al posto di spendere 50-60mila euro l'anno per pagare un giocatore di Serie C e farlo scendere di categoria (che solitamente non fanno poi così bene perchè si sentono fenormeni), e ne prendi uno da D pagandolo la metà se non di meno e il resto lo dedichi al settore giovanile, cercando uno scout migliore e così via.
E comunque non pensare che in D non girino soldi, già solo per l'iscrizione e spese varie se ne vanno centinaia di migliaia di euro.
Le società in D che falliscono sono le classiche che fanno il passo più lungo della gamba: spendono di più del dovuto nel parco giocatori pensando così di salire senza problemi e sfruttare i guadagni frutto della promozione, ma ovviamente non ce la fanno. Se lo prendono in culo e ciao.
Se capissero che il calcio è uno sport e non scienza, e quindi che i risultati sportivi non si possono prevedere a priori e non dipendono da quanto spendi, inzierebbero a diversificare un po' meglio le risorse a disposizione, puntando sin dall'inizio sul settore giovanile, sulla comunicazione e via dicendo.