Matarrése conferma Ventura e tranquillizza i tifosi:
"A gennaio puntelleremo la squadra"
"Il momento è critico non solo per il Bari ma per tutte le società , ad eccezione di poche, qui in Italia".
Nella giornata di ieri doppio allenamento per il Bari di mister Ventura, che continua la preparazione in vista dell'incontro verità di domenica pomeriggio al San Nicola contro il Cesena, penultimo in classifica. Buone notizie provengono da Rivas e Kutuzov. Il primo si è allenato con il gruppo svolgendo entrambe le sedute. Il bielorusso dopo aver svolto con la squadra l'allenamento mattutino, nel pomeriggio ha svolto solo lavoro in palestra. In ripresa anche Alvarez.
Intanto quest'oggi ha tenuto una conferenza stampa il presidente biancorosso, Vincenzo Matarrése, il quale ha parlato a trecentosessanta gradi dal periodo no della squadra, al mercato di riparazione che ci sarà a gennaio, per concludere con la questione Punta Perotti. "Nei momenti difficili, e dovrei dire anche nei momenti di crisi, il vero capo è quello che si assume le responsabilità e in prima persona si espone ad eventuali critiche o domande giuste da parte della stampa, che ha bisogno di sapere - ha detto Matarrése - E' inutile nascondere che un periodo così complicato durante la mia lunga carriera da presidente del Bari l'avevo dimenticato. Infatti erano parecchi anni che non ci trovavamo in una situazione del genere. Nel '91 ci fu un periodo simile quando Salvemini mi creò problemi. Da lì in poi ho messo a frutto l'esperienza notevole del passato che mi ha portato poi a decidere del prossimo futuro. Allora, forse un pò inesperto, non ebbi quel carattere che ho invece nella vita. Risultato fu che dopo aver speso un patrimonio andammo in serie B. Da quel momento ho imparato tanto e non mi sono più fatto fregare. Ho una mia mentalità : proteggo, aiuto quelli che meritano nella vita e, quindi, se qualcuno ha messo in dubbio il futuro del tecnico del Bari, vi posso assicurare che non cambierò mai. Per due motivi: il primo motivo è che l'allenatore è arrivato a Bari l'anno scorso ed ho scoperto un uomo intelligente, capace e che ci ha fatto divertire. Un campionato come quello dello scorso anno non lo si vedeva qui a Bari da molto tempo. Se adesso c'è un momento di crisi, perché la crisi c'è stata e c'è ancora, a maggior ragione il primo responsabile, che sono io, deve stare vicino ai suoi collaboratori, dal tecnico al direttore sportivo, fino al direttore generale, per essere compatti nell'uscire fuori da questo momento difficile. Noi dobbiamo essere tutti quanti uniti. E qui chiedo a voi giornalisti di darci una mano".
"Voi sapete benissimo che sono presidente del Bari dal '77 - ha proseguito Matarrése - Credo che siamo gli unici in Italia a gestire una squadra di calcio da così tanto tempo. Chiedo a voi giornalisti di starci vicino in questo momento particolare dal quale dobbiamo venire fuori tutti assieme. Sono convinto che non abbiamo sfasciato il nostro gruppo, evidentemente ci eravamo un pò illusi, anch'io come presidente, dopo le prime due partite con la Juve e col Napoli, ci eravamo illusi di fare una passeggiata. L'allenatore mi dette un preavviso in tal senso, mi disse che quest'anno sarebbe stato più difficile rispetto allo scorso anno. Siamo purtroppo incappati in quell'errore. Ci eravamo illusi e non è andato come pensavamo. Vi posso garantire che ho parlato con la squadra e ho fatto i complimenti ai giocatori che hanno giocato a Catania. Sono rimasto molto soddisfatto di come il Bari ha affrontato quella partita. Sentire i fischi dei sostenitori di casa verso la propria squadra significa che i nostri li hanno messi in difficoltà ".
Il presidente ha parlato anche dei goal subiti su palle inattive. "L'episodio di Catania si è ripetuto anche a Genova, dove abbiamo preso goal di testa all'ultimo minuto. Quello che vi voglio garantire è che i giocatori daranno il massimo per uscire fuori da questa situazione. Non si può dire che domenica batteremo il Cesena, speriamo però che la partita possa andare bene perché sono convinto che appena la squadra riprenderà ad ottenere risultati positivi, nel giro di poco tempo, ritorneremo a divertirci come l'anno scorso. Prego tutti voi giornalisti di capire il mio stato d'animo e di trasmettere ai tifosi questa nostra convinzione, che ne usciremo al più presto fuori. Chiaramente chiedo aiuto non solo alla stampa ma soprattutto ai tifosi. Desidererei che domenica i baresi, tifosi e non tifosi, dessero una dimostrazione di attaccamento alla serie A, non dico alla società . La A è un bene di tutti, incominciando dal Comune di Bari che dovrebbe essere al fianco della società e mi fermo qui perché non voglio creare problemi a nessuno. Chiedo soltanto che tutti quanti sostengano questa serie A per il bene della città ".
Il patron barese ha anche parlato del prossimo mercato di riparazione di gennaio. "Noi avevamo già detto che occorreva un difensore più potente di testa, perché abbiamo perso due partite per una stupidaggine. Poi con tutti questi infortuni che stiamo avendo, che abbiamo avuto e che non sappiamo ancora quando riprenderanno tutti, posso dire che Angelozzi si sta muovendo sul mercato per cercare più di un difensore. I rinforzi occorrono e speriamo che arrivino prima di gennaio in modo da dare la possibilità all'allenatore di prepararli secondo il suo modo di giocare, di trasmettere ai giocatori quello che lui ha nel cervello, cosa che è importante nel calcio".
A questo punto Matarrése ha parlato anche del momento critico dal punto di vista economico, non solo del Bari. "Sapete benissimo che il momento è critico non solo per il Bari ma per tutte le società , ad eccezione di poche, qui in Italia. Tutte le società hanno problemi notevoli perché si devono modificare un pò i rapporti tra la Lega e l'Associazione Calciatori che non possono continuare a distruggere le società . Bisogna mettere i puntini sulle i e modificare certe cose, sulle quali in passato si poteva sorvolare, cosa oggi impossibile. La situazione economica è critica sia nel calcio che in tutta l'economia nazionale ed europea".
Il patron biancorosso ha poi trattato anche la questione di 'Punta Perotti'. "Noi è dal 1997 che stiamo aspettando la grazia del Signore che ci potrebbe togliere dai problemi che hanno creato. Voi giornalisti avrete notato anche un silenzio da parte dei fratelli Matarrése sulle sentenze che finalmente danno il giusto valore a ciò che ci hanno fatto, a noi e al Bari Calcio. Noi però non ci siamo fatti abbattere e la soddisfazione di essere tornati in serie A due anni fa per me è stata enorme. Non è facile però. Comunque, malgrado tutta questa situazione drammatica, ho detto al direttore sportivo che il Bari deve rimanere in serie A, a tutti i costi. Questo è importante per voi giornalisti e per i tifosi".
Il presidente ha parlato anche dello stato di salute della società . "Non c'è la possibilità di fare investimenti perché fino ad oggi non è successo ancora niente. Però noi dobbiamo rinforzare la rosa. Ho promesso che la squadra avrà dei puntelli. Arriveranno a Bari i giocatori che servono. Gli errori di trent'anni fa non li commetto più, verranno qui quei giocatori in grado di dare più di quelli che già indossano la nostra maglia, altrimenti non arriverà nessuno. Se poi ci sarà una scommessa interessante non mi tirerò indietro".
"Dopo la partita col Parma ordinai un silenzio stampa - ha detto ancora Matarrése - Questo silenzio stampa non l'ho fatto per voi giornalisti ma perché, conoscendo i miei giocatori, temevo si smarrissero. Allora ho preso quella precauzione per tre giorni. Era doveroso che venissi io a parlare con voi, perché di fronte alle difficoltà sbaglia il capo. Mi sono sempre assunto le responsabilità e sono sempre io il primo responsabile. Poiché mi fido dei miei collaboratori, perché chi lavora con me deve avere la mentalità che abbiamo noi, rettitudine, onestà e molto attaccamento al lavoro. Questi sono i principi che poi portano ad avere dei risultati. Io sono convinto che tra un paio di mesi la squadra sarà diversa".
Il presidente si è detto più sereno dopo che la Corte di Strasburgo ha dato ragione ai Matarrése per 'Punta Perotti'. "Ora sono più sereno nel seguire le vicende del Bari. Ci sono anche delle soddisfazioni morali nella vita e noi ci teniamo tanto a questo modo di vivere. Ci dava fastidio perché non tutti erano convinti che quello che dicevamo noi era la vera verità . Di fronte, poi, a certe sentenze qualcuno si è ricreduto. Non saremmo mai stati così sprovveduti da andare a edificare quelle costruzioni li, così. Quando leggevo sui giornali che la costruzione era una lottizzazione abusiva andavo su tutte le furie. Devo ringraziare il Padre Eterno che sono ancora qui, perché in certi momenti stavo perdendo anche la ragione. Non si può accusare di abusivismo uno che aveva in mano l'autorizzazione per costruire. Dobbiamo augurarci che venga fuori una definizione della questione così poi potremmo essere tutti più tranquilli".
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