Due realtà diametralmente opposte ,evanescente il primo, efficace e propositivo l'altro. Lo si è visto dai primi vagiti di Floro in casa Bari: sicuro di sé,integro e concentratissimo in ogni azione dove riesce in qualche modo a lasciar traccia di sé. Floro Flores ancora non è chiaro del come sia capitato a Bari ma è una pedina di serie A prestata alla serie B: il gol rifilato alla Ternana oggi ricorda molto i gol centellinati di Gigi Riva. Chirurgico, studiato passo dopo passo fino a far partire la botta finale senza speranza per l'estremo difensore ternano. Classe e determinazione da vendere. Il San Nicola incredulo e stordito da tanto spettacolo. Abituato com'era ai continui e scontati flopps di Maniero che entrato nella seconda metà del secondo tempo non ha potuto far altro che dimostrare i suoi vistosissimi limiti in fatto di inventiva e spregiudicatezza. Nessuna variazione al tema di un attaccante che immobile attende la palla buona ed il portiere impreparato. Mai una sregolatezza, tutto normotico e normopatico. Scontato. La noia materializzata. Il pubblico di Bari ce ne metterà di tempo per riconcepire un attaccante degno davvero di questo nome. Ma siamo sulla strada giusta.
L'inventiva di Brienza e la caparbietà di Floro cambieranno in meglio il tono dell'umore dei supporters biancorossi troppo umiliati nelle ultime stagioni e per vari motivi che agli addetti ai lavori proprio non sfuggono. Poi c'è anche da dire che il povero Maniero ha un habitus metabolico, cioè tende alla obesità e per quanto ci possa mettere in campo deve fare i conti con la sua fisiologia che non può ignorare. Ancora ci aggiungiamo anche la focaccia barese che a Napoli non esiste ed il gioco è fatto. Lento,prevedibile,poco propositivo. Così il Maniero di Bari.