "I'm forever blowing bubbles" in giro per casa
Congratulations, you just meet I.C.F.
Inter City è il nome di un servizio offerto alle ferrovie di sua Maesta; Firm vuol dire ditta. Sentite così queste parole sembrano innocue ma messe insieme hanno terrorizzato per almeno un decennio tutta l'Inghilterra.
L'InterCity Firm è una banda di hooligans del West Ham United, nell'east end di Londra, quartiere storicamente popolare in quanto in prossimità dei docks (porto). I soci di questa ditta però con le ferrovie avevano poco in comune, tranne i treni presi per andare in trasferta, sia chiaro, e gli unici momenti in cui correvano freneticamente per le banchine erano inseguimenti, risse furibonde e duelli all'arma bianca. Ora, sbollita la passione, vuoi per l'età vuoi per la repressione che da loro come da noi sta allontanando le persone dagli stadi aumentando così il calcio visto in televisione; questi signori si occupano ora di attività del tutto legali, proprio loro che per anni hanno terrorizzato le altre tifoserie, gli old bill (i poliziotti), e che facevano tanta paura a Margaret Tatcher, la lady di ferro britannica che spese molte risorse pur di tentare di debellare il fenomeno dell'hooliganismo, questa impresa nonostante i vari tentativi non è riuscita mai completamente. L'autore del libro è Cass Pennant un enorme nero londinese, membro di spicco della ICF durante gli anni d'oro, per questo uno dei membri più rispettati all'interno delle varie Firm inglesi. Ora scrive per giornali e lavora nel cinema (ha aiutato alla realizzazione delle scene di rissa in "The Snatch") e ha deciso di mettere a nudo le sue storie, anche la famosissima del traghetto, dove rischiarono la vita 2000 persone a causa di un brutto "incontro" tra i reds del manchester e gli hammers. Ha fatto però di più che raccontare semplicemente lui gli avvenimenti, ha chiamato a raccolta tutti gli esponenti del gruppo dell'epoca in modo di poter ricostruire (quasi) esattamente gli avvenimenti. Simpatica l'idea dei bligliettini da visita che lasciavano addosso ai nemici dopo gli scontri. Il libro è sicuramente molto interessante anche perché non si limita a raccontarti i fatti, ma te né fa prendere letteralmente parte, diversi racconti sono molto entusiasmanti; anche perché non narra solo gli scontri, ma inizia dagli albori, spiega come si è costruito questo fenomeno, com'è iniziato, tutte le varie mode che hanno imperversato sulle gradinate (skinhead famosi per il loro canto "non esiste il nero nell'union jack" che portarono a diverse spaccature in curva, i mod, i casual fino ai giorni nostri). Il libro è, infatti, diviso in un prologo, un'introduzione nella quale è spiegato l'inizio del fenomeno, cioè gli albori dell'hooliganismo, poi una lunga sfilza di scontri su scontri fino ad una riflessione sui "black hammers" cioè i componenti neri dell'ICF che hanno avuto non pochi problemi con gli skinhead, poi una raccolta di tutti i canti, contenente anche il celeberrimo "I'm forever blowing bubbles".
Il noioso sta nel fatto che, ascoltando una sola campana, in ogni racconto gli hammers sconfiggono, nonostante grandi disparità numeriche o d'armi, ad avere la peggio sono sempre gli avversari, e questo alla lunga può portare a stancare un pò, ma è sicuramente un libro emozionante che non può mancare ai cultori del genere.