il zampo va a votare....
arriva il giorno delle elezioni e il zampo deve andare a votare
non ha la più pallida idea del perkè ma qlc gli ha detto ke se non va a votare <<t'assègn'n>>
in fondo c'è sempre uno ke si è candidato nella lista "Libertà " (quella con la stauta della libertà nel simbolo) e ke va al circolo a giocare a carte con lui
si è fatto dire preciso come deve votare e la mattina cerca di spiegarlo alla moglie; la moglie se ne fotte e soprattutto sta ammattendo con quei vastasi dei figli per cui dimostra disinteresse e lui impreca <<ooohhhh m' stà 'ssind>>
andare a votare in un seggio elettorale per lui è come andare ad un ricevimento al quirinale: richiede grande preparazione stilistica
è una splendida domenica mattina soleggiata ma lui opta per la mise da sera invernale, non fosse altro che è l'unica che ha
tira fuori lo smoking (u vstit) del matrimonio: nero lucido con le bande in raso sui pantaloni; panciotto corto; cravatta grigia; indossa i pantaloni e si sente crepare perkè la pancia che ha messo con la birra non gli consente di abbottonarli; ma la circostanza richiede eleganza e lui è disposto a tutto per non deludere il presidente
per inciso non distingue minimamente il presidente di seggio dal presidente della repubblica; per lui si chiamano tutti quanti Kossiga (o Andreotti) ed era meglio quando c'era Pertini
mette la camicia bianca: stupendo, questa non lo crepa
arriva il momento del panciotto CRISI!
il panciotto non ne vuole sapere di abbottonarsi e grida e gastema 10 minuti prima di scoprire che esiste il cinturino da allargare sulla schiena
ma lui crede di non essere ingrassato e impreca contro la moglie che sarebbe rea di avergli stretto il cinturino
la moglie risponde con un laconico <<ma ci è, scem si assuuuuuut, c cappr n sacc jì>>
lui col fare di chi perdona magnanimo le ingiunge di allargare il cinturino
lei si impegna e glielo restituisce
lui lo indossa di nuovo: va strettissimo ma si abbottona! <<oh, ma u sì allargat>> moglie: <<oh, ma ci è, scem adaveeeeeer>
i pantaloni stanno su da soli, manco a dirlo, per cui non gli salta in mente minimamente di montare le bretelle; al massimo si chiede se deve mettere la cintura (la cinghijjj) che mette sui jeans; la prova; sa che non serve a nulla; chiede alla moglie se sta bene; moglie: <<si, stè bun>>; lui allora decide di toglierla
altro momento critico: le scarpe nere. scarpe nere con i lacci in casa non ce ne sono mai state per cui opta per i mocassini (li portava pure al matrimonio); lì scopre che con i pantaloni stretti e il panciotto attillato non può piegarsi per infilare i mocassini; resiste e riesce a fare tutto stando in piedi
la cravatta. l'unica volta che ha messo la cravatta in vita sua è stato al matrimonio suo e di suo fratello cui ha fatto da testimone (combar); esce matto almeno 20 minuti per riuscire a fare il nodo e alla fine con una faccia di culo suona al vicino anziano e la prende a ridere; riesce a ottenere che il nonnetto gli faccia il nodo e lui mette la cravatta
ora il dilemma: ma la cravatta si porta dentro o fuori il panciotto? cerca di ricordare il matrimonio ma ricorda solo che dopo 20 minuti non ce l'aveva più; allora ridendo e skerzando kiede al nonnetto; il vecchietto non capisce se lo sta prendendo per il culo e gli fa <<com'iè da for>>; e lui che finalmente ha capito risponde <<u saaaac; stev a sckuà ; e c ssò Agnell ca portc la gravatt da for>> (per la cronaca Agnelli portava la cravatta come Cristo comanda ma portava l'orologio sul polsino della camicia per una questione di praticità ; e soprattutto sapeva benissimo che non si mette l'orologio da polso con l'abito 3 pezzi)
ma questo lui non lo sa e mette l'orologio d'oro comprato dall'amico suo del biliardo
ora è il momento dei capelli: devono essere lunghi e ricci dietro e soprattutto con tanto di quel gel lucido che per staccarli ci deve volere l'acqua ragia e prima di guardarlo devi spegnere la luce
indossa la giacca: almeno 2 taglie in meno di quanto sarebbe necessario ma lui si ostina a tentare di abbottonarla: non lo sfiora neanche l'idea che con il panciotto la giacca va tenuta aperta
sta sudando maledettamente; in casa ci sono 28 gradi e lui tiene tanta di quella lana addosso; non sopporta neanche il bottone del colletto e lo slaccia e allenta anche la cravatta prima di crepare soffocato
la moglie si è messa un abito a fiori comprato al mercato e i figli indossano qualunque cosa; di certo il terzo (il + piccolo) ha abiti bisunti dall'utilizzo prolungato negli anni da parte dei suoi due fratelli
si avviano verso il seggio
arrivano davanti alla scuola ed entra con la testa alta
in realtà non ha la più pallida idea di dove deve andare; potrebbe chiedere al finanziere davanti al portone ma ha una naturale riluttanza per le forze dell'ordine; in fondo teme che già dalla semplice domanda sull'ubicazione del seggio il finanziere possa intuire che in macchina c'ha il portabagagli con una busta nera dell'immondizia piena di stekke di malboro di contrabbando
va avanti e vede un tipo alla mano che sta uscendo frettoloso; lo ferma, gli mostra la tessera elettorale e a voce bassa e quasi incespicando nelle parole chiede <<scusa, dove devo andare>>. Lo scorno è grandissimo; quello che ha fermato non è neanche maggiorenne e non può votare, figurarsi spiegare a qualcun altro dove deve andare; gli spiega ke lui è solo il garzone (uagnon) del bar e gli dice <<chiedi a lui>> indicando un altro finanziere
il finanziere se ne accorge e si avvicina con fare garbato <<dica>>; il zampo è in trappola; con gesto lento e timido gli mostra la tessera elettorale
alle sue spalle la moglie sta impazzendo con i figli; ne tira uno per il braccio e digrignando i denti gli sibila <<non c sim facenn canosc>>
il zampo si sente in trappola e guarda con aria mansueta e quasi di pianto il finanziere; l'agente guarda la tessera e gli indica il seggio
arriva e fa per entrare ma poi si ricorda che davanti al presidente deve rispettare la fila; ovviamente non c'è nessuno ma lui aspetta fuori; il presidente lo chiama <<prego signore>> ma nessuno nella vita si è mai rivolto a lui in quel modo (al massimo <<cooliiiin, traaaas>>) e non capisce; poi vede che tutti lo fissano e intuisce; entra, e con suo grande sollievo c'è uno scrutatore che gli prende la tessera (non sapeva che caspita farne); aspetta con aria tonta fino a che il presidente spazientito gli dice <<mi favorisce un documento>>; lui starebbe per rispondere che non vuole favorire, che ha già fatto colazione a casa ma gli sembra sgarbato: non sa cosa fare; gli viene pure il sospetto che sia stato il finanziere a suggerire di fare qualcosa con il suo documento e con la coda dell'okkio sbircia dietro di se per verificare se c'è qualcuno pronto a arrestarlo; il pensiero corre veloce alla macchina: e se qualcuno la stesse frugando proprio in quel momento?
poi l'illuminazione: vogliono solo leggere il documento! apre il portafogli e mostra una patente bisunta; quello della foto è grosso la metà di lui ma grazie a Dio nessuno nel seggio vuole sottilizzare e gli danno la matita e le skede
vota, esce e guarda atterrito tutte le urne; però come Cristo vuole uno scrutatore gli toglie di mano le skede e la matita; lui si guarda in giro e attende di sapere cosa altro deve fare per soddisfare le istituzioni; gli altri lo guardano perplessi; una scrutatrice con aria stanca guarda il suo documento e pronuncia ad alta voce il suo cognome; all'inizio lui trasale poi capisce, ritira e lascia entrare la moglie
la moglie ha studiato tutte le mosse del marito ed è meno impacciata; unica pecca il rumore del ceffone ammollato al bambino mentre stanno nella cabina elettorale
ora escono dalla scuola; passa davanti al finanziere con una certa apprensione ma grazie a Dio questi lo ignora; cerca di non mostrarsi agitato ed esce dal cortile della scuola; a quel punto grugnisce alla moglie: <<sciam a cas ca m'ià l'và kiss rrobb>>