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La morte (sportiva) del Bari non poteva che consumarsi a Venezia, in perfetto stile Thomas Mann. Solo qualche mese fa i lagunari spedivano i biancorossi all'inferno dopo uno spareggio palpitante. Due match al cardiopalma che coinvolsero come non mai la cittá pallonara. All'andata (finà1-0 per i padroni di casa con gol di Bruno, ndr), al San Nicola, erano quasi 40mila i sostenitori accorsi per sospingere la squadra alla salvezza, compreso il sindaco Emiliano fresco di nomina a primo cittadino. Domenica prossima sará l'occasione per guardare di nuovo in faccia la paura, per rivedere i vecchi fantasmi. Anche perché, a distanza di mesi, la situazione di classifica del Bari non é mutata di una virgola. Ma sará anche l'occasione per gustarsi un'agognata rivincita. Nicola Mora, passato in estate al Napoli (é tutt'ora di proprietá del Bari, ma in prstito con diritto di riscatto per il club partenopeo, ndr), uno dei protagonisti della doppia sfida dello scorso giugno, prova a caricare i suoi ex compagni. "Sinceramente la partita di domenica non vorrei giocarla - dice il mancino parmense - ma con il cuore saró biancorosso. La ferita dello spareggio con il Venezia é ancora aperta. Spero che Bellavista e soci, soprattutto i reduci della passata stagione, possano prendersi una bella rivincita nei confronti dei lagunari. Ricordo che fu una partita strana davvero. Per molti di noi era il primo spareggio, la prima volta in cui ci si doveva confrontare con tanta tensione. Eppure nell'arco dei 180' costruimmo molto piú del Venezia, ma alla fine, complici una serie di fattori, compresa una bella dose di sfortuna, ebbero la meglio loro. Insomma, una beffa in piena regola". Ha lasciato Bari per tornare alle pendici del Vesuvio, per far parte dell'ambizioso progetto di De Laurentiis, per... recitare (é il caso di dirlo) un ruolo da protagonista nella sceneggiatura del celebre produttore napoletano. Con tanto entusiasmo e un cruccio: non venire a capo della perenne crisi del suo ex club. "E' vero, da qualche anno a Bari succedono cose strane - ammette Mora -. Ho incontrato i miei ex compagni all'aeroporto domenica scorsa e ancora una volta non abbiamo capito il perché di tale situazione. Si mette in piedi una serie positiva e poi si ricade nel baratro in men che non si dica. Anche l'anno scorso la squadra era competitiva, ed é finita come tutti sappiamo. E' strano ritrovare il Bari di nuovo cosàin basso, nonostante buone prestazioni come una settimana fa a Treviso. Chissá che domenica prossima non riescano a cogliere i famosi due piccioni con una fava: vendicare la retrocessione e conquistare con il Venezia tre punti che infonderebbero il morale per risalire la china". In attesa di tornare, l'anno prossimo, da ex al San Nicola. "Me lo auguro, visto che abbiamo ampi margini di miglioramento - spiega - e che siamo a un passo dalla zona playoff. Il gruppo si é costituito praticamente in corsa, ma abbiamo talento e, raggiunto l'amalgama, credo che nel girone di ritorno inizieremo a carburare. Il presidente vuole la A in tre anni...".